“Sandokan” e “Briganti”. Quando la “fiction” racconta la realtà

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Pirati e briganti come i partigiani, come i ribelli. Come chi lotta contro l’invasore e l’oppressore.

Ed ecco che queste due “serie” raccontano la storia. Il “colonialismo” è il leitmotiv, il filo rosso che le collega. Ed ecco che si aprono le polemiche su chi interpreta chi e sui set. Futili. Forzate. Il focus deve essere la storia. Deve essere la denuncia. Non l’attore o la scenografia.

Pirati e briganti contro il colonialismo

Sandokan viene descritto dalla Treccani come “Nobile pirata nemico dei colonialisti. Ardito, collerico, coraggioso fino all’inverosimile, Sandokan è (assieme al Corsaro Nero) il più celebre pirata-gentiluomo creato da Emilio Salgari alla fine dell’Ottocento”. Sandokan è un principe al quale i colonialisti inglesi hanno tolto il regno e distrutto la famiglia. La storia è quella del colonialismo inglese. Mentre spostando il “set” in Italia, la “colonia interna” è il Sud Italia.

Sui briganti finalmente si sta aprendo l’approfondimento ed il dibattito. Quello che mancava e che è sempre mancato e che ora si sta imponendo. Ci voleva la “fiction”, la finzione e la fantasia per raccontare un pezzo di storia che finora è stata tenuta nascosta.

Lo spostamento del “punto” e la deviazione del “focus”

Il focus sul tema colonialismo contro cui combattono i pirati viene spostato frivolmente sull’allestimento del set. Fa specie l’articolo di Repubblica nel quale si titola “Sandokan, giù le mani dalla serie cult: Can Yaman, Alessandro Preziosi e quella tv impossibile da replicare”. E si sottotitola: “Il Borneo è a Formello, fuori Roma o meglio nel Lazio, Labuan sarà a Lamezia Terme (fa un po’ impressione) ma di questi tempi, tempi di ristrettezze e di Film commission regionali, è scelta obbligata e non è quello il punto”. Infatti, non è quello il “punto”. Che sia la Malesia, la spiaggia calabrese, il Formello o la giungla, il “punto”, il “focus” su cui attirare l’attenzione e spendere qualche articolo è la storia, la denuncia, l’aggressione e il colonialismo. Antico, recente e nuovo.

La Calabria e il filo rosso delle due serie

Maria Oliverio, detta “Ciccilla”

La Calabria diviene un punto di incrocio e di connessione fra le due narrazioni. La spiaggia della colonia di Labuan è ambientata nell’area industriale di Lamezia Terme, mentre le “perle” sono sparse nei luoghi simbolo delle spiagge calabresi, da Tropea e Isola Capo Rizzuto. E calabrese è una delle brigantesse protagoniste della serie sui briganti. Si tratta di Maria Oliverio, della “Ciccilla”, interpretata da Ivana Lolito.

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