Nola, I Giovani Commercialisti a convegno a su “Continuità aziendale; tutela, salvaguardia e opportunità”

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Ieri a Nola, presso il Centro Congressi Nola Business Park, organizzato dall’Unione dei Giovani Commercialisti di Nola, di concerto con l’Unione Nazionale dei Giovani Dottori Commercialisti, con la nostra testata media partner dell’iniziativa, si è tenuto un interessante seminario sugli strumenti posti a tutela e salvaguardia del tessuto produttivo meridionale, sempre più  nella morsa di ricorrenti crisi finanziarie e di sistema, e sulle nuove prospettive di sviluppo che si determineranno con la partenza – dal prossimo primo gennaio – della ZES Unica Mezzogiorno, dal titolo: Continuità aziendale: tutela, salvaguardia e opportunità”.

Tre i temi principali del convegno, che si è articolato in tre distinte sessioni di lavoro, durate lungo tutto l’arco della giornata. In mattinata la prima sessione di lavori su “La tutela e la salvaguardia della continuità aziendale, strumenti di pianificazione e prevenzione della crisi ed il ruolo degli organi di controllo”. Nel pomeriggio le altre due sessioni su: “Le opportunità di sviluppo: sona economica speciale per il Mezzogiorno la c.d. ZES UNICA” e su “I Giovani Commercialisti per il territorio”.

Dopo il saluto di benvenuto ed una breve relazione introduttiva, da parte del Presidente dell’Unione Giovani di Nola, Giovanni Passaro, sono seguiti i saluti  istituzionali di rito da parte del Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, Elbano De Nuccio, (collegato da remoto), del Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Nola, Felice Rainone, del Presidente della Fondazione UNGDCEC, Francesco Savio, del Sindaco di Nola, Carlo Buonauro, del Presidente dell’UNGDCEC, Francesco Cataldi.

La prima tavola rotonda: La tutela e la salvaguardia della continuità aziendale, strumenti di pianificazione e prevenzione della crisi ed il ruolo degli organi di controllo”

Terminati i saluti, il seminario è entrato nel vivo con la prima tavola rotonda, dal titolo:La tutela e la salvaguardia della continuità aziendale, strumenti di pianificazione e prevenzione della crisi ed il ruolo degli organi di controllo”, moderata da Franco Buononato, de “Il Mattino”. Su questo tema,  gli interventi di Marco Maffei, ordinario di economia aziendale dell’Università Federico II° di Napoli, di Renato Santagata De Castro e Angelo Antonio Napolitano  dell’Università Parthenope, di Marta Schifone, Capogruppo Commissione Lavoro Camera dei Deputati, (collegata da remoto), di  Francesco Urraro, consiglio presidenza giustizia amministrativa, di David Moro e Carolina Rumboldt, UNGDCEC, di Mario Della Porta, Fondazione UNGDCEC. Ai lavori hanno preso parte anche un funzionario della locale Agenzia delle Entrate e per il Tribunale di Nola un giudice delegato della sezione fallimentare.

Interessante l’approfondimento svolto sugli aspetti più innovativi della nuova normativa sul Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza.Il fil rouge, dunque,della prima sessione: le novità introdotte dal nuovo Codice della Crisi (CCII), che ha riformato radicalmente il codice del fallimento risalente al 1942, introducendo nuovi istituti, procedure e modalità per affrontare più efficacemente e tempestivamente la crisi e le incertezze, sempre più incalzanti,  che dominano l’attuale scenario economico nazionale. I relatori hanno posto l’accento sul fatto come, tra gli obiettivi che il legislatore ha voluto porre a base della riforma, vi sia stata la necessità di individuare strumenti di emersione anticipata della crisi, che consentano di favorire una sua rapida risoluzione, preservando la continuità aziendale. Ciò costituisce, infatti, la premessa per conservare il tessuto imprenditoriale, salvaguardare così i livelli occupazionali, garantendo, al contempo, il miglior  soddisfacimento dei creditori.

