Sardegna, vince Todde: iniziano i primi scricchiolii di Meloni

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Elezioni regionali Sardegna
Presidente Sardegna

Il campo largo composto da M5s e Pd è corsaro in Sardegna: una manciata di voti regalano una vittoria storica.

I primi scricchiolii del Governo Meloni parlano lingua sarda. E’ il risultato di un testa a testa vinto da Alessandra Todde, la candidata del Movimento 5 Stelle sostenuta dal Partito Democratico, che batte di una manciata di voti Paolo Truzzu sostenuto dalla grande coalizione di destra.

E’ una sconfitta che pesa per due fattori: il primo è riconducibile alla vecchia presidenza, quella di Solinas a trazione Lega, che significa una Regione persa in cui il lavoro precedente non è stato apprezzato. Il secondo è più sostanzioso, perché il vento di destra (o per meglio dire meloniano) sembra essersi affievolito dopo un anno e mezzo e non consente a donna Giorgia di spuntarla.

Si dirà e questo è certo: sono pochi voti, la Todde vince davvero con un vantaggio risicato, ma il risultato è sfavorevole e questo è quello che conta. Paolo Truzzu aveva un’eco mediatica maggiore ed è stato supportato direttamente dalla Premier che nell’ultimo mese ha fatto il giro delle reti televisive “amiche”. Non sembrava, insomma, che Alessandra Todde potesse avere lo stesso peso di Truzzu, ed invece si sono equivalsi ed alla fine vince di “corto muso” la sinistra.

Come sempre vince l’astensione: record negativo in Sardegna col 52.4% degli aventi diritto che si reca alle urne. Troppo poco.

Il Pd partito più votato: superata Fdi, M5s al terzo posto

Come riporta l’agenzia di stampa Nova, il Partito Democratico (Pd) si afferma come il primo partito in Sardegna con 94.238 voti, corrispondenti al 13,8% delle preferenze. Segue Fratelli d’Italia, che conquista la seconda posizione con 92.963 voti, pari al 13,6%.

Nonostante le previsioni pre-elettorali suggerissero un successo del partito di Giorgia Meloni, in Sardegna il voto contro la giunta Solinas e, in particolare, contro Paolo Truzzu a Cagliari ha influenzato i risultati. Nonostante la prevalenza del centrodestra a livello regionale, a Cagliari si registra una netta sconfitta di Truzzu.

Le città, in contrasto con i centri più piccoli, mostrano un sostegno a Alessandra Todde. Il Movimento 5 Stelle si posiziona al terzo posto con il 7,7%. Le liste del centrodestra ottengono successi significativi, con i Riformatori sardi al quarto posto (6,9%) e Forza Italia al quinto (6,4%).

La Lega non raggiunge grandi risultati (meno del 4%), mentre i sardisti superano le aspettative con il 5,4%, soprattutto grazie alle preferenze personali a Cagliari. Alleanza Verdi Sinistra e Sardegna al Centro 20Venti non ottengono i risultati sperati, mentre Alleanza Sardegna raggiunge il 4,2%. Nel complesso, le liste a sostegno di Renato Soru totalizzano solo l’8%, mentre l’Udc delude con il 2,8%.

Schlein: “Squillo di tromba che fa bene ai progressisti. Contenti ed orgogliosi”

Positivo il commento di Elly Schlein: “Dalla Sardegna parte uno squillo di tromba che fa bene a tutta la compagnia dei progressisti. Un’alternativa a questa destra è possibile.” Lo scrive la segretaria del Pd, Elly Schlein, postando sui social network le fotografie della festa di Alessandra Todde, eletta presidente della Regione Sardegna. “Dal 2015 il centrosinistra non strappava una regione alla destra. La strada, forse, è quella giusta,” aggiunge Schlein. “Sono molto contenta e molto orgogliosa, credo che oggi si possa scrivere una pagina di storia per la Sardegna.”

Conte: “Col Pd costruito un ‘campo giusto’, una vittoria importante per i progressisti”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in un’intervista alla “Stampa”, esprime grande soddisfazione per un risultato oltre le attese: “Alessandra ha fatto una campagna straordinaria, senza risparmiarsi, sempre tra la gente. Io stesso sono stato tre giorni in Sardegna e abbiamo toccato con mano i problemi dei cittadini, ma anche l’entusiasmo e la voglia di voltare pagina”. Non vuole dare l’impressione di cercare di intestarsi la vittoria, anzi ribadisce di “non aver mai fatto una telefonata per imporre la candidatura di Todde, è stato un percorso e un trionfo nato in Sardegna, è merito loro”.

“Abbiamo costruito con le forze progressiste una proposta di svolta per la Sardegna credibile, concreta, meditata sulle reali esigenze delle comunità locali e che i cittadini hanno premiato”.

Questo, però, non significa necessariamente che lo stesso percorso vincente possa essere avviato in tutte le realtà che andranno al voto nei prossimi mesi, dalla Basilicata al Piemonte, passando per Firenze: “Per noi la strada è ‘il campo giusto’, un campo che nasce sulla base di un confronto serio e su un progetto credibile, in Sardegna è prevalso il metodo del campo giusto — ragiona Conte –. È la dimostrazione che non esistono campi larghi costruiti artificiosamente solo per spartirsi il potere. Esiste invece un campo che nasce dalla fatica e dalla serietà del confronto”. All’ex premier non piace sentire parlare di ‘modello sardo’ o di ‘laboratorio’, anche perché “ogni territorio ha una storia a sé, con le sue specificità e difficoltà”. Lui stesso ha iniziato a credere davvero a una vittoria in Sardegna solo una decina di giorni fa: “Nessuno si immaginava una sfida così aperta, di questo dobbiamo essere orgogliosi”, conclude Conte.


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