Elezioni Spagna 2023: i socialisti si mantengono forti, grande sconfitta dell’estrema destra

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Elezioni Spagna: la scommessa (vinta) di Sanchez

Nella giornata di ieri in Spagna si sono tenute le elezioni anticipate per volontà del partito socialista al governo dopo il fallimento della sinistra alle elezioni amministrative.

Il leader del PSOE, Pedro Sanchez aveva fatto un azzardo, secondo gli esperti, a indire elezioni anticipate, con il rischio che il gradimento del popolo fosse cambiato, andando a confermare l’esito delle amministrative. Nonostante il partito socialista partiva sfavorito, sono riusciti a rimontare rispetto ai pronostici ottenendo 122 seggi al Congresso.

PP e la “quasi vittoria” alle elezioni

Anche se i socialisti hanno ottenuto un buon risultato, il Partito Popolare è riuscito ad aggiudicarsi 136 seggi, registrando una crescita notevole di gradimento rispetto alle elezioni del 2019, ma non abbastanza per governare da solo.

Difatti, Vox, il partito di estrema destra molto vicino alla presidente Giorgia Meloni, ha deluso molto le aspettative, perdendo ben 19 seggi rispetto alle ultime elezioni.

Citando il leader dei socialisti “Non è un buon giorno per la destra spagnola”.

L’arrivo alla soglia della maggioranza assoluta (176 seggi) con un’alleanza tra PP e Vox sembra poco probabile, in quanto entrambi i leader dei rispettivi partiti non hanno confermato alcuna intenzione di dialogare per la formazione di una coalizione di governo, anche perché, con i numeri attuali, la destra non dispone di una maggioranza.

La “sinistra” di Yolanda Diaz e la possibilità di un governo

Tra le forze politiche uscite “vincitrici” dall’urne la principale fra queste è Sumar (letteralmente “sinistra” in spagnolo) che ottenuto un ottimo risultato, grazie alla guida di Yolanda Diaz, secondo vicepresidente del Governo spagnolo e ministra del lavoro dal 2020.

Purtroppo, anche in questo caso, l’alleanza tra socialisti e Sumar non riuscirebbe a raggiunge i 176 seggi necessari per governare, però insieme a partiti più piccoli, come quelli dei nazionalisti baschi e degli indipendentisti catalani, ci sarebbe l’opportunità di formare un governo.

Cosa succede adesso?

Al più presto, il Re Felipe inizierà le consultazioni, per individuare una maggioranza parlamentare.

Ma a chi darà l’incarico di formare un governo di coalizione? Il partito popolare è stato il più votato, ma il partito socialista ha la possibilità concreta di trovare una maggioranza.

Saranno settimane molto calde per la politica spagnola.

La cosa certa è che la Spagna è un paese spaccato in due, diviso sotto molte questioni e le elezioni di ieri ne sono la conferma, almeno dal punto di vista politico.

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