Infrastrutture: tagli per 2,5 miliardi al Centro-Sud

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«Prima il Nord!» Tagli alle infrastrutture per 2,5 miliardi al Centro Sud e deviati al Nord Italia. Ma Salvini nega e rilancia. In Calabria e Sicilia in arrivo 75 miliardi di euro per infrastrutture.

La notizia ha fatto il giro del web. E lo titolo più usato è proprio questo: prima il Nord.

La notizia dell’enorme investimento la si legge direttamente sul sito del MIT, pubblicata il 17 agosto, all’indomani della bufera scatenata dalla notizia del taglio di 2,5 miliardi per le infrastrutture al Sud.

«Quasi 28mld per strade a autostrade e 47mld per reti ferroviarie»

Continua la nota «Quasi 28 miliardi di euro pianificati per strade e autostrade in Sicilia e in Calabria, 47 miliardi in totale per le reti ferroviarie: investimenti senza precedenti che il Mit guidato dal vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini ha in programma per rilanciare le infrastrutture al Sud, anche in vista della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina
In Sicilia sono progettati investimenti per circa 15 miliardi di euro con particolare attenzione alle strade statali di collegamento, alle tangenziali di Palermo, Agrigento e Catania e ai lavori dell’autostrada Siracusa – Gela. In Calabria è previsto un piano di investimenti complessivo pari a 12,8 miliardi per strade e autostrade, 3 dei quali già stanziati con decreto per la SS106 Jonica, su cui l’investimento complessivo è di circa 9 miliardi. Per la rete ferroviaria, in Sicilia sono programmati investimenti per 13 miliardi. Tra gli altri: il nuovo collegamento veloce Palermo – Catania – Messina, il ripristino ed elettrificazione della linea Palermo-Trapani via Milo, i collegamenti con gli aeroporti di Trapani Birgi e di Fontanarossa, la Caltagirone-Gela, per fare qualche esempio di opere attese da tempo. In Calabria per la rete ferroviaria è previsto un piano di investimenti di 34,8 miliardi, di cui 16 miliardi di euro già finanziati: 15,9 miliardi per la Salerno – Reggio Calabria, 230 milioni per l’adeguamento tecnologico della linea Battipaglia e Reggio Calabria e ancora la Variante di Cannitello e la Linea Rosarno-S. Ferdinando».

Non appare chiaro se fra le opere citate sono comprese anche quelle definanziate dal taglio di 2,5 miliardi.

La rimodulazione dei finanziamenti del PNRR riguarda 2,5 miliardi di euro destinati alle infrastrutture per il Centro Sud, deviati fra Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto.

A denunciare per primo è stato il deputato del PD Marco Simiani, il quale ha presentato un’interrogazione parlamentare il 12 luglio.

Già il 12 luglio 2023 i deputati del Pd Marco Simiani, Anthony Barbagallo, Chiara Braga, Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Nicola Zingaretti, Augusto Curti, Luciano D’Alfonso, Andrea Casu, Irene Manzi, Claudio Mancini, Michela De Biase, Christian Di Sanzo, Laura Boldrini, Federico Gianassi e Nicola Stumpo, hanno depositando una interrogazione a Montecitorio: «L’autonomia differenziata del Ministro Calderoli è un flop annunciato ma la Lega, con un blitz dei Ministri Salvini e Giorgetti con la copertura dalla Premier Meloni, ha tolto 2,5 miliardi di euro di infrastrutture su rotaia già stanziate in gran parte per il Centro-Sud e li ha destinati prevalentemente alle regioni del Nord. Tale scelta sarebbe stata motivata da “esigenze di finanza pubblica” legate a pretestuosi e non ben individuati ritardi nella progettazione (imputabili quindi anche a Rfi), e finalizzati ad un reimpiego delle risorse sottratte per la realizzazione di altre opere situate prevalentemente nelle regioni del Nord; appare quindi evidente come il governo abbia di fatto penalizzato alcuni territori rispetto ad altri modificando finanziamenti già approvati dal Cipess. Si tratta infatti di una decisione unilaterale assunta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dopo un confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che interrompe di fatto l’iter progettuale e realizzativo di moltissime infrastrutture».

