Premio Nobel, non a Trump ma quasi: Machado glielo ha dedicato

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Lo ha dichiarato nell’intervista rilasciata al giornale “El Mundo” all’indomani del ricevimento del Premio

«Ho voluto dedicare il premio sia ai venezuelani sia al presidente Trump, poiché oggi rappresenta e dirige un intervento coordinato volto a tagliare tutte le fonti di finanziamento illegale che alimentano questa rete criminale, permettendole così di reprimere e perseguitare la popolazione venezuelana. – continua nell’intervista- Gli Stati Uniti, al contrario, hanno deciso di schierarsi dalla parte giusta, riconoscendo che l’attuale governo venezuelano è un’organizzazione criminale e sottolineando la necessità di ristabilire ordine e legalità, vista la minaccia sia per la sicurezza nazionale che internazionale. Solo così queste organizzazioni capiranno che devono lasciare il campo. L’unico responsabile della situazione è Nicolás Maduro. Spetta a lui decidere se andarsene negoziando o meno, ma dovrà necessariamente lasciare il potere».

Così, se va via Maduro, il Paese magari lo governerà lei con l’aiuto americano.

E infatti c’è qualcuno che definisce “golpista”

A sostenerlo è la giornalista scrittrice Geraldina Colotti su “L’Antidiplomatico”.

Scrive, sul numero del 10 ottobre: «Aspettando il Nobel a Trump e Netanyahu, i “sinceri democratici” occidentali – quelli che inviano armi al regime sionista, e coprono i peggiori tagliagole nel mondo, sempre in nome dei “diritti umani” -, ora celebreranno il Nobel alla golpista Maria Corina Machado, spacciata come antitesi al “dittatore” Maduro».

Ma l’accusa maggiore è che nel suo programma lei intende privatizzare e vendere le risorse del Paese proprio a Trump.

Infatti continua sostenendo che: «Di certo, per conferirglielo a seguito di altri premi, ben visibili e danarosi, avranno tenuto conto del suo pedigree di “democratica e pacifista”, riscontrabile dal suo programma di un eventuale futuro governo, contro cui le classi popolari venezuelane agitano da anni corni, aglio, peperoncini e tutti i santi che riescono a trovare: neoliberismo selvaggio, privatizzazioni e consegna delle risorse a Trump, a cui la signora chiede ripetutamente di aggredire il paese. E senza pensare che le bombe trumpiste non sono così chirurgiche da eliminare solo la parte chavista delle famiglie venezuelane…
D’altro canto, la stessa signora ha chiesto al suo sodale Netanyahu di fare col Venezuela quel che ha fatto con Gaza».

Una considerazione infine per i giurati del Premio: «Di sicuro, i giurati avranno valutato il suo concetto di democrazia: quella nuova Internazionale fascista, fondata da Machado con la Carta di Madrid : insieme a Vox, Le Pen, Bolsonaro, Meloni, e compari. 
La “pace” sarà sicuramente in buone mani: quella del sepolcro per le classi popolari».