I Vescovi italiani delle aree interne incontrano l’Intergruppo “Sviluppo Sud”

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Il Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud”, Alessandro Caramiello, interviene nella giornata conclusiva del Forum dei Vescovi di Benevento

Questa mattina a Benevento, al termine di una due giorni di intensi lavori, si è concluso il Forum dei Vescovi delle Aree interne , il consueto appuntamento annuale, organizzato dal Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento, a cui si deve l’iniziativa.

La due giorni, dedicata prevalentemente ai giovani, si era aperta ieri pomeriggio (25 settembre) con l’introduzione di mons. Felice Accrocca e di Nico De Vincentiis (Coordinatore Forum aree interne). Coinvolgente la partecipazione di Mogol, invitato da Federico Vacalebre (critico musicale) a dialogare con i giovani sul tema “Parole e musica, la letteratura dei giovani”; a seguire, una seconda parte con testimonianze e proposte su arte, teatro, cinema, musica, imprenditoria culturale e cittadinanza attiva, coordinata da Jean Pierre El Kozeh.

Da sottolineare, la lettera di saluto inviata ieri al Forum dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che riconosce l’importanza di tutelare l’immenso patrimonio di bellezza ed autenticità delle aree interne, che dimostra la grande attenzione che, anche il Quirinale, ha sul tema, come ha ricordato mons. Felice Accrocca, dicendosi davvero onorato per queste “parole chiare e dense di significato” e contento dell’andamento dei lavori del forum di quest’anno.

La giornata di oggi (26 settembre) del Forum si è aperta con un tavolo su “Istituzioni, Parlamento e territori”, moderato sempre da Nico De Vincentiis  al quale, dopo una breve introduzione dell’Arcivescovo di Benevento, è intervenuto  il Presidente  dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud aree fragili e isole minori”, Alessandro Caramiello.

E’ importante ricordare che un primo appuntamento del  Forum dei Vescovi c’era stato già in agosto (25 e 26 agosto) e, nella giornata conclusiva della due giorni (il 26) era intervenuto Giovanni Barretta, economista e Presidente del Tavolo Tecnico dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”, al quale il Cardinale Matteo Zuppi (Presidente della CEI – Conferenza episcopale Italiana) aveva consegnato la lettera aperta dei vescovi italiani (dal titolo: “Uno sguardo diverso”) da trasmettere alle Istituzioni nazionali (Presidente della Repubblica e  Parlamento e Governo),  che suonava come un chiaro manifesto di protesta nei confronti del Piano Strategico Nazionale Aree Interne. I Vescovi, riuniti a Benevento, avevano – infatti – chiesto un sostanziale cambio di approccio da parte del Governo rispetto alle politiche messe in campo per le aree interne. Il principale motivo di doglianza nasceva dal fatto che il  Piano Strategico Nazionale Aree Interne (PSNAI 2025), nella sua impostazione metodologica,  all’ ”obiettivo 4”, relativamente ai comuni periferici contraddistinti da più forti fenomeni di spopolamento, aveva previsto  un (inesorabile)  accompagnamento ad una loro “fine dignitosa”, rinunziando – quindi – per essi a qualsiasi altra iniziativa di sostegno e rilancio.

C’è da dire che, il 31 agosto scorso, dopo la protesta dei Vescovi e l’intervento dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”, il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR (Tommaso Foti), aveva deciso di stralciare il contestato “obiettivo 4” dal Piano Strategico Nazionale Aree Interne.

Il tavolo “Istituzioni, Parlamento e territori”

Come anticipato, stamattina nella giornata conclusiva del Forum dei Vescovi delle Aree interne, come principale ospite del tavolo “Istituzioni, parlamento e territoti”, è intervenuto ilPresidente  dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud aree fragili e isole minori”, Alessandro Caramiello con un intervento, molto apprezzato dai numerosi partecipanti presenti. L’intervento del Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud” è stata l’occasione per fare  il punto della situazione, aggiornando i Vescovi e le autorità presenti sul lavoro svolto nell’ultimo mese da questo organismo parlamentare  nella interlocuzione con la CEI, i Vescovi del Forum e le Istituzionali nazionali di Parlamento e Governo per cambiare totalmente impostazione al  Piano Strategico Nazionale Aree Interne, di recente approvato,  che aveva adombrato una sorta di “eutanasia” dei piccoli comuni maggiormente colpiti  dai fenomeni di spopolamento.

Nella foto, da sinistra: Alessandro Caramiello (presidente Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud”) , Nico De Vincentiis e Mons. Felice Accrocca

Nel suo accorato intervento, Caramiello, nel salutare il presidente del Tavolo Tecnico dell’Intergruppo presente anche quest’oggi ai lavori(Giovanni Barretta),  ha ricordato la rilevante attività che sul tema delle aree interne e fragili l’intergruppo parlamentare (al quale aderiscono 50 tra deputati e senatori degli opposti schieramenti), ha svolto in questi tre anni dalla sua istituzione, rilanciandolo all’attenzione generale del Paese, del Parlamento e del Governo, con mirate iniziative legislative, mozioni ed  emendamenti alle leggi di bilancio. Il deputato campano ha rivendicato, grazie  all’importante ruolo dei Vescovi, lo stralcio dal Piano Strategico Nazionale Aree Interne dell’obiettivo 4e, quindi, dell’ipotesi di abbandono (“fine”, per così dire, “dignitosa”)  dei piccoli comuni delle aree interne.  Il Presidente Alessandro Caramiello ha, poi, posto l’accento sulla “mozione per le aree interne” che, grazie all’intervento dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud”, è stata approvata (all’unanimità)  il 4 novembre scorso alla Camera dei Deputati;  un importante atto legislativo che impegna il Governo ad una particolare attenzione e tutela delle aree interne. I 16 punti della mozione approvata alla Camera – ha sottolineato  Caramiello – costituiscono un’agenda programmatica di governo con un’impostazione totalmente diversa dal passato. Si chiedono, infatti, criteri differenti per l’erogazione dei servizi pubblici sul territorio, in materia di istruzione, sanità, trasporti ed infrastrutture, superando quelli del dimensionamento e dell’efficienza ed economicità di gestione (presunte), che tanti danni hanno prodotto, determinando nelle aree interne la progressiva chiusura di scuole, presidi sanitari, collegamenti stradali e ferroviari, con la ricollocazione in altre aree del Paese degli investimenti già previsti.

