Rilanciare il turismo in Campania, partendo da quello termale e delle isole

0
601

Le Terme di Agnano ed Ischia e le isole minori come volani di sviluppo economico.

Il turismo termale in Campania costituisce una delle principali attrattive della regione, con una ricca offerta di centri termali, molti dei quali hanno origini antiche, legate alla presenza sul territorio dei fenomeni vulcanici. Negli ultimi anni, prima della pandemia, il comparto ha registrato  trend costanti di crescita. Secondo i dati dell’ISTAT, nel 2019 la Campania ha registrato circa 1,5 milioni di presenze nei suoi stabilimenti termali, posizionandosi al terzo posto nel settore tra le regioni italiane, dopo il Veneto e la Toscana.

Eppure, il dato complessivo dell’intero settore turistico su base nazionale dei  primi 7 mesi dell’anno non registra segnali positivi. I flussi turistici, infatti, sono in calo del 6% sul 2019  e quelli dell’estate 2023 registrano una contrazione anche rispetto all’estate scorsa (2022).  Tra le cause incide sicuramente il caro prezzi , rispetto ai Paesi competitor, come Spagna e Grecia, ma anche un livello di servizi che non si dimostra  ancora adeguato.

 Il turismo termale in Campania sembra, però, conservare prospettive interessanti di crescita ma  come tutto il comparto, necessita di interventi di sostegno mirati e, nel caso delle isole minori, anche dal punto di vista normativo.

Gli interventi normativi per la tutela delle isole minori

Su questo ultimo fronte, interessante la proposta di “legge quadro per lo sviluppo delle isole minori marine, lagunari e lacustri”, presentata alla Camera il 2 marzo scorso, d’iniziativa di alcuni Deputati, tra cui il campano Alessandro Caramiello, che, nella sua ulteriore veste di Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Sud, Aree Interne e Isole minori, ha posto nuovamente  la questione al centro del dibattito nazionale, presentando, in occasione del recente incontro  sui territori svoltosi per la Campania alla Reggia di Portici del 6 ottobre scorso, una nuova proposta di legge per la tutela delle isole minori.

I centri termali in Campania

I centri termali in Campania sono distribuiti in diverse province e località; l’isola di Ischia ne ospita, però,  la maggior parte, con una quota di settore significativa e con una caratterizzazione tradizionalmente vocata all’internazionalità. Altri centri importanti si trovano a Pozzuoli, Agnano, Telese Terme, Contursi, Castellammare di Stabia e Vico Equense. Quelli campani sono centri termali , sempre più attrezzati e capaci di rispondere alle esigenze della variegata clientela, che offrono  trattamenti specializzati sia per la cura di diverse patologie, che per  i servizi di relax e benessere.

Sul rilancio del comparto,  numerosi  sono stati in questi ultimi mesi gli interventi delle associazioni imprenditoriali di categoria, impegnate a favorire l’implementazione di una strategia unitaria per il turismo termale in Campania, a partire dalle Terme di Agnano

Le terme di Agnano – Il punto di vista di Confimi Industria Campania

Per fare il punto sulle antiche  terme napoletane, abbiamo raccolto la testimonianza di Luigi Carfora, presidente del Consorzio Suggestioni Campane Promotion e di Confimi Industria Campania.

(Carfora): “Napoli, una città ricca di storia e cultura, nasconde tra le sue meraviglie un autentico gioiello termale: le Terme di Agnano. Si tratta di un incantevole complesso termale, con origini che risalgono al IV secolo a.C., che rappresenta una testimonianza viva dell’antica tradizione termale campana, situato in uno scenario di straordinaria bellezza naturale. La moderna struttura delle Terme di Agnano è sorta agli albori del XX secolo, dopo la bonifica del Lago di Agnano, che fu sommerso a seguito di un evento sismico. Questa opera di riqualificazione” ricorda il presidente di Confimi Industria Campania, “…ha portato alla luce ben 72 sorgenti naturali, ognuna con caratteristiche uniche, e le rare e benefiche “Stufe di San Germano,” una tipologia di sauna a calore secco. Tuttavia, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, una parte di questo prestigioso stabilimento fu abbandonata e sostituita da una struttura alberghiera, mentre molte delle attività termali furono interrotte. Solo nel 2018 le Terme di Agnano hanno conosciuto un nuovo rinascimento, restituendo al marchio “Terme di Agnano” il prestigio a livello nazionale e internazionale. L’aumento del numero di ospiti provenienti da diverse regioni e da oltre i confini nazionali ha spinto  a migliorare ulteriormente i servizi, con l’aggiunta di professionisti del settore del benessere termale, garantendo un’esperienza wellness di alta qualità”.

Oggi, ricorda Carfora,  “…le Terme di Agnano sono aperte tutto l’anno e offrono una vasta gamma di trattamenti per il benessere fisico e mentale, oltre a soluzioni terapeutiche per diverse patologie. Il prossimo obiettivo è il restauro delle grotte a calore secco, le “Stufe di San Germano,” un progetto approvato dalla Soprintendenza ai beni artistici ed archeologici che inizierà nel corso dell’anno ”.

Il presidente del Consorzio Suggestioni Campane Promotion e di Confimi Industria Campania, ha – inoltre –  dichiarato al nostro giornale la immediata disponibilità della propria associazione  a lavorare per un impegno concreto a sostegno  del turismo termale in Campania, a cominciare dalle Terme di Agnano. Si tratterebbe, a dire del presidente di Confimi, di: “ un’iniziativa cruciale per preservare e valorizzare il patrimonio storico e naturale della regione, contribuendo al benessere della comunità locale e all’attrazione di visitatori da tutto il mondo. Per  potenziare ulteriormente il turismo termale in Campania bisogna necessariamente adottare strategie di valorizzazione delle bellezze naturali, potenziando la rete termale con gli attrattori museali, archeologici, culturali ed enogastronomici della Regione. È fondamentale l’investimento nella qualità con la diversificazione dell’offerta termale ed  una visione inclusiva e strategica del territorio campano con l’ottimizzazione della comunicazione e del marketing, mirata al mercato nazionali ed internazionale con l’ausilio dei canali digitali. Inoltre, la collaborazione tra gli operatori del settore favorirebbe la creazione di una rete di sistema per un facile accesso alle terme attraverso migliorie infrastrutturali per le diverse categorie di utenze ed agevolazioni condivise a beneficio dei visitatori ed a notevole incremento del fatturato complessivo dell’intero indotto di comparto”.

Naturalmente, conclude il presidente Carfora: “… in tutto questo discorso di sviluppo, le Istituzioni locali e quelle nazionali debbono assolvere nel migliore dei modi  il  ruolo di attori principali nell’accompagnare le imprese locali e l’intero comparto …”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui