Giulia Tramontano: un nome sinonimo di battaglia per la giustizia

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Il conto alla rovescia si avvicina, il 18 gennaio sta per arrivare. Un passo importante verso quello che sarà l’inizio di un processo che ha toccato il cuore di molti cittadini. Il processo riguarda Alessandro Impagnatiello, accusato di aver brutalmente ucciso l’ex compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, con trentasette coltellate.

A far eco in queste ore è la sorella di Giulia, Chiara Tramontano che con un post su Facebook lancia un urlo disperato “Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta”.

Il caso di Giulia Tramontano

Il 27 maggio 2023, l’allarme della famiglia Tramontano suona quando Giulia scompare a Senago (nel Milanese), dopo aver scoperto il tradimento del fidanzato. La svolta avviene il 31 maggio 2023, quando viene rinvenuto il cadavere della donna incinta di sette mesi. Alessandro Impagnatiello, indagato e successivamente confessatosi in caserma, porta alla luce il corpo della vittima.

L’intera Italia si mobilita in sostegno alla famiglia e alla memoria di Giulia. Dalle opere artistiche commemorative ai riconoscimenti ufficiali: a Sassari l’artista nuorese Urru sul litorale crea un’opera di sabbia per ricordare la vittima, presso lo stadio Maradona viene affisso uno striscione per Giulia Tramontano, a Sant’Antimo una fiaccolata che ha visto oltre mille adesioni, a Senago una marcia con oltre cinquecento persone fino al 7 Dicembre, data in cui viene conferito l’Ambrogino d’oro alla memoria della donna.

La richiesta di giustizia

Recentemente, Chiara, la sorella della vittima, ha condiviso un post su Facebook, dando voce al desiderio di vivere in un paese giusto. La giustizia, seppur incapace di restituire Giulia, può almeno alleviare il costante senso di dolore che la famiglia Tramontano ha provato dall’atroce perdita.

“Ci siamo. Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella. GIUSTIZIA per il nipote che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più in 5 a tavola. GIUSTIZIA per Giulia, che ha perso la vita, la famiglia e non per ultimo, suo figlio Thiago. – scrive la sorella della vittima in un post sulla nota piattaforma Facebook. Continua – GIUSTIZIA per Chiara, che ha perso sua sorella maggiore, guida, spalla e riparo da tempesta GIUSTIZIA per Mario, che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella e suo nipote ed in silenzio urla strazio e dolore GIUSTIZIA per Loredana e Franco, la cui vita si è fermata quel giorno e che vivono nel solo ricordo della figlia Giulia, che hanno cullato dal primo giorno e cresciuto per 29 anni con amore e dedizione. Oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo. Se vuoi, ricondividi per gridare GIUSTIZIA per mia sorella e mio nipote, barbaramente uccisi il 27 Maggio 2023” – parole di profondo dolore quelle pubblicate.

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