Autonomia differenziata: da Napoli il “no” dei meridionalisti

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Sull’Autonomia differenziata c’è ancora scontro e fermento. A Palazzo Matteotti, Palazzo della Provincia e sede della città metropolitana di Napoli, si è tenuto un incontro di matrice meridionalista. Presenti, tra gli altri, anche Cateno De Luca e Maria Muscarà.

di Emilio Caserta

Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro molto atteso dalle realtà meridionaliste napoletane. Organizzato a Palazzo Matteotti, il Palazzo della Provincia, sede della città metropolitana di Napoli dall’associazione Campo Sud, proprio per contrastare l’Autonomia differenziata che sta per essere attuata dal governo Meloni.

Tantissime personalità politiche ed associative presenti, dall’ex ministro leccese Adriana Poli Bortone al leader siciliano di “Sud chiama Nord” Cateno De Luca. Presenti anche i sindaci di Castellino del Biferno e di Taurasi, e il consigliere regionale Maria Muscarà. Proprio Muscarà è stata la prima ad intervenire al convegno diviso in tre blocchi: “Arriviamo tardi e carichi di meraviglia – dichiara il consigliere – ma il progetto di autonomia differenziata la portano avanti dal 2001, i colpevoli sono tutti i partiti che hanno governato in vent’anni. Un piacere vedere Cateno De Luca a Napoli, ma mi aspettavo un altro De Luca che invece fa accordi proprio con quei colpevoli”.

Autonomia differenziata: da Napoli il “no” dei meridionalisti

Intervenuti anche diversi rappresentanti del meridionalismo come Annamaria Pisapia, Giuseppe Serroni (presidente dei Sedili di Napoli), Nicola Forte e Gino Giammarino. Presente il vicepresidente del Movimento per il Nuovo Sud, Augusto Forges Davanzati: “L’autonomia differenziata è una buona motivazione per vedere unite le classi dirigenti del Sud – dice il vicepresidente -. Non riusciranno ad attuarla per come la conosciamo, in quanto sono i grandi imprenditori ed i sindaci i primi ad essere contrari, a partire da Confindustria. Dobbiamo invece preoccuparci per l’attuazione dell’autonomia dei singoli settori, ad esempio quello portuale richiesto già dalla regione Liguria perché è previsto dalla Costituzione, e quello sì che recherà altri danni al Sud”.

Intervento incisivo anche quello del blogger e rappresentante del Movimento “Insorgenza”, Gigi Lista: “E’ importante ritrovare la centralità del popolo mediterraneo e culla di civiltà per eccellenza, quello cosiddetto meridionale. Sono un autonomista convinto ma non come vogliono loro. Se oggi non si fa la conta dei Lep e della Spesa storica, è perché verrebbe fuori quanto il Nord dovrebbe restituire al Sud soprattutto negli ultimi vent’anni. I fondi vengono dati al Nord con la scusa che sanno spendere di più, senza rendersi conto però che è sotto gli occhi di tutti il disastro della sanità lombarda venuto fuori con la Pandemia, questi discorsi non possono più farli perché sono palesemente falsi. Noi abbiamo dimostrato più volte che se ci dessero ciò che ci spetta di diritto, torneremmo un’eccellenza in tutti i settori”.

No all’Autonomia differenziata: riunite le realtà meridionaliste alla sede della città metropolitana di Napoli

Il leader siciliano De Luca, tra gli ultimi interventi, ha ribadito che al Mezzogiorno vengono sottratti 60 miliardi di euro e portati al Nord. Questo accade per colpa di ascari venduti prima del Sud: “Questa è l’occasione giusta per fare fronte comune – dichiara De Luca – dobbiamo essere noi capaci di costruire una rete solida, misurandoci alle prossime europee e poi alle politiche. Il disegno che stiamo attuando in Sicilia andrà allargato in tutto il meridione”.

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