Morto Andrea Purgatori, grazie a lui la verità su Ustica

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Andrea Purgatori
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Il grande giornalista di inchiesta Andrea Purgatori si è spento questa mattina a Roma per una malattia fulminante

Nel panorama del giornalismo d’inchiesta italiano, pochi nomi hanno brillato con la stessa intensità di Andrea Purgatori. La notizia della sua morte, giunta stamane dai familiari, ha lasciato un vuoto immenso nella comunità giornalistica e nei cuori di chi apprezzava il suo lavoro. Purgatori, celebre per il suo stile incisivo e l’impegno nella ricerca della verità, ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’informazione, dimostrando con il suo lavoro la potenza e l’importanza del giornalismo investigativo.

Celebri i suoi speciali sul caso Mattei, sulla strategia della tensione, il caso Moro, Pecorelli, la strage di Capaci, e quella di via d’Amelio

Celebri le sue importantissime e in molti casi decisive inchieste sulle stragi avvenute durante gli anni della famigerrima “strategia della tensione” operate da Loggia P2 orientata da governi e servizi stranieri, e messe in atto con la manovalanza di personaggi appartenenti alla estrema destra eversiva italiana e alle mafie.

Così come indimenticabili sono state le sue indagini e ricostruzioni delle stragi di mafia, tra le quali quelle di Capaci, e di Via D’amelio, proprio quella che ricorre per un imperscrutabile gioco del destino oggi, giorno della morte di Andrea.

L’inchiesta che ha contribuito a far luce sulla strage di Ustica è firmata Andrea Purgatori

Come trascurare di ricordare poi la sua forse più produttiva inchiesta in termini di importante contributo alla ricerca della verità, quella sulla strage di Ustica, che ha permesso di rintracciare testimoni cruciali per ristabilire l’ordine e la verità dei fatti e quindi di ricostruire nel modo esatto l’intera vicenda, con i suoi contorni prima meno definiti, e ora chiari e netti, semplicemente grazie al lavoro di Andrea Purgatori.

Il percorso professionale di Andrea Purgatori è stato caratterizzato da un incessante impegno nell’indagare e svelare storie importanti, spesso celate sotto il velo di poteri occulti, come quelli dei governi USA, delle logge deviate e della criminalità organizzata. Il suo approccio al giornalismo era l’antitesi delle notizie superficiali e delle coperture sensazionalistiche; Purgatori scavava a fondo, portando alla luce scandali e abusi con una meticolosa precisione.

Le sceneggiature per il cinema, “Il muro di gomma”, “Il giudice ragazzino”, “L’industriale”, e i premi

Nel corso della sua carriera ha anche lavorato per il cinema scrivendo tra l’altro Il muro di gomma (1991), dedicato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica, Il giudice ragazzino (1994), L’industriale (2011). Molti i premi ricevuti per i suoi lavori, tra gli altri il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro 1994 per la miglior sceneggiatura con Il giudice ragazzino e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si è aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film Fortapàsc.

La nuova edizione del Programma Atlantide

Al grande pubblico è anche noto per la nuova edizione di Atlantide, il famigerrimo programma condotto tra il 2017-2018 su LA7, per il quale riceve il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale. Nell’autunno del 2022 è stato protagonista della docu-serie Netflix Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi.

Con lui se ne va un grandissimo giornalista ma anche sceneggiatore di programmi d’inchiesta, cose che sapeva coniugare con enorme capacità e maestria, tali da lasciare il suo segno indelebile nel giornalismo di inchiesta italiano attuale e degli anni avvenire.

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