La seconda tavola rotonda: “Le opportunità di sviluppo: ZES UNICA MEZZOGIORNO”

Nel pomeriggio la seconda sessione di lavori dal titolo: “Le opportunità di sviluppo: zona economica speciale per il Mezzogiorno, la c.d. ZES UNICA”, moderata da Mario La Manna, dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti di Nola, che ha visto gli interventi del Prof Alessandro Scaletti, ordinario e Prorettore al Placement dellUniversità Parthenope di Napoli, Giuseppe Romano, Commissario Straordinario del Governo della ZES Campania e Calabria, Antonio Marchiello, Assessore alle attività produttive Regione Campania, Carlo De Luca, segretario UNGDCEC, Claudio Ricci, Amministratore delegato CIS – Interporto di Nola, Bonaventura Rino Merolla, direttore Banca Popolare Commerciale, Maurizio Arcuri, direttore commerciale PSB srl.

La tavola rotonda è stata aperta da Giuseppe Romano, Commissario Straordinario di Governo della ZES Campania e Calabria, il quale, raccogliendo lo spunto offerto dal moderatore, è ritornato ad analizzare gli ultimi dati pubblicati dal centro studi dello Studio Ambrosetti a proposito della capacità dei territori di attrarre nuovi investimenti, evidenziando come la ZES Campania  abbia rilasciato ad oggi ben 79 autorizzazioni uniche, per altrettanti progetti di investimenti. Da considerare come ciò sia  avvenuto in un brevissimo arco di tempo,  dal 16.06.22 ad oggi (quindi, poco più di un anno ), promuovendo investimenti diretti  per oltre 2 miliardi di euro, capaci, a loro volta,  di generare un effetto moltiplicativo sull’indotto, oltre ad un incremento assai significativo dell’occupazione. Il commissario di governo ha voluto rimarcare la circostanza come  ciascuna autorizzazione unica comprenda e sostituisca le 27 autorizzazioni  prima richieste per avviare un’iniziativa imprenditoriale. Romano ha ricordato, inoltre, che la prima autorizzazione unica in Italia è stata concessa proprio nella Zes Campania e questo approccio ha consentito di rispondere, efficacemente e prontamente,  ai tanti tavoli di crisi economica ed occupazionale rimasti aperti da anni sul territorio. A titolo di esempio, Romano ha citato il caso della definitiva ricollocazione e stabilizzazione dei circa 300 lavoratori Whirpool (di tutti i lavoratori), avvenuto il 30 ottobre scorso, proprio grazie all’intervento dell’Ufficio del Commissario Straordinario di Governo.  La preoccupazione che a Nola il commissario Romano ha voluto – però – esprimere è sul futuro della nuova Zes Unica: “qualsiasi modifica normativa (con l’introduzione della Zes Unica Mezzogiorno), quando c’è già una cosa che funziona , costituisce sempre una scommessa. Del resto, lo Studio Ambrosetti, nel rimarcare la grande  capacità dimostrata dalla Campania nell’attrarre nuovi investimenti produttivi,  proprio grazie  alla Zes, ha al contempo evidenziato che, se tutte le Zes del Mezzogiorno fossero riuscite  a replicare questo modello, nel Mezzogiorno si sarebbe generato un volume di nuovi investimenti per circa 83 miliardi di euro.  Un dato davvero impressionante che, effettivamente, merita una riflessione approfondita circa la necessità di sperimentare nuovi strumenti”.

Sulla stessa linea, l’Assessore delle attività produttive della Regione Campania, Antonio Marchiello,  che ha ricordato come dal marzo 2018 sia stata istituita la prima Zes Campania e, lavorando  insieme  con il Commissario di Governo della Zes,  si sia riusciti a realizzare nuovi importanti investimenti produttivi e, quindi,  ad incrementare significativamente l’occupazione nell’area,  condizione che ha assicurato la tenuta del sistema sociale, proprio nel momento in cui si esaurivano alcune importanti misure di sostegno,  come il reddito di cittadinanza . Marchiello è ritornato anche sulle iniziative regionali di incentivi alle imprese a favore della  digitalizzazione e sulla misura industria  4.0, estesa anche ai professionisti, che ha avuto un grande successo, impegnando tutte le risorse rese disponibili. Anche l’assessore Marchiello ha, comunque, manifestato perplessità sulla estensione della ZES a tutto il Mezzogiorno “… proprio quando le ZES messe in campo, a partire dalla Campania, hanno dimostrato di funzionare in modo efficace ed adeguato. Si rinnova uno strumento che finora ha dimostrato di funzionare bene”

Alle preoccupazioni di Marchiello si è associato anche Claudio Ricci, amministratore delegato del CIS di Nola che, tra l’altro, ha sottolineato come la sana competitività che finora c’è stata tra le varie ZES  del Mezzogiorno e che, per effetto della Zes Unica, non vi sarà più,  è risultata – invece – assai utile per i territori, spingendo a fare sempre meglio in termini di servizi offerti alle imprese, incrementando lo stesso grado di efficienza  degli investimenti e la capacità di attrattività delle aree industriali.

