Stazioni a idrogeno in Italia: due paesi distanti e diversi

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Stazioni a idrogeno

Sulle Stazioni a Idrogeno si sostanzia, ancora una volta, un’Italia a due velocità. Il MIT ha pubblicato la graduatoria, 36 progetti ammessi: solo 6 nel Mezzogiorno con “ben” il 13% e non il 40% delle risorse.

di Pasquale Cataneo

Si dovrebbe oggi festeggiare il 162° anniversario dello Stato unitario italiano, all’epoca senza Veneto e Lazio per la verità, come “inizio della storia come Paese”, si legge ancora sui libri di storia. Tanti sono gli anni trascorsi e le cronache del tempo, riviste alla luce dei dati statistici e di accadimenti con tanto di documentazione rintracciata, qua e là per il bel Paese e anche fuori dai confini nazionali. Emerge, con maggiore chiarezza, che allora non vi erano tra il regno conquistatore e il regno annesso i divari socio-economici attuali, anzi.

E pure oggi, purtroppo, non abbiamo, di fatto, un solo Paese ma due, distanti e diversi, i quali con il processo di Autonomia Differenziata invece di veder ridurre/eliminare le distanze tra le due parti: il Mezzogiorno e il resto d’Italia, li vedono aumentare.

Sindaci uniti contro l’Autonomia Differenziata a Napoli

Bene fanno, quindi, oggi i Sindaci d’Italia della Rete Recovery Sud a manifestare in piazza a Napoli con un evento, in due fasi, dal titolo “Uniti e Uguali”.

Come ulteriore riprova della tesi dei due Paesi in un solo Stato, di seguito un ultimo esempio di divari che anziché vederli ridotti o eliminati… si creano ex novo!

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha pubblicato, sul suo sito, alla vigilia dell’Anniversario dell’unità d’Italia la graduatoria dei progetti riguardanti le stazioni di rifornimento stradale di idrogeno rinnovabile ammessi ai finanziamenti.

Stazioni a idrogeno in Italia: due paesi distanti e diversi

Su 36 i progetti della graduatoria (clicca qui per consultarla) ammessi a contributo nell’ambito dell’Investimento del PNRR 3.3 “Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale”, missione 2 componente 2 (M2C2) “BEN” 6 progetti sono collocati nel Mezzogiorno!

Sulla base della classifica dei 103.512.831,50 € complessivi “BEN” 13.476.775,73 cioè il 13% saranno spesi nel Mezzogiorno ed entro il secondo trimestre 2026 è stabilita la messa in esercizio delle stazioni di rifornimento a base di idrogeno.

Si sta realizzando quindi l’ennesima iniqua ripartizione territoriale delle risorse che, come al MIT conoscono, prevede la destinazione minima del 40%, seppur del tutto inadeguata per ridurre i divari, soprattutto infrastrutturali, tra Sud e Isole nei confronti del rimanente territorio italiano come emerge in uno studio, redatto da chi scrive, pubblicato e mai smentito da alcuno, in quanto in Italia nella ripartizione delle risorse non sono state applicate sia la funzione usata dalla UE per destinare le risorse del Recovery Fund che il principio di interdipendenza economica esistente anche nel nostro Paese.

Emerge quindi nell’anniversario dell’Unità d’Italia, che anche con qualcosa di innovativo come l’idrogeno e la sua rete di distribuzione si stanno creando, ancora una volta, due Paesi distanti e diversi.

La prova provata, direbbero i giuristi, che invece di ridurre/eliminare i divari esistenti … si creano come in questo caso.

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