Dopo una due-giorni di intenso dibattito, sabato scorso (4 ottobre), nella suggestiva location del MUSA, in Contrada Piano Cappelle, si sono conclusi i lavori degli “Stati Generali delle Aree Interne” di Benevento.
Si è trattato di un incontro che ha visto la partecipazione di tutti i principali attori nazionali e locali sul tema dello sviluppo delle aree interne, dal mondo accademico, a quello istituzionale, da quello associativo a quello imprenditoriale.
L’evento è stato organizzato dall’associazione Eitalìa, presieduta da Aldo Berlinguer, per iniziativa di FuturIdea, formidabile laboratorio di idee e modelli di sviluppo, presieduta da Francesco Nardone e fondata da Carmine Nardone.
Tra i patrocinanti dell’evento, il Ministero della Cultura, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, oltre ad una fitta rete istituzionale, tra cui il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), la Provincia di Benevento, il Comune di Benevento, Eitalìa, Futuridea e l’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”.
Tanti gli ospiti che hanno partecipato all’iniziativa, articolatasi in tavole rotonde a più voci, suddivise in panel tematici per affrontare le “Transizioni” in atto nei territori.
Il programma del 3 ottobre
La prima giornata del 3 ottobre si è aperta con i saluti istituzionali da parte di Clemente Mastella, Sindaco Comune di Benevento, di Nino Lombardi, (Presidente della Provincia di Benevento), di S.E. Mons. Felice Accrocca Arcivescovo di Benevento, Francesco Petracchini (Direttore Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’ambiente, Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Molto apprezzato l’intervento di Mons. Felice Accrocca che, con i Vescovi italiani della CEI riuniti nel “Forum delle aree interne”, svoltosi sempre nel capoluogo sannita il 26 agosto e il 26 settembre scorsi, ha sottolineato l’importanza di tenere alta l’attenzione sul tema e, in particolar modo, sull’impostazione che il Governo intende assegnare al primo “Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne“, che tante perplessità aveva sollevato, affinché con “uno sguardo diverso” (che è anche il titolo della lettera aperta dei Vescovi alle istituzioni nazionali di invito a modificare la strategia per le aree interne) anche i territori più periferici possano trovare il giusto supporto e rilancio economico e sociale.

Ad introdurre i lavori, Aldo Berlinguer, Presidente C.T.S. Eitalía, dell’Università degli Studi di Cagliari, mentre a moderare le tavole rotonde, organizzate in sequenza con distinti panel tematici, è stato chiamato Gianluca Semprini, giornalista RAI.
Al primo panel, dal titolo “La transizione educativa demografica e sociale”, coordinato da Maria Beatrice Fucci (Direttore Generale Eitalía), hanno partecipato: Paolo Landri (Direttore Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo, Consiglio Nazionale delle Ricerche), Pietro Lunetto (Coordinatore Nazionale Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie), Rosanna Nisticó (Direttrice del Master in Manager dello Sviluppo delle Aree Montane e Interne Meridionali Università degli Studi della Calabria), Don Matteo Prodi (Direttore Scuola di Impegno Socio Politico). Le conclusioni sono state affidate all’On.le Toni Ricciardi, della Camera dei Deputati e dell’Università di Ginevra, il quale ha sottolineato la necessità di ripristinare un sistema coordinato di incentivazione stabile per lo sviluppo del Mezzogiorno, una sorta di Cassa per Mezzogiorno 2.0, e, al contempo, ha colto l’occasione per dare qualche anticipazione su una propria iniziativa legislativa, destinata proprio allo sviluppo delle aree interne per il superamento dei divari territoriali esistenti.

A seguire, il secondo panel della giornata, coordinato da Teresa Romano (Vicepresidente di Eitalìa), dal titolo “La transizione identitaria, culturale e turistica”. Su questo tavolo sono intervenuti: Massimiliano Bencardino (Università degli Studi di Salerno), Rosario De Iulio (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Antonella Fiorelli (Ricercatrice Senior, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), Fiorello Primi (Presidente Borghi Più Belli d’Italia).
Le conclusioni sono state affidate a Felice Casucci, Assessore al Turismo della Regione Campania.

A metà giornata, in collegamento in video conferenza da remoto, è intervenuto il Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di Coesione”, Tommaso Foti, che, prendendo appunti, ha seguito con attenzione tutti i panel, confrontandosi direttamente con i diversi relatori intervenuti. Foti ha dichiarato la sua massima disponibilità e del Governo ad assicurare alle aree interne e più fragili tutta l’attenzione necessaria perché si ricerchino le soluzioni migliori e più adatte per affrontare le difficoltà presenti in questi territori e provare a contrastare i gravi fenomeni di spopolamento in atto.

