Roma tra cibo, vino e tipicità gastronomiche

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Mangiare bene a Roma non è difficile, tra vinerie, hosterie e ristoranti la scelta è vasta. Ma per mangiare e bere di qualità bisogna conoscere, addentrarsi e scoprire la realtà romana, quella non visibile all’occhio del turista ma dove si può ritrovare l’autenticità dei tempi passati.

L’aperitivo a Roma è dal Goccetto

In pieno centro storico a Roma, in via dei Banchi Vecchi, c’è il Goccetto, storica enoteca romana e frequentata da romani da generazioni. L’ambiente è retrò e molto accogliente: tavoli di legno, bottiglie esposte con etichette nazionali ed internazionali e un grande bancone a vista con salumi e formaggi. La parte esterna del locale è collocata su una via di passaggio pedonale, in un’atmosfera più soft e calma, con tavoli neri e luci soffuse. Il Goccetto è frequentato prevalentemente da romani, non è il classico luogo per turisti, grazie anche alla sua posizione più defilata rispetto ad altri wine bar. A pochi metri infatti c’è la famosa piazza Campo de’ Fiori, uno dei ritrovi notturni per eccellenza che al mattino si trasforma il mercato gastronomico e di altri prodotti.

Al goccetto si va per fare l’aperitivo e quello classico per eccellenza è il tagliere di salumi, formaggi e selezione di oli con pane ma anche veri e propri piatti da aperitivo e antipasto: roastbeef, bufala, salmone, crostoni e buschette. La qualità dei prodotti è alta e il sapore è genuino. Una sosta che vale la pena fare quando si esce da lavoro con i colleghi e ci si vuole trattenere anche a mangiare o un semplice aperitivo dopo una lunga passeggiata in centro. Una semplice enoteca in uno spaccato di una Roma che si attacca con le unghie e con i denti nel restare identitaria.

E’ passata la Moretta, storica hosteria di Roma

A pochi passi dal Goccetto, in vicolo della Moretta, che in realtà sembra più una piazzetta essendo uno dei vicoli più larghi di Roma. Di fronte c’è un’edicola ed un tabaccaio. Il nome deriva da una leggenda che narra che in questa via soggiornasse una bellissima donna dai capelli scuri, soprannominata appunto “la moretta”. Il clima è casalingo, semplice e conviviale. Anche qui c’è la possibilità di uno spazio interno ed esterno. I piatti sono quelli della tradizione romanesca, gli intramontabili tonnarelli cacio e pepe, bucatini all’amatriciana, carbonara e secondi piatti: saltimbocca alla romana, coda alla vaccinara e i fantastici contorni di cicoria ripassata, puntarelle con alici e gli immancabili carciofi alla guidia.

All’esterno c’è una lavagna con su scritto il menù del giorno che puntualmente cambia. Anche qui i sapori sono autentici, non pesanti e quasi sembra di mangiare a casa (una casa dove si cucina bene). L’ultima volta in cui ho fatto visita alla Moretta ho ordinato un tagliere di salumi e formaggi accompagnati dalla classica pizza bianca romana, ben diversa da quella napoletana, sia per impasto che per condimento. A Roma infatti, la pizza bianca è considerato il comfort food per eccellenza e per quanto riguarda me, so che è stato il mio cibo da svezzamento. Se farcita con la mortadella, che in dialetto si dice “mortazza” diventa cibo degli Dei.

Non c’è pasto senza dolce

E quindi poi…dopo vino, salumi, formaggi, primi e secondi, lo spazio del dolce, per le persone resilienti, si trova sempre. Ma dove mangiare un buon dolce a Roma? Ovviamente i posti non mancano, anzi, ce ne sono fin troppi. Tra gelaterie, pasticcerie, creperie e quant’altro. Esiste però un dolce non tipicamente romano ma amato da tutti gli italiani: il tiramisù. A Roma si mangia da Pompi, il regno del tiramisù che dal 1960 ad oggi addolcisce i palati dei cittadini e non solo. La famiglia italiana Pompi è l’unico proprietario del marchio e dell’azienda, mantenendo viva la passione di Giuliano Pompi, il suo fondatore. Le sedi della pasticceria ora sono molte ed in continuo aumento, da poco infatti ha aperto lo store della stazione Termini, ma la sua presenza ricopre quasi tutta la capitale. Oltre al tiramisù classico negli anni sono state prodotte moltissime varianti tra le quali il tiramisù alle fragole, nocciola, pistacchio, frutta, senza lattosio e molte altre ancora. Per finire in bellezza, ma non leggeri, un salto da Pompi se si va a soggiornare a Roma è d’obbligo.

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