Internet e social network: le violazioni del diritto d’autore in rete

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Nell’era di internet, i social network hanno rivoluzionato il modo in cui le persone comunicano, interagiscono e condividono contenuti.

di Luca Cirillo

Tuttavia, questa nuova forma di condivisione ha sollevato numerose problematiche legate al Diritto d’autore. Mentre da un lato i social network offrono una piattaforma per promuovere la creatività e diffondere idee, dall’altro hanno aperto le porte a violazioni del Diritto d’autore, mettendo a rischio la tutela dei diritti degli autori e dei proprietari legali dei contenuti.

Internet e social network: il diritto d’autore in Italia

Il diritto d’autore, disciplinato in Italia dalla Legge n. 633/1941, è una branca del diritto che consente agli autori di opere dell’ingegno di carattere creativo di beneficiare di una serie di diritti: di utilizzazione economica, morali e a compenso.

L’autore dell’opera dunque diventa titolare di un diritto che gli consente di rivendicare di essere autore dell’opera (diritto di paternità dell’opera), ovvero decidere se renderla o meno pubblica (diritto di inedito).

Tante sono le pubblicazioni di artisti avvenute anche a distanza di anni dalla data del loro decesso, opere mai rese pubbliche, talvolta per scelte commerciali, oppure per una selezione preventiva di case editrici e discografiche.

Ed ancora, l’autore ben potrà decidere se pubblicarla in maniera anonima (diritto di anonimo), l’esempio più attuale in Italia è rappresentato probabilmente dal cantante napoletano Liberato, di cui ad oggi non sappiamo poco o nulla della sua identità, se non il suo pseudonimo artistico.

Ovviamente il fine ultimo è chiaramente sfruttare l’opera per ottenere un guadagno.

Il primo comma dell’articolo 2577 c.c. infatti, stabilisce che “L’autore ha il diritto esclusivo di pubblicare l’opera e di utilizzarla economicamente in ogni forma e modo, nei limiti e per gli effetti fissati dalla legge”.

Per comprendere l’importanza della tutela del diritto d’autore, basti pensare alla portata dell’articolo 25 l.d.a. stabilisce “che i diritti di utilizzazione economica dell’opera durano tutta la vita dell’autore e sino al termine del settantesimo anno solare dopo la sua morte”.

Tali diritti dunque, spettano pertanto agli eredi nei 70 anni successivi alla morte dell’autore, da qui è abbastanza intuibile comprendere il perché di tante controversie giudiziarie susseguitesi negli anni, per contendersi l’eredità del defunto artista.

Se l’opera è collettiva, ai sensi dell’art. 3 l.d.a., i diritti di utilizzazione economica di ciascun collaboratore si determinano in base alla vita di ciascuno. La durata dell’opera considerata nel complesso è di settant’anni dalla sua prima pubblicazione in qualunque forma questa sia avvenuta.

Diritto d’autore e copyright

Il copyright è spesso presentato dal simbolo ©. Protegge le opere (letterarie, artistiche e industriali) dando all’autore, ai suoi eredi e cessionari, il diritto esclusivo di sfruttare e difendere le loro proprietà intellettuali. Un’opera protetta da copyright non può essere copiata e riprodotta, perché tutti i diritti appartengono all’autore o alla persona alla quale li ha ceduti.

L’esempio più semplice e palese è quello di uno scrittore che cede i diritti del suo libro a una casa editrice. Quest’ultima sarà la sola a poter pubblicare e mettere in vendita l’opera, traendone un profitto.

A prima vista, il Copyright è simile al diritto d’autore. Tuttavia, ci sono alcune differenze tra il Copyright e il diritto d’autore classico:

•          Il Copyright protegge l’opera dell’autore, mentre il diritto d’autore protegge l’autore stesso.

•          Il diritto d’autore si acquisisce per il solo fatto della produzione dell’opera letteraria o artistica. Il Copyright, invece, richiede un deposito presso un ufficio competente.

•          Il Copyright è applicato nei paesi di “Common Law” (Canada, Stati Uniti, Australia, Regno Unito, ecc.).