L’ultimo panel mattutino, dal titolo “La transizione economica e tecnologica”, coordinato da Francesco Nardone, socio fondatore di Eitalìa, ha visto la partecipazione di Matteo Bartolini (Vicepresidente Nazionale Cia – Agricoltori Italiani), Gerardo Canfora (Rettore Università degli Studi del Sannio), Vincenzo Durante (Responsabile Area Occupazione Invitalia), Mauro Nicastri (Presidente Fondazione AIDR), Giuliano Resce (Università degli Studi del Molise), Cristiano Rufini (Presidente Olidata), Paolo Scaramuccia (Responsabile Politiche di Sviluppo Locale, Cooperative di Comunità, Servizi Associativi, Lega Coop Nazionale).
Chiaro e incisivo è apparso l’intervento del Rettore Canfora che ha messo in evidenza la necessità di dover cambiare approccio nelle politiche della formazione non considerando più le risorse impegnate per i giovani come un costo (standard), bensì come un investimento (standard) per il futuro, tanto più importante nelle aree fragili del nostro Paese, per evitare impoverimento e spopolamento. Sul fronte degli incentivi all’impresa, il rappresentante di Invitalia , Vincenzo Durante, ha dovuto ammettere che, al momento, non esistono misure specifiche di aiuto per le aree interne, oltre quelle generiche (come “Resto al Sud”), valide però, allo stesso modo – per tutto il Mezzogiorno. Significativi anche gli interventi di Giuliano Resce dell’Università del Molise e di Cristiano Rufini, presidente di Olidata, il quale ha sottolineato che le imprese sono costantemente alla ricerca di professionalità importanti, soprattutto giovani, che non sempre il sistema riesce a indirizzare verso il mondo delle imprese.


Le conclusioni della mattinata sono state affidate ad Adriano Giannola, Presidente SVIMEZ, che ha fatto sintesi dei lavori della giornata, portando il proprio contributo da economista, evidenziando le iniziative concrete da mettere in campo per correggere i divari territoriali tra Nord e Sud e tra Centro e Periferia, presenti peraltro anche nel Nord del Paese, e, con un diverso paradigma, ispirato questa volta alla “coesione”, provare a frenare i fenomeni di impoverimento e spopolamento in atto. Solo la coesione, ha ricordato l’economista Giannola, è in grado di tenere insieme le diverse parti, rispetto allo sviluppo che, se non ben guidato, genera competitività tra i territori.

Nel pomeriggio si è dato spazio alla inaugurazione della Mostra Fotografica “Echi d’entroterra”, preview della Giornata Del Contemporaneo AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
A seguire, 𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐣𝐚𝐧’𝐬 𝐀𝐫𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 – 𝐋𝐚 𝐑𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐀𝐫𝐞𝐞 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐞, con i progetti delle Università, delle associazioni e delle imprese.

Il panel pomeridiano è stato coordinato da Mimmo Pelagalli , giornalista di AgroNotizie, con un parterre ricco di interventi che ha visto la partecipazione di: Roberto Colella (Founder di Borghi della Lettura e Happy Brain), Angela Cresta (Università degli Studi del Sannio), Adriana Galderisi (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Johanna Monti (Università di Napoli l’Orientale), Alfonso Morone (Università degli Studi di Napoli Federico II), Erminio Panella (CEO di Isodigital), Giuseppe Salierno (CFO di S.A.B NET s.r.l. Case study – CITY Escape), Alfonso Santoriello (Università degli Studi di Salerno), Roberto Sullo (Founder di Give Back Giovani Aree Interne).
A chiudere la giornata del 3 ottobre, l’economista Giovanni Barretta (Presidente del Tavolo tecnico dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e isole minori”), che ha raccontato dell’impegno e delle iniziative più recenti dell’organismo parlamentare sul tema delle aree fragili, tra cui la “mozione per le aree interne”, approvata all’unanimità alla Camera dei Deputati il 4 novembre scorso che, in 16 punti, impegna il Governo ad una maggior tutela per questi territori, e l’interlocuzione avviata con i Vescovi italiani della CEI per cambiare l’impostazione del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne. Barretta ha anche sottolineato la necessità di cambiare profondamente impostazione sulla ZES, individuando dei criteri premiali, specifici per le aree interne.

Il programma degli Stati Generali del 4 ottobre
La seconda giornata del 4 ottobre si è aperta con i saluti istituzionali con un messaggio rivolto dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci.