Specificano che:

«I tagli riguardano ad esempio l’Interporto di Livorno, la Roma-Pescara, la Orte-Falconara, la chiusura dell’anello ferroviario di Roma ed il completamento dell’elettrificazione della tratta Catanzaro Lido-Reggio Calabria. Si tratta di opere attese da anni, necessarie per la crescita di territori vasti ad oggi penalizzata dalla mancanza di infrastrutture su ferro moderne e funzionali, ma che rischiano uno lungo stop. Il viceministro Rixi, anch’esso della Lega, ha di fatto confermato tali spostamenti di risorse non stabilendo però come e quando definanziamenti verranno risarciti”.

Simiani: «Prove tecniche di autonomia»

Il 16 agosto scoppia la notizia e l’allarme dopo il via libera alla rimodulazione del PNRR. La scintilla la provoca il quotidiano La Repubblica con un articolo titolando “Infrastrutture, Salvini taglia i fondi al Sud per finanziare le opere del Nord. Più di due miliardi rimodulati”.

Casella di testo: Figura 1 immagine tratta dalla pagina fb di SimianiE ritorna anche lo stesso argomento Marco Simiani che dalla pagina fb riprende la notizia: «#Salvini taglia 2,5miliardi di fondi #PNRR destinati al Sud, trasferendoli su opere per le regioni del nord. È la Lega che torna alle origini e che fa un regalo ai suoi governatori, con le risorse che erano destinate a ridurre il gap territoriale e alla coesione.

Tagli che riguardano, ad esempio, la linea ferroviaria Roma-Pescara, il raddoppio della Falconara-Orte, la velocizzazione della Lamezia Terme-Catanzaro e quella della Sibari-Porto Salvo.

Prove tecniche di autonomia differenziata, con il Mezzogiorno ancora una volta penalizzato. Un meccanismo che spaccherà ancora di più l’Italia, facendo perdere al Sud l’occasione storica di investire sul proprio rilancio, sulle proprie infrastrutture e sul proprio futuro.

Inaccettabile.

Quando si è deciso di rivedere i finanziamenti legati al PNRR, Salvini ha deciso di tagliare 2,5miliardi di euro per opere infrastrutturali al Centro e al Sud per destinarli su Piemonte, Veneto e Lombardia. Coi fondi di coesione finanziano la spesa ordinaria e coi fondi ordinari le opere del nord. Vera finanza creativa».

Insorge anche il Pd calabrese che in una nota denuncia «La Lega pericolosa per l’unità nazionale e il futuro del Sud»

In una nota diffusa alla stampa il PD calabrese fa un duro attacco alla Lega, colpevole di mandare avanti un progetto sull’autonomia che «impoverisce il Mezzogiorno per arricchire il Nord».

«È gravissimo quanto con merito ha ribadito il quotidiano La Repubblica, che noi ripetiamo da tempo con atti e interventi parlamentari». Proseguono «Il ministro leghista Matteo Salvini ha tolto 2,5 miliardi di euro per le infrastrutture del Sud e dirottato questi fondi in favore di quelle settentrionali, confermando di voler spaccare il Paese e di scippare al Mezzogiorno le risorse per le opere necessarie, per esempio a velocizzare la linea ferroviaria Lamezia Terme-Catanzaro e la Sibari-Porto Salvo in Calabria. Si tratta dell’ennesima riprova di quanto la Lega, che condiziona il governo Meloni, sia pericolosa per l’unità nazionale e per il futuro del Sud. Proprio di recente, il Carroccio aveva spinto a ridurre all’osso le somme del Pnrr già destinate alle regioni meridionali e accelerato sul progetto dell’autonomia differenziata, che, in spregio ai fondamenti della Costituzione, mira ad impoverire il Mezzogiorno per arricchire il Nord».

