Santoro, la sua staffetta della Pace tra acclamazioni e polemiche

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L’iniziativa di Michele Santoro strappa polemiche ed acclamazioni: “Chi è per la pace è putiniano e filorusso”, è stata la provocazione del giornalista.

di Rosella Cerra

All’indomani della “Staffetta per l’Umanità”, lanciata da Michele Santoro e sottoscritta da moltissime personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, non mancano polemiche e critiche ma anche acclamazioni.

Momento della staffetta a Catanzaro Lido

La staffetta è nata da una idea di Michele Santoro, come abbiamo già scritto, ma nonostante le moltissime adesioni dal mondo della cultura e dello spettacolo, non ha avuto l’impatto mediatico che si sperava. Circa 20mila persone hanno risposto all’appello, presentandosi fisicamente a costituire la staffetta. C’è chi parla di flop, chi sostiene che occorrono iniziative più incisive. Fatto sta che ora il dialogo sul conflitto sta assumendo una connotazione più ampia. Ed anche le polemiche e le critiche sono utili spunti di riflessione.

Il silenzio dei media e del “sistema informativo italiano” che “ha raggiunto livelli di schifo come mai in precedenza”

Non ha avuto l’impatto mediatico che magari si sperava. Un’accusa pesante la lancia successivamente, in una intervista rilasciata il giorno dopo per La7 nel programma “In Onda”. Fa quindi riferimento alla cifra significativa delle circa 200mila visualizzazioni della diretta trasmessa su canali propri ed indipendenti.

La provocazione di Santoro: Chi è per la Pace è filosorusso e putiniano

Invece diverse le polemiche, quasi scontate, su un tema che è divisivo.

Una su tutte: “chi è per la Pace è filosorusso e putiniano”?

Questa la definizione data dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Ed è una domanda che Santoro rivolge anche a Giuseppe Conte durante un’intervista nella sede di applicazione di “servizio pibblico” “Parole Proibite”.Stigmatizza Conte:

«… Da ultimo Crosetto ha replicato: Ma chi è per la pace è filorusso? rispondendo ad una polemica del Primo Maggio a Rovelli.  Quindi siete tutti filorussi, come lo sono io. Chi è per pace, come anche Papa Francesco. È un modo di ragionare assolutamente sconclusionato che vuole creare confusione».

Santoro su Rovelli, Crosetto e la fabbrica di armi

Il fisico Carlo Rovelli parla dal palco del Concertone del Primo Maggio. Nel suo intervento, che è un vero e proprio atto di accusa alle guerre e alle corse agli armamenti, fa un riferimento all’attuale governo, in particolare al ministro della difesa Crosetto:

«È ragionevole che in Italia il ministro della Difesa sia stato legato per anni a una delle più grandi fabbriche di armi del mondo, la Leonardo? E che sia stato presidente della Federazione dei costruttori di armi? Lui deve difenderci dalla guerra o deve aiutare i piazzisti di questi strumenti di morte?».

Di fatto il ministro Crosetto è un imprenditore storicamente legato al mondo delle armi, tanto per la sua nomina a ministro della difesa fu accusato di conflitto di interessi.

Critiche anche dai pacifisti

Anche le associazioni di “Rete italiana pace e disarmo” di cui fanno parte la Cgil, l’Arci, l’Acli, l’Agesci, Legambiente, Libera, come riporta Repubblica il 10 maggio, hanno espresso critiche alla staffetta. Nello stesso giorno di domenica 7 maggio, la Rete avrebbe avuto già in programma una marcia pacifista tra le due città italiane della cultura 2023, Bergamo e Brescia.

Ritorna sulla polemica anche Huffpost ll’11 maggio che titola “Pacifisti in cerca d’autore”.

Un nuovo partito per Santoro? «Per ora no, decideremo noi quando»

Ed infine la polemica sul nascente nuovo partito politico di Santoro.

Lui rassicura: “Per ora no, decideremo noi quando”.

In effetti di questo nuovo partito si parla già da tempo. Fu dalla sua pagina fb il 1° ottobre 2022 che lanciò l’idea di un nuovo soggetto politico, alla ricerca del “partito che non c’è”:

«Cari amici, con un gruppo di persone animate dalla mia stessa passione vorremmo dar vita a una Associazione che intende intraprendere un viaggio nella società italiana alla ricerca del partito che non c’è». Continua con un riferimento alla guerra – «Siamo entrati nell’anticamera di una terza guerra mondiale tra potenze armate di bombe atomiche ma nel nostro Paese la campagna elettorale si è svolta con la stragrande maggioranza degli italiani in vacanza in un vuoto politico e di informazione impressionante».

Di una ipotetica alleanza con Conte si è parlato nuovamente dopo la staffetta. Ciò che però succederà, anche nello scenario politico, influenzerà molto le scelte future.

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