Aumenta il numero di occupati in Italia nel 2023

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Statistiche marzo 2023 dal sito Istat

Aumenta il numero di occupati in Italia e di conseguenza il tasso di disoccupazione scende al 7,8%. Dall’inizio del 2023 sono stati registrati 120 mila occupati in più. Questo quanto rilevato dagli ultimi dati Istat rilasciati a marzo 2023 con un aumento dell’occupazione pari al 1,3% che equivale a 297 mila unità in più rispetto a marzo 2022. Il tasso di occupazione attuale è stabile al 60,9%.

L’occupazione aumenta e diminuiscono gli inattivi

Con l’aumento dei posti di lavoro occupati diminuisce di conseguenza il numero di persone in cerca di occupazione. Difatti, quest’aumento manifesta un ottimo segnale post-pandemia per il settore economico italiano e soprattutto per il mercato del lavoro. Diminuiscono, dunque, gli inattivi rispetto lo scorso anno del 2,2% pari a -281mila unità. L’aumento si è esteso in modo omogeneo ed ha coinvolto tutti i lavoratori, sia uomini che donne di diverse fasce d’età. Attualmente, il numero di disoccupati riguarda all’incirca 2 milioni di italiani.

La disoccupazione giovanile in Italia

Nonostante i dati lascino ben sperare, rimane saldamente presente in Italia la disoccupazione giovanile che secondo l’Istat corrisponde al 23,7%. Restano dunque ancora in tanti i ragazzi che non trovano lavoro o un’occupazione adeguata. Le cause sono molteplici come il lavoro sottopagato o le lacune che si hanno in merito all’istruzione.

A tal riguardo, bisogna focalizzarsi sui “ Neet “ ossia “Not in employment, education or training”, termine nato nel Regno Unito per identificare i giovani che non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione di alcun tipo. Secondo l’Eurostat, corrispondono a circa 3 milioni di ragazzi italiani, ossia il 25% della popolazione. Questo prova la forte demotivazione dei giovani in Italia in merito all’ approccio con il sistema scolastico e con il mondo del lavoro riscontrando sempre più difficoltà nel trovare un lavoro che li soddisfi soprattutto a livello retributivo. Secondo le analisi Eurostat, sono proprio i giovani italiani a percepire uno stipendio tra i più bassi d’Europa.

L’emergenza della mancanza di personale

Nonostante i recenti dati positivi in merito all’occupazione, resta l’emergenza in merito alla scarsità di personale in molti ambiti lavorativi. Ciò riguarda soprattutto il settore sanitario, profondamente in crisi, per la mancanza di infermieri e medici. Il fenomeno è esteso da Nord a Sud, con una mancanza di circa 60.000 infermieri e più di 30.000 medici. Ma il settore sanitario non è l’unico a risentire della carenza di personale. Un altro settore profondamente colpito è quello alberghiero e della ristorazione con la necessità di cuochi e camerieri rilasciando circa 250 mila posti vacanti. Tra le ragioni rientra ancora una volta il fattore economico. In Italia, infatti, la retribuzione è inferiore di circa il 12% rispetto la media europea.

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