La Russa: lo storico Barbero firma la petizione per le dimissioni

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Sul caso La Russa, e le sue dichiarazioni sui fatti di via Rasella, arriva una petizione per chiederne le dimissioni da Presidente del Senato. Meloni minimizza, ma lo storico Alessandro Barbero ci mette la firma.

L’attacco dei partigiani a via Rasella utilizzato per “giustificare” la strage delle Fosse Ardeatine. Una gaffe, quella di Ignazio La Russa, Presidente del Senato, che non è certo passata inosservata.

“Non alimenterei una polemica che mi sembra abbia già chiuso il presidente del Senato”.

Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rispondendo a margine della
visita a Vinitaly a una domanda sulle parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, a proposito della strage di via Rasella.

“La considero una sgrammaticatura istituzionale, dopodiché mi risulta
che La Russa abbia già risposto e anche già chiesto scusa”, ha
ribadito Meloni.

La Russa: lo storico Barbero firma la petizione per le dimissioni

“Alessandro Barbero ha comunicato la sua firma alla petizione, lanciata on line, per chiedere le dimissioni del presidente del Senato Ignazio La Russa”.

Lo ha annunciato Maurizio Acerbo, segretario del partito della Rifondazione Comunista sottolineando che nel giro di poche ore la sottoscrizione on line (su change.org”https://www.change.org/”) ha superato le 21 mila firme. Nella raccolta firme sono state criticate le dichiarazioni di La Russa.

“Le sue esternazioni sulla Resistenza, in particolare sull’atto di via Rasella, non sono riconducibili ad opinioni – ha spiegato Acerbo – Non sono nemmeno uno dei purtroppo assai diffusi momenti di revisionismo storico. Sono un falso storico, la negazione di atti giudiziari, una offesa alla Resistenza e un inquinamento delle responsabilità storiche del fascismo e del nazismo”, ha concluso. Oltre alla firma di Barbero nell’elenco sono presenti quelle di altri storici tra cui Angelo d’Orsi, Gianpasquale Santomasimo, Paolo Favilli, Guido Liguori, Maria Grazia Meriggi, Piero Bevilacqua, Pier Giorgio Ardeni.

A firmare sono stati anche il condirettore del Manifesto Tommaso Di Francesco, l’economista Emiliano Brancaccio, il direttore di Radio Popolare Alessandro Gilioli, la giornalista Barbara Spinelli, lo ‘Schindler italiano’ Enrico Calamai.

Fonte: LaPresse

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