Asili nido in Sicilia: scandalo su fondi sprecati e strutture fantasma

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Foto da Google Maps

Mentre in Europa si punta sull’ampliamento del welfare e sui diritti dell’infanzia, in Sicilia lo scandalo degli asili nido evidenzia un fallimento sistemico che coinvolge politica, burocrazia e gestione dei fondi pubblici. A pagarne il prezzo sono i più fragili: i bambini, le famiglie e l’intero tessuto sociale.

Fondi europei per asili nido sprecati o non utilizzati

Decine di milioni di euro, destinati all’espansione dei servizi per la prima infanzia, sono finiti nel limbo di progetti incompiuti, bandi poco trasparenti e asili nido mai aperti. A Palermo, Catania, Messina e in moltissimi comuni dell’entroterra, i genitori sono costretti a pagare strutture private o a rinunciare al lavoro, perché il nido pubblico non esiste o è inaccessibile.

Nel silenzio assordante della politica, le risorse europee destinate ai servizi educativi sono diventate simbolo di inefficienza e spreco. Asili terminati e mai entrati in funzione, graduatorie congelate, cantieri bloccati: la gestione delle risorse è un disastro annunciato.

La falsa promessa della programmazione

Le istituzioni siciliane parlano spesso di “programmazione 2021–2027”, ma nei fatti si tratta di una copertura per l’inazione. Gli strumenti ci sono, i fondi anche. Manca la volontà politica. Il linguaggio della “programmazione” diventa un alibi per rinviare e nascondere responsabilità.

Se i servizi per l’infanzia non decollano, la colpa è solo delle scelte politiche o delle loro omissioni. L’interesse di pochi continua a prevalere sul diritto di tutti.

Responsabilità politica, non solo tecnica

La crisi degli asili nido non è un problema tecnico, ma una precisa responsabilità politica. Dov’è il presidente della Regione Siciliana? Quali risposte ha dato l’assessorato alla famiglia e all’istruzione? E l’opposizione? Il silenzio generalizzato dimostra che l’infanzia non è mai stata una priorità per la politica isolana.

Un patto rotto con le famiglie siciliane

Ogni madre lasciata sola, ogni padre costretto a rinunciare al lavoro per mancanza di alternative, ogni bambino escluso da un contesto educativo nei primi mille giorni di vita rappresenta una ferita profonda alla democrazia.

La carenza di asili nido pubblici in Sicilia è una negazione di diritti fondamentali e mina le basi stesse della lotta alla povertà, della parità di genere e dello sviluppo sostenibile. L’assenza di servizi per l’infanzia produce povertà educativa, esclusione sociale e ulteriore emigrazione giovanile.

Serve una svolta immediata

Non si può più attendere. È tempo di:

  • Commissariare le amministrazioni locali incapaci di spendere i fondi europei.
  • Avviare inchieste pubbliche e interrogazioni parlamentari.
  • Pretendere trasparenza totale sulla destinazione dei finanziamenti destinati agli asili nido.
  • Mobilitare la cittadinanza affinché la prima infanzia diventi finalmente una priorità.

L’infanzia come punto di partenza per lo sviluppo

Chi ha fallito, deve lasciare spazio. Chi ha taciuto, deve assumersi le proprie responsabilità. Ma soprattutto, chi ha davvero a cuore il futuro della Sicilia deve agire subito.

Investire negli asili nido significa investire nel capitale umano, nell’uguaglianza, nella legalità e nello sviluppo. Ogni giorno senza un’azione concreta è un giorno in cui un altro bambino siciliano viene lasciato indietro.

L’Isola ha bisogno di ripartire dai fondamentali. E niente è più fondamentale della cura e dell’educazione dei suoi bambini. Gli asili nido in Sicilia devono smettere di essere un privilegio per pochi e diventare un diritto per tutti.

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