Calabria, il 7 marzo mobilitazione di solidarietà in favore dei naufraghi

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Catanzaro

In Calabria la “Rete 26 febbraio” ha indetto per il 7 marzo la mobilitazione regionale. Un evento di solidarietà in favore dei naufraghi della tragedia di Cutro e delle loro famiglie.

di Rosella Cerra

Calabria, il 7 marzo mobilitazione di solidarietà in favore dei naufraghi

In Calabria è nata la “Rete 26 febbraio” che ha indetto per la giornata del 7 marzo una mobilitazione regionale con presidi nelle varie città. La principale iniziativa si terrà a Crotone davanti alla Prefettura dalle ore 15.

“Chiediamo giustizia per i familiari delle vittime e i superstiti del naufragio di Steccato di Cutro. Urge politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo”.

Questo si legge nell’appello lanciato dalla Rete. E si annuncia già una grande manifestazione nazionale.

La procura di Crotone apre due inchieste

Dopo gli arresti degli scafisti, la procura vuole andare più a fondo. E successivamente all’inchiesta sul naufragio, ora si apre un’altra inchiesta. Lo scontro è fra Frontex (Agenzia Europea della Guardia di Frontiera e Costiera) e la Guardia Costiera di Crotone. Insomma, una operazione di indagini che non solo riguarda l’attività degli scafisti ma anche un intervento di soccorso partito in ritardo. Si registra infatti un buco di almeno sei ore, fra le 22.00 di sabato sera e le 4.00 del mattino di domenica, momento in cui il barcone si è schiantato su una secca e che ha attivato i soccorsi. E per quelle sei ore durante le quali si è consumata la tragedia, che gli inquirenti dovranno accertare di chi è la responsabilità. Pertanto attualmente la denuncia è contro ignoti

La difesa di Frontex e della Guardia Costiera di Crotone

Frontex sostiene che sono le Autorità nazionale competenti che classificano un evento come Sar (Search and rescue). In questo caso scattano le operazioni di soccorso. Sul loro sito si legge che

«Siamo profondamente addolorati per la tragedia al largo di Crotone questo fine settimana. Più di 60 persone hanno perso la vita a causa delle azioni di trafficanti senza scrupoli, che hanno stipato persone a bordo in condizioni meteorologiche avverse (…) Nelle ultime ore di sabato un aereo di Frontex che monitorava l’area di ricerca e soccorso italiana nell’ambito dell’operazione congiunta Themis ha avvistato un’imbarcazione diretta verso la costa italiana».

“Una persona era visibile sul ponte. La barca navigava da sola e non c’erano segni di pericolo. Tuttavia, le termocamere a bordo dell’aereo di Frontex hanno rilevato una significativa risposta termica dai portelli aperti a prua e altri segni che indicavano che la probabile presenza di «persone sotto il ponte», cosa che «ha destato i sospetti degli esperti di sorveglianza di Frontex».

«Come sempre in questi casi abbiamo immediatamente informato dell’avvistamento il Centro di Coordinamento Internazionale dell’operazione Themis e le altre autorità italiane competenti, fornendo la posizione dell’imbarcazione, le immagini all’infrarosso, la rotta e la velocità. Il nostro aereo ha continuato a monitorare l’area fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante. Le autorità italiane coinvolte hanno inviato due motovedette per intercettare la nave; tuttavia le avverse condizioni meteorologiche le hanno costrette a rientrare in porto”.

Finisce qui la ricostruzione di Frontex, passando la palla alle autorità italiane, le quali, secondo Frontex, dopo la loro segnalazione, avrebbero dovuto coordinare le iniziative da intraprendere più opportune.

La capitaneria di Porto di Crotone ha le attrezzature ma non le ha usate

La Capitaneria di porto di Crotone ha in dotazione gli strumenti attrezzati per interventi di emergenza. Si tratta di una motovedetta classe 300 e di una classe 800. Erano a disposizione, cioè libere, ma non sono state utilizzate.  

E sulla specifica domanda dei giornalisti, il comandante della Capitaneria di Porto di Crotone, Vittorio Aloi, risponde “Saremo sentiti e ci farà piacere chiarire, chiariremo a chi di dovere quando ce lo chiederanno”.

Intanto si difende aggiungendo alla contestazione del mancato intervento che:

“Non mi risulta che si trattasse di una segnalazione di distress, sapete che le operazioni le conduce la Guardia di finanza finché non diventano comunicazione di Sar (di salvataggio ndr). Io non ho ricevuto alcuna segnalazione”.

Il viceministro Edoardo Rix difende la Guardia Costiera italiana 

Giungono anche le dichiarazioni del viceministro alle infrastrutture Edoardo Rix:

“La nostra Guardia costiera è quella che a livello mondiale, negli ultimi venti anni, ha salvato più persone.(…). Frontex ha fatto una segnalazione per una barca che non conteneva migranti e ha detto che il rilevamento termico poteva consentire di avere persone sottocoperta. È stata mandata la Guardia di finanza su una operazione di polizia e non di salvataggio, perché la barca non aveva problemi. Ha avuto problemi nel momento in cui si è avvicinata alla riva e ha preso una secca. In quel momento sono scattate le operazioni di soccorso secondo la segnalazione”.

Sclhein chiede le dimissioni di Piantedosi

Non si placa la polemica e c’è chi chiede le dimissioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La nuova segretaria del PD Elly Schlein dichiara:

Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quello che è accaduto. Il comandante della Capitaneria di porto di Crotone ha detto che quei migranti si potevano salvare. Perché non c’è stato l’intervento per evitare questa strage? C’erano molte persone e si avevano gli strumenti per sapere che quelle persone erano a rischio. Noi attendiamo le risultanze delle indagini, ma dal punto di vista delle r4esponsabilità politiche, anche solo le dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni”.

Il riferimento sarebbe alle dichiarazioni del ministro in conferenza stampa durante la quale ha sostenuto che “La disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli”, come se si fosse trattato di una normale crociera.

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