Mostra Ex STAC di Catanzaro. Fioti e Patalocco in Donne/Madonne

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Contaminazione e riflessione sugli emisferi maschile e femminile

Organizzata dall’Associazione “Arte, Antichità e Passato Prossimo”, la mostra dei due artisti Erminia Fioti ed Alessio Patalocco, è stata ospitata presso la sede dell’Ex Stac di Catanzaro. Uno spazio comunale che diventa scenario di numerosissimi eventi culturali patrocinati dallo stesso Comune.

A curare l’evento, inaugurato il 1° novembre, Giovanna Adamo, Gallerista, Sergio D’Ippolito, Storico dell’Arte, Marianna Leone, Storica dell’Arte, Beatrice Bongarzone, Manager culturale.

Un esperimento di intersezioni artistiche e di due colori predominanti. L’oro ed il magenta. È questo il leitmotiv che segna una mostra che appare come una installazione estesa e diffusa nelle sale dell’Ex Stac di Catanzaro. Ed in una performance rappresentata durante l’inaugurazione, spiegano il senso di questa contaminazione.

L’oro e il magenta nella performance Trasferimenti e i diversi significati

Viene spiegato nella performance:

«L’oro e il magenta simboleggiano il contrasto tra il sacro e il profano, tra la luce e l’ombra, tra il divino e l’umano. La performance esplora i temi della fede, della tentazione, della redenzione, della caduta e del sostegno, mostrando come gli esseri umani si muovono tra queste due dimensioni. L’oro richiama il metallo prezioso, la gloria, la potenza, mentre il magenta riporta al colore del sangue, della passione, della sofferenza. L’oro e il magenta simboleggiano la trasformazione e l’evoluzione, tra il vecchio e il nuovo, tra il tradizionale e il moderno. Alessio Patalocco ed Erminia Fioti In arte Phil Tes già nelle opere esposte hanno indagato i temi del cambiamento, dell’innovazione, della creatività e della sfida, mostrando come gli artisti si adattano ai nuovi scenari e alle nuove opportunità. L’oro richiama il colore del sole, della luce, della vita, mentre il magenta richiama il colore della fantasia, dell’intuizione, dell’originalità. L’oro e il magenta in questo lavoro simboleggiano l’unione e l’armonia, tra il maschile e il femminile, tra lo yin e lo yang, tra il fuoco e l’acqua. Dualità e Armonia. La performance esplora i temi dell’amore, della complementarità, della fusione e della reciprocità, mostrando come gli artisti si integrano e si arricchiscono a vicenda, con l’oro che richiama al calore, all’energia, all’azione e il magenta all’emotività, alla sensibilità e alla reazione».

Erminia Fioti

Fioti: «la missione della donna è comunque prestigiosa»

Erminia Fioti, in arte Phil Tes, è originaria della provincia di Catanzaro. Ha alle spalle una lunga attività artistica che l’ha portata alla Biennale di Venezia, di Roma e a La Vignette, in Francia. Le opere dell’artista Erminia Fioti esaltano la figura della donna in una maniera immediata ed efficace, prendendo spesso particolari che ostentano le parti più intime del corpo. Ma la donna ha una “missione”, e, come ci spiega l’artista «le sfaccettature sono tantissime. La missione della donna è comunque prestigiosa perché è una missione che ha molteplici sfaccettature. Non è solo mamma, non è solo moglie, non è solo amica, non è solo tua figlia. Le sfaccettature sono tantissime dell’essere donna». Continua spiegando che «Le mie donne sono nude, sono sfacciate, ostentano. E fanno bene perché non bisogna vergognarsi di essere donna anzi è un pregio. Con tutto quello che comporta, con tutti i sacrifici, le discriminazioni che esistono sia in famiglia sia sul lavoro, nell’arte».

Alessio Patalocco all’Ex Stac
Omaggio a Michela Murgia

Alessio Patalocco

Patalocco è un artista/architetto di Terni. Professore di Comunicazione visiva all’Università per stranieri di Perugia, e si occupa in particolare della progettazione di spazi pubblici e involucri parlanti. È autore di numerosi progetti di riqualificazione urbana, e recentemente ha partecipato coi suoi progetti alla VIII Biennale di Shenzhen e Hong Kong.

Una dedica particolare la fa a Michela Murgia.

«Un intellettuale che è stata molto Importante per la riflessione sul femminile e anche sul rapporto tra il femminile e la società». L’omaggio a Michela è tratto dall’opera Chirù , ma che ha a sua volta un’ulteriore estratto, continua l’artista «che è dato dei segni blu su cui si trovano proprio le parole. quindi dalla sua fragilità in quell’istante amai proprio quello che dell’amore si paga più caro la assenza di calcolo e di misura che appartiene solo alle cose nate libere. “Amai”, “assenza di calcolo”, “solo” e “libere” che sono i termini salienti, i concetti salienti e una come Michela Murgia, che era estremamente libera, assente nel calcolo e che amava moltissimo, mi è piaciuto molto ricordarla in questo mondo». E insomma, si conciliata con il titolo della mostra Donne/Madonne. Continua«Lei è una donna e una Madonna recente».

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