Insegnante “piombizzata” dagli alunni: arriva la riforma del voto in condotta

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L’intervento del Ministero è arrivato a seguito della vicenda che ha coinvolto un gruppo di ragazzi, i quali avevano ricevuto voti alti in condotta, nonostante avessero sparato pallini di gomma a una docente durante la lezione.

Riforma del voto in condotta e insegnante “piombizzata”

I fatti risalgono allo scorso 11 ottobre. La docente stava tenendo una lezione di scienze in una prima classe di un istituto di Rovigo quando, dopo essersi chinata, era stata raggiunta al volto da alcuni piombini in gomma sparati da una pistola ad aria compressa. Ha rischiato di perdere un occhio.Rattristata e sconvolta dall’accaduto, ripreso anche in dei video circolati sul web, aveva deciso di denunciare la classe coinvolta. Progressivamente era stata allontanata dall’ insegnamento.

Pochi giorni fa è tornata a parlare della vicenda dopo la notizia degli alti voti in condotta assegnati ai ragazzi responsabili. Si è sentita abbandonata per i provvedimenti presi nei suoi confronti dalla dirigente dell’istituto, come se fosse stata lei ad innescare il comportamento degli studenti.

Riforma del voto in condotta: 3 le direttrici

Il Ministero dell’istruzione e del Merito ha annunciato che introdurrà nuovi criteri di valutazione del comportamento degli studenti nelle scuole secondarie. Lo farà ponendo focus su tre direttrici:

Dare maggior peso al voto in condotta, che peserà sulla media e inciderà sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità. Inoltre, il 6 in condotta genererà un debito scolastico in educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre. Si prevede, altresi, una maggiore possibilità di assegnazione del 5, con conseguente bocciatura;

Nei casi di sospensione maggiori di 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate;

Il consiglio di classe potrà prevedere che lo studente sospeso svolga tali attività di cittadinanza solidale anche dopo il rientro in classe.

Voto in condotta: si esprime anche il CODACONS

”Serve un ripensamento sul voto in condotta perché quanto accaduto è inammissibile in un paese civile – spiega il presidente Carlo Rienzi – Gli studenti colpevoli di aggressioni e bullismo non solo non possono avere 9 in condotta, ma vanno bocciati senza sè e senza ma. Assegnare loro un voto così alto non solo è del tutto diseducativo, ma rappresenta da un lato una violazione dei regolamenti vigenti, secondo cui la condotta degli alunni va valutata in base al comportamento tenuto dagli stessi in aula e concorre a determinare la promozione o la bocciatura, dall’altro una grave disparità di trattamento a danno di tutti gli altri studenti che, pur essendosi comportati in modo corretto, hanno ricevuto lo stesso voto di chi si è reso protagonista di atti violenti”.

Per tale motivo il Codacons presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Rovigo, in cui si chiede di aprire un’ indagine per accertare l’operato dell’istituto scolastico coinvolto e degli insegnanti che hanno assegnato i voti, e sta studiando la possibilità di impugnare al Tar la promozione degli alunni, a fine di ottenere l’annullamento degli atti adottati dalla scuola.

I ragazzi che sbagliano li abbandoniamo?

No, assolutamente no. 

Li accompagniamo nel ricominciare. Con nuovi percorsi. Con l’aiuto di nuovi specialisti e in altri ambienti. Inutile insistere con Catullo, i gameti e  la trigonometria laddove si è trovato divertente e innocuo sparare. O laddove si è agito con una violenza di cui non ci si sa dare spiegazione. Non è questo che serve a questi ragazzi. Serve un percorso di empatia, auto conoscenza, riflessione, impegno sociale.

Poi riprenderanno in mano i libri e ristudieranno Freud e gli integrali.

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