Covid: nel mirino tutti gli sprechi della pandemia

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Immagine di Freepik

Ormai il Covid sembra quasi un ricordo lontano e fa sempre meno paura. Gli italiani hanno scelto da tempo di non vaccinarsi più. Anche dell’ app immuni che serviva a tracciare le persone contagiate, non se ne sente più parlare. Nonostante ciò – come riferisce Report – l’ Italia continua a pagare 85 milioni di euro per i fitti dei magazzini che conservano le mascherine, ormai del tutto inutilizzate. Alcune addirittura sono prossime alla scadenza mentre i governi sono alle prese con i debiti lasciati dal SARS-CoV-2. Dopo tre anni dallo scoppio della pandemia ci sono però alcuni aspetti da chiarire nella gestione dell’ emergenza che hanno sollevato molte perplessità.

Presunte irregolarità e abusi nella gestione del covid

La Camera ha approvato una proposta di legge per formare una commissione parlamentare d’ inchiesta sulla gestione della pandemia. In particolare la commissione dovrà fare chiarezza su eventuali abusi, irregolarità, sprechi e spese effettuate con poca trasparenza per l’ acquisto di risorse destinate al contenimento di diffusione del Covid da parte del Governo. Inoltre dovrà valutare anche l’ efficacia delle misure adottate per la gestione della pandemia dal Governo. Restano esclusi gli operati delle regioni nonostante abbiano avuto una grande importanza nella gestione del coronavirus.

Inchiesta archiviata per Conte e Speranza

Sotto inchiesta erano finiti Giuseppe Conte e Roberto Speranza. La procura di Bergamo aveva accusato l’ ex Premier e l’ ex Ministro della Salute di non aver istituito una zona rossa per isolare i comuni di Alzano Lombardo e Nembro e di non aver applicato un piano pandemico. L’ indagine è stata però archiviata dal Tribunale dei Ministri e dalla procura di Brescia poiché ” il fatto non sussiste “.

Responsabilità sull’ acquisto delle mascherine durante il Covid

In molti magazzini sono depositate numerose scorte di mascherine inutilizzate e che quasi sicuramente saranno cestinate. A tal proposito la commissione accerterà le eventuali responsabilità dell’ ex commissario all’ emergenza – Domenico Arcuri – sull’ acquisto di mascherine prodotte in Cina e ritenute nocive per la salute. Come riferisce Panorama sono quasi ottocentomila i dispositivi di protezione individuale acquistati durante la pandemia. Il costo ammonta a un miliardo e duecentocinquantamila euro ma pagate un miliardo e duecentocinquanta milioni di euro con i fondi speciali della presidenza del Consiglio.

I banchi a rotelle

Durante l’ emergenza Covid sono stati acquistati 400 mila banchi a rotelle che servivano a garantire il distanziamento nelle aule. Banchi che però non sono mai stati utilizzati. Infatti con lo scoppio della seconda e terza ondata per molti studenti c’è stato il ritorno alla didattica a distanza. Un vero e proprio flop per una spesa totale di oltre 300 milioni.

Vaccini covid: 173 milioni di dosi cestinate entro fine anno

Un altro spreco con la quale i governi europei devono fare i conti è quello dei vaccini. Si stima che entro fine 2023 solo in Italia verranno cestinate 173 milioni di dosi per un costo di quasi tre miliardi. Inoltre l’ Europa tramite una clausola capestro è vincolata ad acquistare dalla Pfizer milioni di dosi entro fine anno. Dosi che con un nuovo accordo rimodulato con la casa farmaceutica, si sono ridotte a 260 milioni contro i 450 milioni del primo accordo. Di queste dosi più di 60 milioni sono destinate all’ Italia. Facendo due conti per smaltire questa mole di vaccini con il calo di somministrazioni ci vorrebbero quasi 140 anni.

Il New York Times fa causa alla Commissione Ue

La motivazione riguarda gli scambi di messaggi segreti intercorsi tra la presidente Ue – Ursula Von Der Leyen – e il Ceo di Pfizer – Albert Bourla – sul negoziato per l’ acquisto dei vaccini anti-Covid. Il caso risale al 2021 quando il New York Times rese noto il maxi-accordo europeo sulle dosi di vaccino stipulato con chiamate e messaggi personali.

Il New York Times sostiene che la Commissione Ue aveva l’ obbligo di rendere pubblici i messaggi, in nome della trasparenza – perché potrebbero contenere informazioni utili legate all’ acquisizione per miliardi di dollari di dosi di vaccino. Sembra però che i messaggi siano stati cancellati per cui tutto il lavoro d’ inchiesta è stato bloccato. Ora sarà il tribunale a stabilire cosa sia davvero successo.

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