Nella splendida cornice della Basilica di San Giovanni Maggiore, domenica 12 ottobre la Nuova Orchestra Scarlatti ha aperto al pubblico una serata che ha avuto un respiro molto più ampio di un normale concerto: al centro, la musica, ma anche il tema cruciale della sostenibilità dell’orchestra nel tessuto istituzionale e sociale della città. È stato un successo, che ha visto partecipare centinaia di cittadini e che ha contato la presenza del Ministro per lo Sport Andrea Abodi, il candidato presidente della Regione Campania Roberto Fico e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. In particolare, al termine, l’ex presidente della Camera ha abbracciato forte il deus ex machina della serata, il maestro Gaetano Russo, in segno di forte sostegno. La Nuova Orchestra Scarlatti, insieme alla Nuova Orchestra Scarlatti Junior, ha voluto porre al centro del dibattito pubblico la richiesta di un’orchestra stabile a Napoli, nata nel 1993 per restituire alla città una formazione sinfonica riconosciuta. Il maestro Gaetano Russo da tempo lancia un appello chiaro: se la situazione non cambierà, nel 2026 l’orchestra sarà costretta a chiudere i battenti. Dunque urgono interventi statali e regionali urgenti per salvare l’Orchestra Scarlatti. Le sue parole hanno posto al centro della serata la necessità di un piano di sostegno concreto per garantire, a breve e lungo termine, la sostenibilità economica e operativa dell’orchestra, considerata una risorsa culturale, educativa e sociale per la Campania. Russo ha invitato la comunità a riflettere con urgenza su come la Campania, terra di grande tradizione musicale, debba avere una struttura stabile che protegga i giovani talenti e mantenga Napoli come presidio culturale.
La serata ha anche proposto un percorso musicale vivace e molto apprezzato dal folto pubblico, che ha attraversato epoche e stili, offrendo agli ascoltatori pagine di grande calibro, come le composizioni di Ludwig van Beethoven, Wolfgang Amadeus Mozart, Jean Sibelius e Maurice Ravel, Dmitrij Šostakovič e altri autori, che hanno creato un dialogo tra tradizione e contemporaneità.
La serata ha dunque anticipato una riflessione ampia sul ruolo della cultura come elemento di coesione sociale, sviluppo e identità territoriale. Al termine dell’evento, prima dell’esecuzione finale il maestro Gaetano Russo ha condiviso la sua visione con forza e lucidità, offrendo un ritratto lucido della situazione e un appello alla responsabilità collettiva.
Ha spiegato che la principale difficoltà è la mancanza di un sostegno strutturale. Sicuramente l’impegno di molti attori istituzionali (si pensi ai numerosi emendamenti presentati dalla Senatrice Vincenza Aloisio del M5S o al sostegno del Senatore Sergio Rastrelli in quota FdI) è fondamentale ma ora urge un intervento importante dall’esecutivo. E non contributi episodici, ma un impegno concreto da parte delle istituzioni per permettere la programmazione e la continuità. La visione è che una stabilità richieda risorse annuali adeguate, spiegando che Napoli non può restare senza una sua orchestra sinfonica stabile: “non briciole, ma un impegno concreto per garantire una Campania con un’orchestra che continua a essere presidio di cultura, formazione e bellezza”.







