Strage di Crotone: la visita di Mattarella e l’apertura di due inchieste

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Strage di Crotone
Fonte: Ansa

Strage di Crotone: la visita di Mattarella, la folla che chiede giustizia e la procura di Crotone che apre due inchieste.

Il 2 marzo, a quattro giorni dalla tragedia nelle acque di Steccato di Cutro, dove 67 persone hanno trovato la morte, il capo dello Stato Sergio Mattarella si è recato sul luogo della strage.

L’imbarcazione naufragata proveniva dalla Turchia e a bordo trasportava migranti della Siria, Turchia, Afghanistan, Iran e Pakistan. È palpabile l’indignazione per quelle vittime troppo giovani in fuga da guerra e catastrofi.

di Rosella Cerra

Ad accogliere il capo di Stato davanti al palazzetto dello sport dove è stata allestita la camera ardente a Crotone c’erano il sindaco della città, Vincenzo Voce, il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, il vescovo e le forze dell’ordine.

Tante sono le domande e i dubbi che la gente si pone sulla strage di Crotone, una tragedia che si poteva evitare: Soccorsi negati? Oppure un’operazione di salvataggio sottovalutata?

Strage di Crotone: la procura apre due inchieste

Dopo gli arresti degli scafisti, la procura di Crotone vuole andare più a fondo. Lo scontro è tra Frontex (Agenzia Europea della Guardia di Frontiera e Costiera) e la Guardia Costiera di Crotone. Insomma, un’inchiesta che non solo riguarda l’attività degli scafisti, ma anche un’operazione di soccorso partita in ritardo. Si registra, infatti, un buco di almeno sei ore fra le 22.30 di sabato sera e il momento in cui sono partiti i soccorsi.

La difesa di Frontex e della Guardia Costiera di Crotone

Frontex sostiene che spetti alle Autorità nazionali competenti il compito di classificare un evento come SAr (Search and rescue). Sul loro sito si legge:

«Siamo profondamente addolorati per la tragedia al largo di Crotone questo fine settimana. Più di 60 persone hanno perso la vita a causa delle azioni di trafficanti senza scrupoli, che hanno stipato persone a bordo in condizioni meteorologiche avverse (…). Nelle ultime ore di sabato un aereo di Frontex che monitorava l’area di ricerca e soccorso italiana nell’ambito dell’operazione congiunta Themis ha avvistato un’imbarcazione diretta verso la costa italiana».

Strage di Crotone, l’imbarcazione – Immagine tratta dal sito di Frontex

«Una persona era visibile sul ponte. La barca navigava da sola e non c’erano segni di pericolo. Tuttavia, le termocamere a bordo dell’aereo di Frontex hanno rilevato una significativa risposta termica dai portelli aperti a prua e altri segni che indicavano che la probabile presenza di ” persone sotto il ponte”, cosa che “ha destato i sospetti degli esperti di sorveglianza di Frontex”.

«Come sempre in questi casi abbiamo immediatamente informato dell’avvistamento il Centro di Coordinamento Internazionale dell’operazione Themis e le altre autorità italiane competenti, fornendo la posizione dell’imbarcazione, le immagini all’infrarosso, la rotta e la velocità. Il nostro aereo ha continuato a monitorare l’area fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante. Le autorità italiane coinvolte hanno inviato due motovedette per intercettare la nave; tuttavia le avverse condizioni meteorologiche le hanno costrette a rientrare in porto».

Finisce qui la ricostruzione di Frontex, passando la palla alle autorità italiane, che quindi, a loro avviso, dopo la loro segnalazione, avrebbero dovuto coordinare le iniziative da intraprendere più opportune. La Capitaneria di porto di Crotone ha in dotazione gli strumenti per gli interventi di emergenza: si tratta di una motovedetta classe 300 e di una classe 800, entrambe a disposizione, cioè libere, ma rimaste inutilizzate.  

E in risposta alla specifica domanda dei giornalisti, il comandante della Capitaneria di Porto di Crotone, Vittorio Aloi, ha detto: «Saremo sentiti e ci farà piacere chiarire, chiariremo a chi di dovere quando ce lo chiederanno».

Alla contestazione del mancato intervento, Aloi ha poi aggiunto:

«Non mi risulta che si trattasse di una segnalazione di distress, sapete che le operazioni le conduce la Guardia di finanza finché non diventano comunicazione di Sar (di salvataggio ndr). Io non ho ricevuto alcuna segnalazione».

Strage di Crotone: Il viceministro Edoardo Rix difende la Guardia Costiera italiana 

In difesa della Guardia Costiera italiana, giungono anche le dichiarazioni del viceministro alle infrastrutture Edoardo Rix:

«La nostra Guardia costiera è quella che a livello mondiale, negli ultimi venti anni, ha salvato più persone. Una cosa è parlare a livello politico, un’altra è accusare corpi dello Stato di non fare il proprio dovere. Frontex ha fatto una segnalazione per una barca che non conteneva migranti e ha detto che il rilevamento termico poteva consentire di avere persone sottocoperta. È stata mandata la Guardia di finanza su una operazione di polizia e non di salvataggio, perché la barca non aveva problemi. Ha avuto problemi nel momento in cui si è avvicinata alla riva e ha preso una secca. In quel momento sono scattate le operazioni di soccorso secondo la segnalazione».

Sclhein chiede le dimissioni di Piantedosi

Non si placa la polemica e c’è chi chiede le dimissioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La nuova segretaria del PD Elly Schlein ha infatti dichiarato:

«Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quello che è accaduto. Il comandante della Capitaneria di porto di Crotone ha detto che quei migranti si potevano salvare. Perché non c’è stato l’intervento per evitare questa strage? C’erano molte persone e si avevano gli strumenti per sapere che quelle persone erano a rischio. Noi attendiamo le risultanze delle indagini, ma dal punto di vista delle responsabilità politiche, anche solo le dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni».

Il riferimento sarebbe alle dichiarazioni del ministro rilasciate durante una conferenza stampa, nella quale ha sostenuto che “La disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli”, come se si fosse trattato di una normale crociera.

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