Giunge anche la replica del deputato calabrese Domenico Furgiuele, vicecapogruppo della Lega alla Camera, segretario della commissione Trasporti.

«Per l’ennesima volta Repubblica usa lo strumento della calunnia contro il governo e il ministro Salvini in particolare. Nessuna opera sarà cancellata, né al Sud né al Nord: oltre ai progetti già previsti c’è la determinazione per realizzare il Ponte sullo Stretto che garantirà almeno 100.000 posti di lavoro soprattutto in Calabria e Sicilia».

Il MIT smentisce: «nessuna opera verrà cancellata. Al massimo saranno finanziate con altri fondi»

Di fatto rilancia quanto smentito dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

«Nessuna delle opere immaginate nel Pnrr ereditato dall’attuale governo verrà cancellata. Al massimo, saranno finanziate con altri fondi per rispettare gli accordi con l’Europa e assicurare la realizzazione dell’infrastruttura.

È quanto ampiamente chiarito, in più occasioni, sia da questo dicastero che dal Vicepremier e Ministro Matteo Salvini. Proprio Salvini è determinato a realizzare il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia: porterà benefici a tutto il Paese e almeno 100mila posti di lavoro solo nel Sud. È quindi ridicolo accusarlo di scarsa attenzione per il Mezzogiorno.

Eppure, nelle ultime ore assistiamo all’ennesima campagna di menzogne che verrà giudicata nelle sedi opportune.

Peraltro, si ribadisce che proprio il Mit ha assicurato di utilizzare i fondi europei e anzi si è detto disponibile a gestirne altri, per esempio per rafforzare il piano di riqualificazione delle case e delle periferie. Un obiettivo importante da Nord a Sud, dopo decenni di scarsi investimenti».

Quindi di fatto non si smentisce il dirottamento dei fondi. Si assicura che ne verranno trovati altri per fare le opere previste dal PNRR. Una soluzione già prospettata anche per i tagli di Fitto.

Ma questi soldi da dove verranno?

Bruni: «Una catastrofe per la Calabria. Mentre si garantisce la realizzazione di importanti infrastrutture sull’asse Torino-Milano-Venezia, si condanna il Sud a restare così com’è con un gap incolmabile per volontà politica certificata»

Dopo i tagli di Fitto dei primi di agosto, si continua a realizzare il travaso di fondi verso il Nord.

Su questo torna la consigliera regionale della Calabria Amalia Bruni. Fa sapere in una nota: «La lontananza di questo governo dal Mezzogiorno in generale e, della Calabria in particolare, è davvero siderale. Prima con il definanziamento del fondo da 300 milioni di euro che dovevano servire a realizzare progetti già approvati per il recupero e messa in opera dei beni confiscati alle mafie, poi con l’intervento del Ministro Salvini, come riporta il quotidiano Repubblica, che “distrae” circa due miliardi e mezzo di euro destinati a opere da realizzare al Sud per dirottarli al Nord, tra Piemonte, Lombardia e Veneto. Una catastrofe per la Calabria che rischia di perdere la velocizzazione della linea Lamezia Terme-Catanzaro e della linea Sibari-Porto Salvo, ma nel Mezzogiorno sono tanti i progetti destinati a saltare in favore di opere previste al Nord che invece vedranno la luce grazie ai soldi destinati alle regioni del Sud. Quindi, mentre si garantisce la realizzazione di importanti infrastrutture sull’asse Torino-Milano-Venezia, si condanna il Sud a restare così com’è con un gap incolmabile per volontà politica certificata. In questo modo si tradisce lo spirito e la missione del PNRR che è quello di riequilibrare l’offerta e le opportunità nel Mezzogiorno. La mobilità, a partire da quella ferroviaria, è una delle prime emergenze della Calabria, basti pensare alla ionica».

Insomma, non sono bastate le rassicurazioni del MIT di realizzare lo stesso le opere al Sud con altri fondi.

E Salvini fa sapere che sono in programma ingenti finanziamenti per le infrastrutture fra Calabria e Sicilia. Si tratta di 75 miliardi di euro.

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