Referendum contro l’invio di armi in Ucraina

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Referendum

Dal 22 aprile è possibile firmare per il referendum contro l’invio di armi in Ucraina, proposto il 3 marzo dal Comitato referendario “Generazioni future”.

di Giovanni Rienzo

Si tratta di due richieste referendarie, la prima riguarda infatti l’abrogazione (cioè cancellazione) del Decreto Legge N.185 del 2 dicembre 2022, che proroga fino al termine del 2023 l’invio di equipaggiamenti e mezzi militari in Ucraina.

Il secondo quesito referendario si propone di abrogare la parte del Decreto Legislativo N. 502 del 30 dicembre 1992 nel quale si includono le strutture private accreditate al “Servizio Sanitario Nazionale” all’interno dei piani regionali, in pratica si vuole impedire che possano essere finanziati i privati a scapito del servizio pubblico.

Inoltre, il 16 marzo la Corte Suprema di Cassazione (pubblicati in Gazzetta Ufficiale), annuncia la presentazione di altri tre quesiti referendari.  

I primi due riguardano sempre l’abrogazione degli aiuti militari in Ucraina; infatti, il proponente comitato “Ripudia la guerra” unirà le sue forze a quelle del comitato “Generazioni future” per la raccolta firme ai banchetti.

Il terzo invece riguarda un altro capitolo importante cioè, le modalità dell’invio di armi in zona di guerra da parte dell’Italia, infatti la richiesta si propone di abrogare una parte dell’art.1, comma 6, lettera a) del Decreto Legge N. 185 del 9 luglio 1990 inerente il controllo dell’”esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento.” Questo perché allo stato attuale la legge consente al Consiglio dei ministri di poter adottare deliberazioni sull’invio di armi sempre col consenso del Parlamento, anche in deroga a qualsiasi divieto, praticamente un nonsense.

Referendum contro l’invio di armi in Ucraina: più quesiti insieme

Un punto di domanda che potrebbe emergere dal lettore più attento e con giusta ragione direi, potrebbe essere:

“ma cosa c’entra il referendum inerente il Servizio Sanitario Nazionale con l’invio di armi”?

La risposta a questa domanda è già stata data proprio dai comitati promotori ed è la seguente:

“spesso le Regioni hanno dovuto avvalersi dell’intervento dei privati nel Servizio Sanitario per la motivazione valida o meno che si voglia, per mancanza di fondi pubblici da destinare ai servizi al cittadino; quindi, chiaramente impedendo di garantire finanziamenti a scopi militari le somme risparmiate risulterebbero spendibili per rafforzare il Servizio Sanitario e tutelare il cittadino”

Referendum: una proposta fortemente appoggiata dal Movimento 5 Stelle

Dietro i comitati promotori ci sono personaggi noti come Giuristi, intellettuali, filosofi come il Prof. Cacciari e professionisti dell’informazione come Carlo Freccero, via via si sono uniti anche scienziati noti come il fisico Carlo Rovelli.

Mentre dal panorama politico ha subito aderito la pentastellata ex Sindaco di Roma, Virginia Raggi, forse una delle poche rimaste che si riconosce ancora nei princìpi e nei valori fondanti del primo MoVimento 5 Stelle, infatti il nuovo corso sembrerebbe aver mandato in pensione non solo la massaia di Voghera e gli attivisti, e che nonostante la creazione dei nuovi “Meetup” ribattezzati “Gruppi Territoriali” manifestano una evidente scarsezza di partecipazione rispetto al passato, se non in periodo di elezioni e velleità per candidature, una volta i meetup venivano considerati come laboratori di idee, oggi invece i “gruppi territoriali” diventano selettivi e settari contenitori di paggetti e di consensi.

In più ci si pone più di una domanda sulle dichiarazioni del Presidente Giuseppe Conte, che manifesta perplessità sull’aderire o meno al referendum, a causa della presenza di soggetti promotori come l’ex medico Daniele Giovanardi no vax, potremmo dire: ma cosa c’entra col merito del referendum? Una battaglia di civiltà o è giusta oppure non è giusta non c’è da pensarci.

Però volendo soprassedere a questa considerazione c’è una sostanziale riflessione da fare e che riguarda le prime dichiarazioni di Conte all’annuncio dei referendum, il quale disse: (sue testuali parole) “saremo conseguenti” beh, come cambia il mondo…una volta il MoVimento 5 Stelle non sarebbe stato per nulla conseguente, sarebbe stato invece il principale promotore, peccato, un’altra occasione persa.

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