A coordinare il lavori del primo panel, dal titolo “La transizione ecologica ed energetica”, è stata chiamata Maria Beatrice Fucci (Direttore Generale Eitalía), mentre a moderare le tavole rotonde, organizzate in sequenza con distinti panel tematici, è stato sempre Gianluca Semprini, giornalista RAI. In questo primo panel, sono intervenuti: Enrico Del Vescovo (Consigliere Nazionale Italia Nostra), Vincenzo Luciano (Vicepresidente Nazionale UNCEM, Lucia Minunno (Coordinatrice Coalizione TESS), Carmine Nardone (Presidente Futuridea), Angelo Radica (Sindaco di Tollo (CH), Presidente Nazionale Città del Vino ed esponente del Movimento Sindaci Italiani per la Transizione Energetica Rispettosa dei Territori).
Le conclusioni sono state affidate a Michele Munafò (Responsabile servizio per il sistema informativo nazionale ambientale, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
A seguire il secondo panel, coordinato da Elena Torri (Program Manager CreAree, Stakeholder Manager Unipol Assicurazioni), dal titolo “La transizione istituzionale: quale governo dei territori marginali?”. Al tavolo dei relatori sono intervenuti: Alessandro Caramiello (Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Aree Fragili e Isole Minori”), Vittorio Civitillo (Sindaco di Piedimonte Matese (CE)), Alessandra de Renzis (Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Regione Toscana), Luigi Famiglietti (Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale), Vito Fusco (Sindaco di Castelpoto (BN)), Pietro Pittalis (Vicepresidente Commissione Giustizia Camera dei Deputati, Emanuela Socciarelli (Sindaco di Montalto di Castro (VT)).


Le conclusioni di questo panel sono state affidate a Daniele Saia (Sindaco di Agnone (IS) Delegato Aree Interne UPI).
Il terzo e ultimo panel della giornata, dal titolo “Focus: la questione insulare,piccole e grandi isole in transizione”, coordinato da Francesco Nardone, ha visto gli interventi di: Tommaso Calderone (Presidente Commissione Parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, Camera dei Deputati), Giuseppe Ferrandino (Sindaco di Casamicciola Terme (NA)), Eros Manzo (Coordinatore Aree Interne ed Isole, Consiglio Nazionale delle Ricerche), Renato Marconi (A.D. Marinedi), Luigi Sica (Centro ArIA, Università degli Studi del Molise), Gian Piera Usai (Segretario Generale ANCIM).
Molto apprezzato l’intervento di Tommaso Calderone che ha evidenziato come per altri territori parimenti svantaggiati, come nel caso delle isole (e, tra queste, ancor più quelle minori), a circa tre anni dall’introduzione in Costituzione (cfr. art.119, co.6) del principio di “insularità”, nulla sia stato fatto in concreto, tant’è che è nata la Commissione parlamentare che lui stesso presiede e che si propone, con una sorta di (nuova) legge collegata a quella di bilancio, di assicurare una giusta ed effettiva tutela (anche attraverso una specifica dotazione finanziaria) di questi territori più fragili, di cui spesso ci si ricorda soltanto durante il periodo delle vacanze estive ma che, invece, vivono tutto l’anno.

Le conclusioni dei lavori sono state affidate ad Aldo Berlinguer, con un intervento chiaro e deciso, che ha descritto la situazione attuale delle aree interne, in sofferenza, allo stesso modo, da Nord a Sud del Paese, individuando responsabilità istituzionali e mancanza (finora) di visione e strategia per affrontare seriamente la questione, non potendo prescindersi dal ruolo del “mercato”. Eppure, qualche strumento a favore delle politiche di coesione, pur sarebbe da tempo già disponibile, pensando a quanto prevede l’art.174 del trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea, ma non viene utilizzato.

Gli Stati Generali delle Aree Interne convocati a Benevento sono stati sicuramente una grande occasione per riportare il tema alla ribalta nazionale, prospettando strategie e metodologie innovative in grado di ricercare proposte per la tutela e il rilancio di questi territori più fragili.
Nel corso degli incontri, sono state presentate proposte ufficiali, come quella di TESS – Transizione Energetica Senza Speculazione su consumo zero di suolo, ed altre iniziative, anche di natura legislativa, che saranno definite nei prossimi giorni e nei tavoli di lavoro da avviare con le istituzioni.
L’intervista ad Alessandro Caramiello
Al termine dei lavori degli Stati Generali delle Aree Interne, abbiamo intervistato il Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”, Alessandro Caramiello che a Benevento è stato protagonista di un intervento, molto apprezzato dai numerosi partecipanti presenti.

