Mussolini si attacca alla bottiglia davanti all’UE

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L’eurodeputata di Forza Italia, Alessandra Mussolini, ha provocato con un gesto molto discusso a favore di telecamere. La reazione in Italia non è stata delle più benevole.

Mussolini si attacca alla bottiglia davanti all’UE

“E’ necessario fare squadra per
difendere il vino italiano, serve un fronte comune con tutti gli
eurodeputati italiani per fermare iniziative come quella
irlandese che nuocciono gravemente alla salute dell’economia di
uno stato membro, iniziative che possono limitare la produzione
dell’eccellenza del made in Italy, che tendono a limitare la
circolazione delle merci che rischiano di impattare sulla
filiera di posti di lavoro”.

Così la vice capo delegazione di Forza Italia all’Eurocamera, Alessandra Mussolini, durante la presentazione dell’evento In Vino Veritas, pensato dalla delegazione di Forza Italia per difendere in Europa i produttori di vino italiano.


Presente all’incontro anche il Rappresentante Permanente
Aggiunto Ambasciatore presso il Coreper Stefano Verrecchia. “sul
Nutriscore c’è stato un lavoro forte – ha ricordato -. Era un
attacco diretto alla produzione italiana, ma con il nostro
atteggiamento compatto ma dialogante la Commissione ha compreso
come fosse più opportuno rinviare l’analisi della proposta”.

“Ora siamo in attesa di conoscere se tecnicamente un paese terzo deciderà di reagire formalmente alla notifica” dell’Irlanda sulle etichette sul vino “al Wto ma comunque siamo abbastanza positivi sulla presa che da parte della altri paesi ha tutto questo”.

Così il rappresentante permanente aggiunto presso l’Ue, Stefano Verrecchia, intervenendo al convegno ‘In vino veritas’ organizzato dall’europarlamentare Alessandra Mussolini al Parlamento europeo.

“Sul vino c’è stata una mobilitazione – spiega – perché comunque appunto il vino corrisponde a una tradizione italiana che in qualche modo richiama tutta una serie di aspetti della della vita produttiva, della vita sociale. Naturalmente però bisogna sempre fare il conto sul fatto che se si vuole evitare qualcosa a Bruxelles, se si vuole dirigere un processo, bisogna fare accordi e quello che noi abbiamo fatto negli ultimi tempi”. Sull’etichettatura contro il vino dell’Irlanda “è stato fatto” e siamo riusciti “con Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Grecia a esprimere delle riserve”. Anche il ministro Tajani aveva inviato una lettera al vicepresidente Dombrovskis, continua, “proprio per evidenziare i rischi che iniziative di questo genere innescano in termini di reazioni dannose per l’Unione e e che determina poi delle ingiustificate distorsioni degli scambi internazionali che sostanzialmente equivalgono quasi a una restrizione quantitativa”. 

Fonti: Ansa e LaPresse

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