Marcia della Pace a Cinquefrondi. Il Papa: «Occorre far fronte al problema dell’accoglienza, senza scuse e indugi»

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Migliaia di partecipanti alla Marcia della Pace a Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, promossa dalla Rete delle comunità solidali (Recosol), e dal Comune di Cinquefrondi, guidato da Michele Conia.

Una manifestazione nazionale a cui hanno aderito centinaia ci associazioni da tutta Italia.

Fra gli sloganCostruire la Pace, ripudiare la Guerra.”

Il sindaco Conia: “ogni anno facciamo la Marcia della Pace

Il sindaco di Cinquefrondi Miche Conia ricorda che ogni anno nella sua città si svolge la Marcia della Pace. Ma quest’anno, in seguito a tutti i gravi accadimenti, l’amministrazione comunale ha deciso di allargare i confini della manifestazione facendo un appello a tutte le realtà pacifiste. Hanno risposto in tantissimi e vi sono state adesioni da tutta Italia.

Dal palco ribadisce: «l’emozione oggi è forte.

Noi la Marcia della Pace la facciamo ogni anno. Ma una mattina ci trovavamo sulla spiaggia di Steccato di Cutro, e di fronte a quella tragedia, di fronte a quelle vite spezzate solo perché cercavano una speranza ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto “quest’anno la Marcia della Pace deve avere un altro significato, quest’anno deve dire basta a chi muore in mare”. Lo dico perché quelle scarpette, quei pupazzi visti sulla spiaggia, non li dimenticherò mai».

Pace deve avere un altro significato, quest’anno deve dire basta a chi muore in mare”. Lo dico perché quelle scarpette, quei pupazzi visti sulla spiaggia, non li dimenticherò mai».

Inevitabile il collegamento quindi a chi dalle guerre fugge e trova spesso la morte nel tragitto verso altri paesi. Un grande cartello ricorda la strage di Cutro.

Ma i riferimenti sono a tutti i morti in mare ed a tutte le stragi di migranti. Come l’ultima avvenuta al largo della Grecia, probabilmente la più grande, con circa 600 vittime.

 Per Giovanni Maiolo, presidente dell’Associazione RE.CO.SOL. fra gli organizzatori: «Abbiamo scelto una data simbolica, quella del 20 giugno, in cui si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, per ricordare che la Pace è uno degli antidoti alle migrazioni forzate e nel contempo per celebra la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di rifugiati che spesso, proprio a causa dei conflitti, sono costretti a fuggire dalla loro terra. – continua La guerra è la principale causa delle migrazioni forzate nel mondo. Se ci fossero meno guerre, ci sarebbero meno migranti»

Giornata Mondiale del Rifugiato – Papa Francesco: «Occorre far fronte al problema dell’accoglienza, senza scuse e indugi». – Mattarella «Non possiamo ignorare il dramma»

La scelta del 20 giugno non è casuale. Questa è la Giornata Mondiale del Rifugiato. Si celebra in tutto il mondo, e vuole rappresentare un momento nel quale fare un focus particolare su questo tema.

Anche il Papa Francesco si è espresso tramite un tweet «Pensando a Cristo presente in tanti disperati che fuggono da conflitti e cambiamenti climatici. Occorre far fronte al problema dell’accoglienza, senza scuse e indugi. Affrontiamolo insieme, perché le conseguenze si ripercuotono su tutti».

Sullo stesso tema il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo pensiero «Circa 100 milioni di uomini, donne e bambini, in tutti i continenti, costretti a lasciare le proprie case per trovare protezione contro la persecuzione, gli abusi, le violenze».

Nella foto Bennato, De Magistris e Santoro durante la marcia

Santoro: «ovunque sventoli la bandiera della Pace, noi dobbiamo esserci»

Lo afferma dal palco Michele Santoro, a rimarcare l’importanza di esserci e l’importanza di organizzare momenti come questi.

Reduce della recente Staffetta della Pace da lui organizzata e di cui abbiamo scritto, contro l’invio delle armi in Ucraina, la sua presenza in questa piazza era scontata.

La sua è una condanna a tutte le guerre. ritorna a quella in Ucraina. Oltre alle vittime dirette, elenca una serie di danni collaterali relativi all’avvelenamento dell’ambiente.

Noi ci fidiamo di questi generali in campo. Che siano russi o che siano ucraini, che abbiamo il controllo pieno della situazione quando non è assolutamente vero. -continua- in tutti e due i campi si sono verificate delle situazioni di differenze, di contrasti, di conflitti. Per cui ci possono essere delle fazioni che fanno delle cose senza che Zelensky lo sappia, oppure per costringere Zelensky a fare altre cose. E ci possono essere fazioni per costringere Putin a fare qualcosa. Noi abbiamo dimenticato la storia». 

A fine serata il concerto di Eugenio Bennato con il suo “Vento popolare tour 23

I discorsi dal palco anche sulla pagina fb di Rinascitacinquefrondi

https://www.facebook.com/rinascitacinquefrondi/?locale=it_IT

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