Olio d’oliva: l’Italia che fa bene. Quale futuro per l’Italia che sa fare?

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Roma, 23 aprile 2024 – martedì presso la Sala degli Arazzi di Palazzo Piacentini, in occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy si è tenuto un incontro organizzato da ASSITOL – Associazione Italiana dell’Industria Olearia- con la volontà di sottolineare il peso culturale e socio-economico nonché la capacità del settore e del prodotto OLIO. Al “sapere fare italiano” delle aziende olearie si è aggiunto il valore salutistico e nutrizionale di questo alimento ampiamente riconosciuto come icona dalla scienza e alla base del della Dieta mediterranea.

La posizione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Il Dott. Federico Eichberg, capo di gabinetto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha sottolineato come l’olio d’oliva sia l’icona dell’Italia che sa fare creando occupazione e benessere ed esportando uno stile di vita salutare e sostenibile in tutto il mondo. Per questo è necessario difendere questo prodotto in tempi di crisi dei consumi e rincari costruendo una prospettiva di sviluppo e rafforzando l’industria non solo di settore ma dell’intera filiera, valorizzando così tutto il Made in Italy.

Anna Cane: Industria olearia – Passato e presente dell’Italia che sa fare

“Questo alimento straordinario ha conquistato le tavole degli italiani e la platea internazionale”, ha ricordato Anna Cane, Presidente del Gruppo Olio d’oliva di ASSITOL. “Le aziende dell’olio di oliva devono molto alle tante professionalità altamente qualificate che impiegano: dal master blender al responsabile marketing, dall’assaggiatore all’esperto di innovazione e mercati. Siamo partiti a fine ‘800 con un percorso iniziato dai grandi marchi per arrivare ad un settore che oggi occupa circa 15mila persone tra diretti ed indotto con un fatturato di oltre 4 miliardi di euro. L’Italia è il secondo produttore al mondo di olio d’oliva e mantiene la leadership mondiale del prodotto confezionato. I consumi interni si aggirano sulle 600mila tonnellate nonostante la siccità nel Mediterraneo degli ultimi due anni ha causato un calo produttivo importante che ha poi determinato l’aumento dei costi e delle quotazioni sul mercato. Questa è una buona notizia, vuol dire che gli italiani sono riluttanti ad abbandonare l’extra vergine”. Ha rimarcato la presidente degli industriali. “Le aziende hanno poi promosso la conoscenza del prodotto facendo crescere la cultura dell’olio nei paesi non produttori anche grazie alle scuole di cucina all’estero che hanno letteralmente formato tanti estimatori dell’olio e del Made in Italy. Ma come possiamo salvaguardare anche in futuro questo patrimonio?”. Anna Cane ha proposto al Ministero della Salute, al Ministero dell’Agricoltura , al Ministero delle Imprese e a quello dell’Istruzione di collaborare per una campagna di educazione alimentare e di divulgazione sul “buono” dell’extravergine.

Brunella Saccone: Olio d’oliva, ambasciatore dell’Italia nel mondo

Per Brunella Saccone, Dirigente dell’Ufficio Agroalimentare dell’Agenzia ICE, lo scenario internazionale offre ancora tante opportunità di crescita da esplorare ma senza un’adeguata promozione l’olio d’oliva non avrebbe mai conquistato l’attuale peso nell’export. “Molto lavoro resta ancora da fare e l’ICE, consapevole del potenziale inespresso di questo filone ha già varato numerosi progetti nell’ottica di valorizzare al meglio il Made in Italy alimentare”. Ha sottolineato la Saccone. Secondo i dati ICE l’Europa è il primo mercato per l’export di olio italiano con il 75% degli scambi all’estero. A livello mondiale gli Stati Uniti rappresentano il maggior acquirente di olio d’oliva e sono il secondo consumatore al mondo di olio con 375mila tonnellate: entro il 2030 potrebbero superare addirittura l’Italia. Basti pensare che gli USA utilizzano un claim salutistico per indicare questo prodotto come alternativa salutare. Sulla stessa linea Brunella Saccone dell’ICE conclude “l’olio d’oliva è ambasciatore dell’italianità nel mondo, per questo motivo si organizzano show cooking, seminari ed eventi di assaggio con l’obiettivo di costruire una sempre maggiore coscienza e conoscenza dell’alimento. Più lo si conosce, più lo si consuma per questo occorre continuare ad impegnarsi nelle attività di education per espandere ancora il nostro export già forte.”

Elisabetta Bernardi: Olio extra vergine – un alimento, uno stile di vita

In conclusione, la specialista in Scienza della Salute ed autrice di “Noos” e “Superquark” ha sottolineato il valore salutare e nutrizionale dell’olio d’oliva di cui la scienza certifica i benefici. Si registrano effetti positivi sul cuore e sul sistema cardiovascolare ma anche su altri organi: contrasta l’infiammazione delle arterie, aiuta la salute cognitiva quindi il cervello, funziona da prebiotico e antibatterico sul microbioma intestinale e contribuisce a ridurre lo zucchero nel sangue che dipende dal pancreas. Per questa ragione, Bernardi raccomanda 4 porzioni al giorno di olio non solo nei pasti principali ma anche nella colazione e nella merenda. Ogni bottiglia contiene 100 porzioni di extra vergine: “impieghiamole bene, senza sprechi e con gusto”. Ha concluso la ricercatrice: “Olio d’oliva significa mangiare in modo salutare, sostenibile e conviviale; infatti mangiare insieme come avviene nell’area mediterranea è una delle componenti che più incidono positivamente sulla nostra salute”.

contributo esterno

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