Mario Furore: “In Europa per il Sud”

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Mario Furore: “In Europa per il Sud.” Intervista al più giovane eurodeputato italiano di questa legislatura. Al Parlamento Europeo si occupa, principalmente, di Turismo e Trasporti.

Di origini pugliesi, attivista 5S dal 2012. Ha prima collaborato nel Consiglio Regionale Pugliese, per poi essere eletto, nel 2019, eurodeputato.

Mario Furore: “In Europa per il Sud”

Mario Furore, lei è il più giovane europarlamentare italiano di questa legislatura. Che effetto le fa ed in che modo, si raggiunge una vetta così alta?

È per me un onore e una grande responsabilità. Quotidianamente, con il mio lavoro, provo a portare all’interno del Parlamento europeo le istanze dei cittadini del Sud. Troppo spesso dimenticate dalla politica.

Sin dagli anni universitari, ho sempre dedicato gran parte del mio tempo al sociale e al nostro territorio. Credo sia proprio questo impegno costante, a dare una marcia in più nel proprio percorso politico. Inoltre, cosa importante, è avere molta umiltà.

Mario Furore: “L’Unione Europea, un’opportunità per essere più forti”

Rappresentante italiano nelle istituzioni europee: come si fa a bilanciare l’interesse nazionale con quello comunitario?

Le sfide attuali richiedono risposte coraggiose e collettive. L’Unione Europea è un’opportunità per essere tutti più forti. Dinanzi alla realtà, le ricette sovraniste mostrano tutta la propria inadeguatezza. Basti guardare alle continue retrocessioni sulla legge di bilancio, da parte del Governo.

L’Italia ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel panorama europeo e di questo dobbiamo esserne fieri. Siamo in prima linea per costruire un’Europa vicina ai cittadini, per far arrivare risposte concrete ai problemi di famiglie e imprese.

Mario Furore: “Scandalo “Qatargate”. Il Movimento 5 stelle per l’iniziativa “Parlamento pulito”

Quanto ritiene sia importante, per un politico, l’etica?

Credo debba essere il punto di partenza. Senza etica non può esserci buona politica. Trasparenza, onestà e correttezza, devono guidare ogni politico nelle proprie scelte ed azioni quotidiane. Purtroppo sappiamo bene che spesso, da questo punto di vista, la politica ha deluso i cittadini. Facendo, così, perdere fiducia nelle Istituzioni.

Lo scandalo “Qatargate” ne è un esempio, avendo creato un grave danno, all’immagine del Parlamento Europeo. Spetta ad ogni partito alzare l’asticella, allontanando chi sbaglia. Il Presidente Giuseppe Conte, su questo, è sempre stato molto chiaro. Il MoVimento 5 Stelle è nato proprio nel solco dell’iniziativa “Parlamento pulito”, che aveva l’obiettivo di vietare l’ingresso in politica ai condannati.

Mario Furore: “Il PNRR, un’àncora di salvezza per i giovani”

Vista la sua giovane età, una domanda è d’obbligo. L’agenda politica italiana, tiene davvero conto delle giovani generazioni?

Tra gli obiettivi orizzontali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), figurano proprio i giovani. I giovani sono stati tra le categorie più colpite dalle ricadute economiche della pandemia, in particolare a livello occupazionale. Per tale ragione, il piano che si basa sui fondi dello strumento europeo di recupero e resilienza, ha identificato la necessità di recuperare il potenziale delle nuove generazioni.

Dobbiamo costruire un nuovo approccio, tale da favorire il protagonismo e lo sviluppo dei giovani, all’interno di una società in continua evoluzione.

Gli obiettivi del PNRR sui giovani sono perseguiti attraverso gli interventi sulla digitalizzazione. Nonchè su tutto il ciclo dell’istruzione e della ricerca. Consentendo di ridurre il gap tra istruzione e lavoro, anche grazie alla riforma di sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria.

Sono previsti investimenti per facilitare l’accesso all’istruzione universitaria, e le opportunità per i giovani ricercatori.

Lo scopo è di assicurare un’integrazione efficace tra le politiche attive del mercato del lavoro e le politiche sociali. Con investimenti nelle politiche di istruzione e formazione (apprendistato duale). Sono inoltre previste misure specifiche relative alle infrastrutture sociali e alle case popolari. Oltre al rafforzamento dei servizi nelle aree interne.

Quanto ritiene sia importante, per un giovane politicante, la formazione?

Indubbiamente, una preparazione adeguata facilita la comprensione di certe dinamiche istituzionali. Ma finché non si entra nell’agone politico, la teoria ha da offrire soltanto una vaga conoscenza, di ciò che è il quotidiano. A livello pratico, vi sono determinate decisioni e meccanismi, che regolano la politica a tutti i suoi livelli.

Per questo credo sia necessario un coinvolgimento attivo dei giovani a partire dalle realtà locali. Il lavoro nelle commissioni che seguo in Parlamento europeo, ad esempio, è frutto di continuo studio ed approfondimento circa le tematiche affrontate. Spesso mi sono trovato dinanzi a scelte che definirei pionieristiche. Casi in cui era necessario andare a modellare la legislazione futura su materie innovative. Penso, ad esempio, all’intelligenza artificiale nel settore dei trasporti.

Lo studio è importante, ma non è un punto di arrivo. È una costante di vita, per chi fa politica attiva.

Mario Furore: “Il Movimento 5 stelle per il salario minimo, una battaglia di legalità”

Passiamo a parlare di un settore che spesso viene criticato per sottopagare i giovani lavoratori: il Turismo. Cosa ne pensa, a riguardo? Inoltre, quali sono le opportunità di lavoro e di crescita, per i giovani italiani, nel settore del turismo?

Altro beneficiario del PNRR, è proprio il settore del turismo. Anche qui, i giovani giocano un ruolo chiave. Non solo per il rilancio del settore, ma soprattutto per le sfide che il settore stesso è chiamato ad affrontare, in futuro.

Penso alla transizione verde e digitale. Ci sono grandi opportunità, soprattutto nelle aree rurali, di ricevere aiuti ed incentivi per la creazione di una nuova idea di turismo. Sempre più appetibile, negli anni a venire.

Riguardo al problema degli stipendi non adeguati, il problema è strettamente legato alla mancanza del rispetto delle norme in materia di diritto al lavoro. Quella sulla legalità, è una battaglia che dobbiamo vincere. Dobbiamo consentire alle giovani generazioni la giusta indipendenza e garanzia, tali da costruire il proprio futuro.

Non possiamo più permettere abusi, con stipendi che non garantiscono una vita dignitosa. Proprio per questo, la nostra lotta per il salario minimo, ci vedrà vincenti in tutti i settori.

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