Terremoto in Turchia: i morti sono oltre 5.000

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Terremoto in Turchia

Disastroso il bilancio odierno del terremoto che ha sconvolto il Medio Oriente. Turchia e Siria sono in ginocchio, continua la conta dei morti e si cercano i dispersi, tra loro un italiano.

di Federica Calabrò

Continua ad aggravarsi di ora in ora il bilancio delle vittime e dei dispersi del terremoto in Turchia e Siria. Sono oltre 5.000 i morti e migliaia di feriti e dispersi (circa 8.000 riporta l’Ansa), tra loro anche un italiano. Il fortissimo terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto la scorsa notte tra il sud est della Turchia e il nord della Siria, con epicentro nella città di Gaziantep, ha sconvolto il Medio Oriente.

Centinaia i palazzi crollati e una corsa senza sosta per cercare i sopravvissuti tra le macerie. Al momento si contano più di 1.700 morti nelle province turche e più di 1.200 nel nord della Siria; anche se il bilancio delle vittime è in continuo aggiornamento. Come comunicato però dalla Farnesina, non risultano italiani coinvolti nel terremoto. Emanata anche un’allerta Tsunami in Italia, poi revocata dalla Protezione Civile.

Terremoto in Turchia: i morti sono oltre 5.000. Erdogan “Il più grande disastro dal 1939”.

Scosse di assestamento – almeno 120 sono state registrate nelle province turche meridionali e siriane settentrionali intorno alle 2.20 ora italiana. L’epicentro del terremoto si è verificato nei pressi della città turca di Gaziantep, a 7 km di profondità e a 50 km dal confine siriano. Il susseguirsi delle scosse, avvertite fino in Groenlandia, ha provocato non solo il crollo di centinaia di edifici, tra i quali la Chiesa dell’Annunciazione nella città di Iskenderun e il castello di epoca romana di Gaziantep, ma anche lo spostamento del suolo dell’Anatolia di 3 metri.

La popolazione è scesa nelle strade nonostante il freddo e la neve, abbandonando così le proprie abitazioni. Al momento i soccorritori e i civili, nonostante la forte paura, stanno continuando a scavare tra le macerie per salvare i sopravvissuti.

Risultano disperse sotto le macerie del palazzetto dello sport, anche 14 giocatrici di pallavolo della squadra femminile della provincia turca di Hatay.

L’USGS – United States Geological Survey – dichiara però che il bilancio delle vittime potrebbe “continuare a salire fino ad arrivare ad oltre 10.000”.

Emanato in Italia un allarme Tsunami

Lungo le coste della Sicilia e della Calabria, dopo il terremoto che ha colpito la Turchia. Le previsioni indicavano una possibile onda di maremoto lungo le coste calabresi intorno le 6.30 del mattino. La Protezione Civile aveva raccomandato “di allontanarsi dalle coste e raggiungere le zone vicine più alte seguendo le indicazioni delle autorità locali”. Bloccata  anche la circolazione dei treni nelle regioni a rischio da parte di FS – Ferrovie dello Stato – a scopo cautelativo.

Fortunatamente però l’allarme è stato ritirato, come spiegato dal direttore operativo della Protezione Civile – Luigi D’angelo – in quanto alcune registrazioni avevano rilevato un’onda inferiore ai 15 cm.

Dopo il ritiro dell’allarme anche FS ha ripristinato la regolare circolazione dei treni.

Terremoto in Turchia, dichiarato lo stato di emergenza: intervengono i caschi bianchi

Dalla ong di protezione civile siriana Caschi Bianchi (White Helmets) che chiede aiuti tempestivi alle organizzazioni umanitarie internazionali. Gli Stati Uniti e l’Europa si sono resi disponibili ad inviare qualsiasi tipo di aiuto mentre l’Azerbaigian ha già inviato più di 350 soccorritori.

Il Cremlino ha annunciato che presto partiranno i soccorritori del ministero delle Emergenze russe per la Siria. Il presidente ucraino Zelensky ha espresso tramite un tweet il suo cordoglio alle vittime e “offrirà l’aiuto necessario per superare questo disastro”. Anche Papa Francesco esprime la sua vicinanza e il suo cordoglio ai paesi colpiti da questo violento terremoto.

Altre scosse di assestamento continueranno nei prossimi giorni, come riferito da Haluk Ozener, direttore dell’ osservatorio Kandilli e dell’ istituto ricerca sui terremoti .

Le operazioni di soccorso non si fermano e si stima che ancora moltissime persone sono disperse sotto le macerie.

Intanto il presidente turco Erdogan oggi ha riferito, come riportato dal Guardian, che questo “ è stato il più grande disastro del Paese dal 1939 ”, in riferimento al terremoto che avvenne in Erzincan dove morirono circa 33.000 persone.

Proclamati sette giorni di lutto nazionale a partire dal tramonto del giorno del disastro fino a domenica 12 febbraio.

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