(Domanda): Qual è stato il ruolo dell’Intergruppo parlamentare che lei presiede sulla questione delle aree interne?
(Risposta: Alessandro Caramiello): “Sul tema delle aree interne e fragili l’intergruppo parlamentare (al quale aderiscono 50 tra deputati e senatori degli opposti schieramenti), ha svolto in questi tre anni dalla sua istituzione, rilanciandolo all’attenzione generale del Paese, del Parlamento e del Governo, con mirate iniziative legislative, mozioni ed emendamenti alle leggi di bilancio. Rivendichiamo, grazie anche all’importante ruolo dei Vescovi, il cambio di impostazione del Governo sul Piano Strategico Nazionale Aree Interne, con la prospettata ipotesi di abbandono piccoli comuni delle aree interne” .
(Domanda): Agli Stati Generali delle aree Interne, Lei ha parlato di una mozione per le aree interne che su iniziativa dell’Intergruppo è stata approvata alla Camera. Ce la vuole spiegare meglio?
(Risposta: Alessandro Caramiello): “La “mozione per le aree interne” che, grazie all’intervento dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud”, è stata approvata (all’unanimità) il 4 novembre scorso alla Camera dei Deputati, costituisce un importante atto legislativo che impegna il Governo ad una particolare attenzione e tutela delle aree interne. I 16 punti della mozione approvata alla Camera costituiscono un’agenda programmatica di governo con un’impostazione totalmente diversa rispetto al passato. Si chiedono, infatti, criteri differenti per l’erogazione dei servizi pubblici sul territorio, in materia di istruzione, sanità, trasporti ed infrastrutture, superando quelli del dimensionamento e dell’efficienza ed economicità di gestione (presunte), che tanti danni hanno prodotto, determinando nelle aree interne la progressiva chiusura di scuole, presidi sanitari, collegamenti stradali e ferroviari, con la ricollocazione in altre aree del Paese degli investimenti già previsti”.

(Domanda): Sappiamo che recentemente avete conferito la presidenza onoraria dell’intergruppo a Papa Leone XIV. Ci spiega il perché di questa iniziativa?
(Risposta: Alessandro Caramiello): “Il 17 settembre scorso, abbiamo personalmente consegnato a Papa Leone XIV il riconoscimento di “Eccellenza meridionale”, conferendogli al contempo la Presidenza Onoraria dell’Intergruppo, quale interprete dei bisogni e delle speranze dei diversi Sud del mondo. Per l’Intergruppo che ho l’onore di presiedere è stato un grande risultato, che dimostra quanto teniamo alla difesa delle persone, delle comunità e dei territori più fragili; del resto, lo abbiamo dimostrato già nelle settimane scorse, essendo stati riconosciuti come interlocutori privilegiati della CEI per cercare di correggere l’impostazione del Governo sul Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne. ”.
(Domanda): Quali sono le vostre proposte per le aree interne?
(Risposta: Alessandro Caramiello): “Come presidente dell’Intergruppo, sono in disaccordo con talune scelte assunte negli ultimi due anni dall’Esecutivo, in ordine all’istituzione della ZES Unica Mezzogiorno e alla SNAI (Strategia Nazionale delle Aree Interne) , di cui al Decreto Sud 124/2023, che, pur facendosene formalmente carico (nel caso della SNAI), hanno – di fatto – ignorato le aree interne e più fragili del territorio, non prevedendo per esse alcun meccanismo e/o sistema premiale, compensativo e/o perequativo, onde correggere gli insopportabili, quanto ingiusti, divari esistenti e contrastare il gravissimo fenomeno qui in atto dello spopolamento. Peraltro, la ZES verrebbe oggi superata dalla previsione di una nuova struttura, il Dipartimento Sud, di cui non si ha ancora precisa contezza. Colgo l’occasione per annunciare che, entro qualche settimana, sarà presentata in Parlamento una proposta di legge per le aree interne, che prenderà le mosse proprio dai 16 punti della mozione approvata il 4 novembre scorso alla Camera dei Deputati. Dobbiamo conservare la speranza per i giovani di rimanere nella propria terra, rivolgendo loro l’invito a non emigrare, alla “radicanza”, alla “restanza” (per chi già c’è) e alla “tornanza” (per chi se n’è andato), perché per il Mezzogiorno e le aree interne – a mio avviso – si stanno effettivamente aprendo prospettive di crescita, nuove e diverse, in quanto territori che hanno ancora oggi enormi potenzialità, finora rimaste inespresse”.




