Italygate, gli USA sotto scacco dell’Italia?

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Italygate

L’Italia è stata, troppe volte, al centro di ventilati intrighi internazionali

A distanza di oltre 6 anni, ad esempio, si parla ancora del Russiagate, presunto scandalo che avrebbe visto la Federazione Russa alterare le elezioni presidenziali americane. Le indagini condotte sul caso dal Procuratore Speciale Robert Müller, e rilanciate mediaticamente da note testate giornalistiche come il New York Times e Wall Street Journal, portarono addirittura alla richiesta di impeachement del Presidente Donald Trump.

Salvo poi dover registrare una clamorosa marcia indietro il 7 maggio 2020 quando, con la desecretazione di alcuni documenti che scagionarono il generale Michael Flynn – su cui si era abbattuta una lente d’ingrandimento – si riuscirono a dimostrare alcune alterazioni delle trascrizioni di intercettazioni telefoniche da parte dell’FBI durante le indagini.

L’Italygate e il presunto “colpo di stato bianco”

Un altro filone scandalistico, però, ha puntato dritto verso il nostro Paese: l’Italygate, com’è stata definita dalla stampa e rilanciata dall’avvocato di Trump Sidney Powell, ha posto al centro dell’attenzione presunti brogli volti ad alterare il risultato delle ultime elezioni presidenziali americane.

Che sia vera o falsa, sta di fatto che quest’accusa – fortemente sostenuta dal Presidente uscente – è stata ridicolizzata da testate giornalistiche del calibro del New York Times e del Washington Post, sempre critiche nei confronti di Trump. 

In particolare, l’ex primo inquilino della Casa Bianca puntò il dito contro una società specializzata nel voto elettronico (utilizzato in alcuni territori americani), la Dominion Voting Systems, i cui macchinari non risultarono perfettamente operativi, salvo poi funzionare in modo egregio al momento dei conteggi delle schede.

Secondo alcune ricostruzioni, ovviamente da verificare, si è persino sostenuto il coinvolgimento di alcuni dipendenti italiani in forza ad un’importante azienda, che avrebbero favorito l’ingresso in sede di estranei che, attraverso operazioni crittografiche di livello militare e con l’ausilio di infrastrutture aerospaziali tedesche (come il satellite militare dalla Torre del Fucino a Francoforte) avrebbero inviato (a chi?), durante il blackout dei macchinari della Dominion Voting Systems, un algoritmo studiato per modificare i risultati sulle schede elettorali. Se fosse così, questi italiani avrebbero falsato i risultati elettorali di un Paese da sempre amico.

Cose del genere, vengono definite dai tecnici militari: “colpo di stato bianco”, cioè senza vittime. Probabilmente un caso del genere avrebbe meritato un’inchiesta ancor più approfondita, per appurare la veridicità di uno scenario intricato. L’unica certezza di questa vicenda è che la conclusione di questi fatti fu la manifestazione di Capitol Hill ed i tumulti davanti al Congresso Americano, che fu invaso e devastato, disordini che portarono all’arresto di circa 800 persone

I sostenitori dell’Italygate

In ogni modo, a puntare il dito contro l’ex funzionario della suddetta importante società italiana sarebbe stato un avvocato amministrativista catanese vicino ad ambienti politici autonomisti (A.D.U.), che avrebbe sostenuto l’esistenza di un affidavit, ovvero una dichiarazione giurata di questo funzionario, in cui si paleserebbe il presunto “pasticcio” dei voti elettronici spostati da Donald Trump a Joe Biden.

Così, in un breve video A.D.U., avrebbe svelato alcuni retroscena delicati, tirando in ballo l’ex funzionario. A condividere le suddette ipotesi c’è anche un manager italiano, C.G., rappresentante in Italia di un’importante società americana operativa nel settore dell’aerospazio, che sembrerebbe aver indirizzato a Trump, tramite l’avvocato Rudy Giuliani, una missiva in cui avrebbe ripreso le stesse tesi di A.D.U.

Ovviamente è tutto da verificare ma, è certo il fatto che il soggetto in questione ricopra un ruolo dirigenziale in una società il cui vertice apicale è l’imprenditrice Michele Roosevelt Edwards, tra i principali sostenitori dell’Italygate. Non a caso, sia C.G. che lady Roosevelt sono stati auditi dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati nel 2021, allorquando presentarono un’offerta per l’acquisto di Alitalia.

Un’oscura vicenda da sbrogliare

Che sia tutto una bufala o meno, sta di fatto che sul tema si sono esposti uomini di spicco, tra cui manager e docenti. Inoltre, queste teorie sono finite al centro della quinta udienza pubblica della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’assalto al Congresso degli Stati Uniti, nel corso del quale, l’ex segretario alla difesa Christopher Miller – su richiesta del capo di gabinetto della Casa Bianca – ha ammesso di aver telefonato un addetto militare Usa a Roma per indagare sulla voce secondo cui satelliti italiani avrebbero trasferito voti da Donald Trump a Joe Biden.

Dunque, probabilmente, anche in vista della prossima scadenza elettorale americana, è venuto il momento di far luce su questa vicenda, anche per sgomberare eventuali macchie dal nostro Paese.

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