•          Il suo valore legale in paesi diversi da quelli di “Common Law” (paesi dell’Unione Europea per esempio) può essere considerato nullo, il simbolo © ha quindi un ruolo più informativo che legale.

Internet, copyright e social network – Problematiche frequenti e possibili soluzioni

Dunque nella nostra epoca, quella dell’esplosione dei social network, la tutela del diritto d’autore in rete, rappresenta una vera e propria sfida giornaliera per il legislatore, peraltro di difficile risoluzione.

Uno dei problemi principali è la condivisione non autorizzata di contenuti protetti da copyright.

I social network consentono agli utenti di caricare e condividere facilmente foto, video, musica e testi senza richiedere il permesso dell’autore originale. Questo comporta una violazione diretta dei diritti di sfruttamento economico dell’opera e può causare danni finanziari agli autori legittimi.

La difficoltà di identificare e proteggere i contenuti su internet:

I social network ospitano un’enorme quantità di contenuti, rendendo difficile individuare e proteggere i materiali soggetti a copyright. Nonostante gli sforzi delle piattaforme per implementare strumenti di rilevamento automatico, molti contenuti sfuggono ancora alla sorveglianza, lasciando gli autori in una situazione di vulnerabilità.

L’uso improprio dei contenuti su internet:

Oltre alla condivisione non autorizzata, i social network sono spesso teatro di utilizzi impropri dei contenuti protetti da copyright. Questi possono includere manipolazioni, alterazioni o attribuzioni errate delle opere, che minano l’integrità e l’autenticità degli originali. Inoltre, la viralità dei social network può amplificare la diffusione di contenuti distorti o manipolati, causando danni reputazionali agli autori.

La scarsa remunerazione degli autori s:

Mentre i social network generano profitti attraverso la pubblicità e la promozione dei contenuti, spesso gli autori non vengono adeguatamente remunerati per l’utilizzo delle loro opere. Questo crea una disparità economica tra i proprietari dei contenuti e le piattaforme, che si basano sulla creatività altrui per attrarre utenti e generare guadagni.

Tali violazioni del diritto d’autore possono comportare diverse conseguenze legali per chi le commette, sia sotto il profilo puramente civilistico, che quello penale.

Tuttavia, è importante notare che le leggi sul Diritto d’autore possono variare da paese a paese, quindi le conseguenze specifiche dipenderanno dalla giurisdizione in cui avviene la violazione.

Le più comuni sono rappresentate dalla semplice rimozione dei contenuti, ad una più incisiva richiesta di risarcimento danni intrapresa dall’autore, per l’utilizzo non autorizzato o la violazione dei propri contenuti. Questo potrebbe comportare il pagamento di una somma di denaro per i danni subiti a causa della violazione.

Ingiunzioni e ordini restrittivi da parte del tribunale, ed in casi più gravi sanzioni anche dal punto di vista penale, come multe o addirittura pene detentive.

Difficile immaginare nell’immediato possibili soluzioni definitive al problema, che non prevedano un dispiego di forze e mezzi che da un punto di vista economico appaiono difficilmente sostenibili.

Detto questo, certamente è possibile tentare di arginare le continue violazioni del diritto d’autore con determinati accorgimenti ed in particolare:

a. Miglioramento degli strumenti di rilevamento automatico: Le piattaforme dei social network devono investire nella ricerca e nello sviluppo di algoritmi avanzati per rilevare e bloccare i contenuti protetti da copyright senza autorizzazione.

b. Informare gli utenti sui diritti d’autore e sulle conseguenze legali della violazione.

c. Negoziazione di accordi di licenza: Le piattaforme possono promuovere accordi di licenza con gli autori per l’utilizzo dei loro contenuti.

d. Rafforzare la responsabilità delle piattaforme: Le piattaforme dei social network devono assumersi una maggiore responsabilità nella protezione dei diritti d’autore.

Pertanto, con l’auspicio di una riforma unitaria e chiarificatrice della materia, è sempre consigliabile rispettare il Diritto d’autore e ottenere le necessarie autorizzazioni prima di utilizzare o condividere contenuti protetti da copyright sui social network.

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