 Tra gli interventi più significativi, anche quello di Maurizio Arcuri, direttore commerciale di PSB, a cui è stato chiesto sul tema di rappresentare  il punto di vista delle imprese. A questa domanda Arcuri  ha tenuto a ribadire come: “aldilà di tutte le problematiche tecniche legate alla introduzione della ZES UNICA, ci sia un rischio più importante che potrebbe, per l’ennesima volta, rendere inutile un’iniziativa del genere. Negli ultimi anni in Italia per il Mezzogiorno si sono susseguite politiche che hanno puntato sui grandi progetti di sviluppo, alternate ad interventi di tipo assistenziale. Più dei grandi progetti di sviluppo delle infrastrutture o di interventi di tipo assistenziale, ciò che permette di superare le gravi disparità economiche e sociali, è l’investimento in programmi di istruzione e la nascita di luoghi educativi:  investimento in capitale umano. Per una reale crescita oggi sono richieste, accanto ad infrastrutture e nuove attrezzature, competenze specifiche” Secondo il direttore commerciale di PSB: “c’è oggi un’estrema difficoltà nel reperire competenze necessarie per la crescita. Il mismatch tra domanda ed offerta di lavoro è oggi uno dei principali limiti allo sviluppo delle imprese. L’occupabilità delle politiche educative deve entrare a pieno titolo nell’agenda politica a partire anche dalla ZES UNICA”.

Anche Maurizio Arcuri ha condiviso le preoccupazioni degli imprenditori rispetto alla nuova Zes Unica: “Tuttavia, se è vero che, delle 8 ZES  attualmente presenti nel Mezzogiorno, quella della Campania ha avuto uno sviluppo maggiore, va anche detto che, alcune altre, invero, hanno stentato. Importante è reperire delle competenze specifiche capaci di determinare cambiamenti ed innovazioni reali e, quindi, un vero processo di sviluppo. Il fatto che adesso la misura 4.0 delle competenze non sarà più prevista, dovrebbe far interrogare il legislatore”.

La terza sessione dei lavori: “I Giovani Commercialisti per il territorio”.

La terza sessione di lavori, magistralmente condotta dal Presidente dell’Unione Giovani di Nola, Giovanni Passaro, ha visto l’intervento dei presidenti degli ordini dei Dottori Commercialisti di Nola (Felice Rainone), di Nocera Inferiore (Umberto Mauriello), di Napoli Nord (Francesco Matacena) e  di Salerno (Agostino Soave), del Presidente della Camera di Commercio di Napoli (Ciro Fiola)  e di Francesco Urraro, componente del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa. La chiusura dei lavori è stata affidata a Francesco Cataldi, nella veste di nuovo Presidente dell’Unione Nazionale dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (UNGDCEC).

Il presidente dei giovani commercialisti, partendo da quella che può considerarsi una vera e propria  fuga dalle professioni, in atto già da qualche tempo, che colpisce anche quelle contabili, si è interrogato su come rendere oggi più attrattiva la professione, insistendo  sulla necessità  di  puntare sui giovani professionisti e, tra questi, sui i giovani commercialisti, che hanno competenze, evidentemente, più affinate in termini di strategia, pianificazione ed internazionalizzazione e  che si candidano ad accompagnare le imprese nell’affrontare le formidabili sfide della competitività e di mercati sempre più globalizzati.

Ai Giovani Commercialisti il compito di prendere per mano le imprese

Il convegno di Nola dei Giovani Commercialisti è stato davvero un’occasione importante per fare il punto, con i massimi esperti del settore, le imprese e le rappresentanze istituzionali ed associative, sulle sfide che vengono dalla necessità di preservare la continuità aziendale e sulle prospettive di sviluppo della nuova ZES Unica Mezzogiorno.

E’ possibile consultare il programma dell’evento:

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