L’anarchico che tentò di uccidere Roosevelt al MABOS in Sila

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La storia dell’anarchico calabrese che tentò di uccidere Roosevelt torna in versione musicata e cantata

Un CD a corredo del libro “I gabbiani vengono tutti da Brooklyn“, scritto da Ettore Castagna. Antropologo, scrittore, musicista e insegnante al suo quarto libro.

È una storia conosciutissima in America, ma poco in Italia ed in Calabria.

È la storia di un anarchico calabrese, Giuseppe (Joe) Zangara, nato in un piccolo paese calabrese, Ferruzzano. Emigrato in America come tantissimi connazionali. Un anarchico semianalfabeta che per combattere il capitalismo vuole colpirlo, uccidendone quello che, secondo lui, è uno dei massimi esponenti: il presidente degli Stati Uniti e del New Deal, Franklyn Delano Roosevelt. Ma sbaglia il colpo, ed uccide il sindaco di Chicago Anton Cermak. Viene condannato alla sedia elettrica. La sua famiglia, in Italia, lo ripudia. Morto per un ideale, o un’idea. Quella di distruggere il capitalismo e tutti i suio effetti negativi. Lui è malato di ulcera, e ritiene responsabile di questa sua malattia il capitalismo. Essendo lui povero è impossibilato a curarsi. Così come tutti i poveri non hanno accesso alle cure e qualcuno deve pagare.

Oltre alla narrazione ed alla ricerca storica negli archivi e nelle memorie tramandate, Castagna ne rende una versione musicata. Una lunga teatro-canzone, o “cantastoria”, intervallata dalla descrizione che l’autore fa, anticipando e preparando l’ascoltatore al contenuto di ogni brano, espresso con termini in dialetto, o dialettizzati. AD accompagnarlo alla chitarra è il cantautore Carmine Torchia. Nella lettura la scrittice Maura Gigliotti.

Carmine Torchia, Ettore Castagna e Maura Gigliotti durante l’esibizione

A breve uscirà anche il CD a corredo del libro, pubblicato nel mese di aprile 2023 dalla casa editrice “Sensibile alle foglie”.

Interno del Granaro in attesa dell’esibizione. Sullo sfondo Gigliotti, Castagna e Torchia

La presentazione/esibizione è avvenuta il 28 pomeriggio, nella suggestiva cornice del “Granaro“, di cui abbiamo già parlato, nel cuore della Sila. Il MABOS fa da sfondo quindi alle note ed ai versi di una storia di denuncia e di rivendicazioni sociali. Come spiga la direttrice del museo, Elisa Longo.

Chiusura di un anno di attività culturali e un’anticipazione per il prossimo

Come spiega la direttrice del museo, Elisa Longo, che interpreta anche il pensiero di Mario e Tonino Talarico, fondatori del Museo, questo spettacolo chiude la stagione 2023 del Mabos, con Ettore Castagna e Carmine Torchia. Uno spettacolo di teatro-canzone che presenta l’ultimo romanzo di «Un anno per noi davvero importante e che ha visto tra l’altro proprio qualche mese fa, nel settembre di quest’anno, aprire le porte ad una dimensione nuova di arte ambientale. Il nostro è un progetto che lavora in questa porzione di bosco della Sila catanzarese dal 2017. Ospita artisti con la formula della residenza d’artista. Quest’anno ci siamo aperti alla dimensione della fotografia con un grandissimo fotografo quale Mario Giacomelli». La tematica è quella dell’emigrazione. Giacomelli venne in Calabria negli anni 80 e lavorò su inspirazione di Franco Costabile con “Il canto dei nuovi migranti” sul tema dell’immigrazione e lo spopolamento dei paesi.  

La prima donazione del 2024 sarà di Alessio Patalocco

E sempre sul tema della migrazione e dei migranti, anticipa la prima attività del 2024, con la donazione di un’opera impegnativa e che significa anche “schierarsi”. Si tratta di una donazione dell’artista Alessio Patalocco. Ci spiega Longo «Noi ospiteremo un’opera che è stata rifiutata dal porto di Calais, dalla città di Calais. Un’opera commissionata e finanziata da Amnesty International Italia era stata sostenuta da Amnesty International Francia. Ma per ragioni politiche, perché l’opera parla di immigrazione, l’opera non è stata ospitata poi dalla città di Calais. E noi l’abbiamo fortemente voluta». Il tema che accomuna Giacomelli, Patalocco e Castagna è l’emigrazione. Ma è anche un’operazione di ricerca, di studio e di riflessione che li accomuna.

Torchia, un disco su Costabile e gli altri poeti calabresi

Un focus particolare su Costabile e gli altri poeti calabresi cantati e musicati, lo fa Carmine Torchia. Un progetto in attesa di essere portato a termine da molto tempo. Con molta probabilità sarà pubblicato nel prossimo 2024. Ci spiega l’autore

«Ho iniziato a lavorarci dal 2007. Adesso è stato registrato a Milano con Direttore Artistico Ettore Castagna. Il corpus principale è composto da sette poesie di Costabili e poi altre di poeti contadini sempre dell’area lametina. C’è una poesia anche di Lorenzo Calogero. Io ho preso queste poesie, le ho trasformate in delle canzoni e ho messo le musiche. E credo che uscirà nel 2025 perché adesso è appena uscito il disco su Léo Ferrè, nel quale ha cantato un brano, “Il cattivo seme“, anche mio figlio, il piccolo e vivace Tristan».

Lo chansonnier francese che ha ispirato molti artisti italiani, scrivendo brani in italiano, avendo lui vissuto anche in Italia. Insomma, storie e vicende che travalicano i confini, nel nome dell’arte o degli ideali, perché occorre forse “schierarsi” e decidere da che parte stare.

il precedente scritto su Joe Zangara

Nel 2019 la storia era stata raccontata, in una versione letteraria e teatrale anche da Arcangelo Badolati e Peppino Mazzotta nel testo “Muori cornuto. Giuseppe Zangara l’uomo che tentò di uccidere il presidente Roosevelt”. Il libro ha tratto spunto dal diario scritto da Zangara. Ed è forse questo il suo testamento politico.

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