Acqua, ecco perché è il vero antidoto al caldo

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L’acqua è il vero, ed eccezionale, antidoto al caldo? Non si sottovaluti la risposta.

di Andrea Cerasuolo e Carlo Conte

Il caldo eccezionale delle ultime settimane sta mettendo a dura prova tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che svolgono mansioni particolarmente esposte alle alte temperature.

Il rischio di malori associati al caldo ha spinto i sindacati a chiedere soluzioni urgenti al Governo. Diversi gli interventi proposti: rimodulazione degli orari di lavoro, cassa integrazione se la temperatura è superiori ai 33°C, lavoro agile laddove possibile e aria condizionata oltre gli orari prestabiliti.

Tuttavia, per combattere le alte temperature non bastano ombra e aria fresca… il più potente antidoto al caldo è l’acqua! Una buona idratazione, soprattutto sul luogo di lavoro, può salvare la vita. Cerchiamo di capire perché.

Siamo fatti di acqua

L’acqua è la componente maggiore del nostro organismo, essendo presente in tutte le cellule e arrivando a costituire circa il 60% del corpo umano. Si pensi, per esempio, che il cuore e il cervello sono composti di acqua per il 70% e i polmoni per l’80%. Se poi contiamo il numero di molecole, possiamo dire di essere fatti d’acqua per il 98%!

L’acqua svolge numerose funzioni di vitale importanza. Per esempio, è l’ambiente in cui avvengono tutte le reazioni biologiche, trasporta le sostanze nutrienti, lubrifica le articolazioni e regola la temperatura corporea (attraverso il sudore).

Percentuale di acqua nei neonati, negli adulti (uomo e donna) e negli anziani (modificata da www.marsden-weighing.co.uk/blog/what-is-total-body-water).

Quanta acqua bisogna bere al giorno?

È fondamentale conoscere quanta acqua bere e come accorgersi se si beve troppo o troppo poco. Secondo gli studiosi, un’indicazione sulla quantità giornaliera da bere si ottiene con la seguente formula: peso corporeo x 3/100. Per esempio, una persona di 75kg dovrebbe bere: 75×3/100 = 2,25L di acqua al giorno. Il fabbisogno, comunque, può variare anche molto in base all’età, al genere, all’attività fisica e alle condizioni atmosferiche.

Il totale da introdurre non dovrebbe comprendere soltanto l’acqua in bottiglia, ma anche quella contenuta negli alimenti. Sommare due o più litri di acqua da bottiglia all’acqua degli alimenti potrebbe sovraccaricare il rene. È bene ricordare che a fare male non è solo la carenza di acqua, ma anche l’eccesso!

Per questo motivo, invece di sforzarsi a bere intere bottiglie d’acqua, sarebbe meglio integrare la giusta quota di frutta e verdura cruda. I vegetali che contengono la maggior quantità di acqua sono i piselli freschi (76.1%), la cicoria e 95.6% la lattuga (93.4%).

Come prevenire la disidratazione?

Se non si beve a sufficienza, l’organismo si disidrata. Il primo sintomo della disidratazione è proprio la sete, oltre al colore giallo scure delle urine. In caso l’acqua persa non venga reintegrata, possono comparire crampi muscolari, debolezza, mal di testa, secchezza di labbra e pelle, riduzione della diuresi e, infine, collasso cardiocircolatorio. Sono i sintomi dei cosiddetti colpi di calore.

È buona abitudine bere prima di provare sete. Questo perché, quando abbiamo sete, siamo già in carenza di acqua. Essere ben idratati quando si inizia a lavorare, fa sì che si rimanga idratati più a lungo durante il lavoro. Una volta smesso di lavorare, invece, è importante reintegrare i liquidi persi rapidamente. Prima ci si reidrata, minore sarà lo stress che il corpo subirà a causa del caldo e della carenza di acqua.

Quando si lavora al caldo e si suda molto, il fabbisogno di acqua aumenta, perché se ne perde molta attraverso il sudore. In tali casi è consigliabile pere bere 1 tazza di acqua ogni 15-20 minuti. Difatti, bere a brevi intervalli è più efficace che bere molto ma poche volte. Bere rapidamente troppa acqua può causare problemi dovuti alla rapida diminuzione della concentrazione di sali nel sangue.

Guardian design/Getty/Alamy (dall’articolo del The Guardian ‘Water is too boring’?! Can you really survive on nothing but coffee, tea or juice?)

Cosa bere o non bere per idratarsi:

Per idratarsi correttamente è sufficiente bere acqua. Tranne che in casi specifici, come gli sportivi, l’ideale è scegliere acqua con un residuo fisso non troppo alto, ovvero inferiore ai circa 200 mg/L. Ciò stimolerà la diuresi e l’eliminazione delle tossine. In estate, però, è meglio orientarsi su acque con residuo fisso più alto, cioè superiore ai 150 o 200 mg/L.

È assolutamente da evitare l’alcol, che causa disidratazione e aumenta il rischio di malori, in special modo nelle giornate troppo calde.

Caffè, thé e altri soft drink non migliorano il bilancio idrico dell’organismo e, per via del loro contenuto di caffeina, vanno bevuti con moderazione.

Un discorso analogo vale per gli energy drink, che sono ricchi di zuccheri e contengono più caffeina del caffè stesso. Livelli eccessivamente alti di zuccheri e caffeina possono danneggiare il metabolismo e il sistema cardio-vascolare.

Le bevande sportive possono ripristinare il bilancio elettrolitico dell’organismo, reintegrando i sali minerali persi col sudore, ma possono anche dare un eccessivo apporto di calorie.

Bibliografia:

Mitchell, H.H., Hamilton, T.S., Steggerda, F.R., and Bean, H.W., 1945, The chemical composition of the adult human body and its bearing on the biochemistry of growth: Journal of Biological Chemistry, v. 158, issue 3, p. 625-637.

Armstrong LE, Johnson EC. Water Intake, Water Balance, and the Elusive Daily Water Requirement. Nutrients. 2018 Dec 5;10(12):1928. doi: 10.3390/nu10121928. PMID: 30563134; PMCID: PMC6315424.

Sitografia:

www.usgs.gov

www.projectwet.org

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