Caramiello ha voluto ricordare al Forum dei Vescovi come, il 17 settembre scorso, abbia personalmente consegnato a Papa Leone XIV  il riconoscimento a Sua Santità  di “Eccellenza meridionale“, conferendogli al contempo la Presidenza Onoraria dell’Intergruppo, quale interprete dei bisogni e delle speranze dei diversi Sud del mondo.

Sempre sul tema delle aree fragili e del Mezzogiorno, nel suo intervento il presidente dell’Intergruppo ha sottolineato la propria contrarietà a talune  scelte assunte negli ultimi due anni  dall’Esecutivo, in ordine all’istituzione della ZES Unica Mezzogiorno e alla SNAI (Strategia Nazionale delle Aree Interne) , di cui al Decreto Sud 124/2023, che hanno  ignorato le aree interne e più fragili del territorio, non prevedendo per esse alcun meccanismo e/o sistema premiale, compensativo e/o perequativo, onde correggere gli insopportabili, quanto ingiusti, divari esistenti e contrastare il gravissimo fenomeno qui  in atto dello spopolamento. Peraltro, la ZES verrebbe oggi superata dalla previsione di una nuova struttura, il Dipartimento Sud, di cui non si ha ancora precisa contezza.

Prima di chiudere il proprio intervento, il Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud aree fragili e isole minori” ha annunciato che, entro poche settimane, sarà presentata in Parlamento una proposta di legge per le aree interne, che prenderà le mosse proprio dai 16 punti della mozione approvata il  4 novembre scorso.

Rivolgendosi ai numerosi giovani presenti al Forum, Caramiello li ha invitati a conservare la speranza di rimanere nella propria terra, a non emigrare (declinando la “radicanza” e “restanza” per chi già c’è e la  “tornanza” per chi se ne era andato, insieme a quello nuovo, che aggiunge come neologismo, di: “non partanza”) perché per il Mezzogiorno  e le aree interne si stanno effettivamente aprendo prospettive di crescita, nuove e diverse, in quanto si tratta di aree che hanno ancora oggi enormi potenzialità, finora inespresse.

Il Tavolo dei lavori con le Soprintendenze

A seguire, il secondo tavolo dei lavori dal titolo “Aree interne, giacimenti di speranza” con il  confronto  con  i vertici delle Soprintendenze.

Al tavolo dei lavori, in un serrato ed interessante dibattito, moderato da Nico De Vincentiis (Coordinatore Forum aree interne), sono intervenuti sul tema il Dott. Mariano Nuzzo (Soprintendente Caserta-Benevento), la Dott.ssa Francesca Valentini (Soprintendente Umbria), Dott.ssa Dora Catalano (Soprintendente Molise).

Il tavolo dei Soprintendenti con mons Felice Accrocca

Rilevanti gli spunti che vengono dai Soprintendenti intervenuti che, sebbene vengano spesso (diciamo noi, ingiustamente) considerati tra coloro che pongono limiti ed ostacoli ad iniziative di sviluppo del territorio, hanno sottolineato l’assoluta  necessità e l’interesse pubblico a preservare l’ambiente, il paesaggio e l’enorme patrimonio artistico-monumentale del Paese, dovendo attentamente valutare l’impatto che i singoli interventi hanno sul territorio. Spesso si tratta di scelte difficili e complesse, come per i parchi eolici che modificano  i tratti naturali del paesaggio o come nel caso dei borghi,  che per essere (ri) abitati devono essere raggiungibili e disporre dei servizi necessari, evitando  – al contempo e per quanto possibile –  che diventino oggetto solo di un turismo di nicchia e, quindi, ricco e non per tutti. Certo è che risulta davvero complesso coniugare gli opposti interessi ed esigenze tra sviluppo, conservazione dell’ambiente e tutela del patrimonio, ma i Soprintendenti, pur lamentando carenza di organici e di risorse,  dicono di essere in grado di raccogliere la sfida.

L’omaggio al dinosauro “Ciro”

Il Forum dei Vescovi delle aree interne si è concluso con la visita a “Ciro” il  cucciolo di dinosauro, ritrovato nel Sannio a Pietraroja. Il progetto, ideato dal Forum e dalla Soprintendenza di Caserta-Benevento, dal titolo “Ciro in diretta dal Big Bang: Salviamo il pianeta!”,  con l’intervento del Soprintendente, Mariano Nuzzo,  ha visto la presentazione di un percorso nazionale di consapevolezza e condivisione per la tutela della bellezza, della vita e dell’ambiente con il cucciolo di dinosauro più famoso al mondo.

Alessandro Caramiello e Mons. Felice accocca accanto alla teca che conserva “Ciro”, il fossile di dinosauro

 

Anche questo è un modo per scoprire un attrattore (nascosto)  delle aree interne che, se ben valorizzato, insieme ad altri, potrebbe costituire un volano di sviluppo e crescita dei territori.