La doggy bag diventa proposta di legge

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Nei ristoranti la doggy bag potrebbe diventare obbligatoria: cosa prevede la proposta di legge con primi firmatari gli esponenti di Forza Italia Giandiego Gatta e Paolo Barelli

Il disegno di legge

Il deputato di Forza Italia Giandiego Gatta ha presentato un disegno di legge che prevede di introdurre l’obbligo di fornire ai clienti dei ristoranti la cosiddetta “doggy bag, ossia un contenitore usa e getta in cui mettere gli avanzi del cibo che non è stato consumato per portarlo a casa. Tale proposta aiuterebbe a contrastare la lotta allo spreco alimentare, uno degli obiettivi fissati nell’Agenda Onu 2030.

“L’obiettivo è di ridurre lo spreco di oltre 65 kg di cibo pro capite che attualmente facciamo”. Spiega Giandiego Gatta. Questo ridurrebbe le gravi conseguenze etiche e ambientali, con risvolti che interessano la fame nel mondo, l’inquinamento, il consumo di risorse e il cambiamento climatico.

Le possibili sanzioni

In Italia la possibile sanzione pecuniaria va da 25 a 125 euro per il ristoratore che, avendo ricevuto richiesta di un contenitore da parte del consumatore, gli opponga un rifiuto. In altri Paesi è una pratica diffusa e regolamentata, addirittura in Francia in alcuni casi sono previste sanzioni molto pesanti ed è prevista persino la pena detentiva per chi non permetta al consumatore di portare a casa legittimamente il cibo avanzato nei banchetti con oltre 180 commensali. I clienti se vogliono possono anche portare con sé dei contenitori di loro proprietà basta che rispettino le basilari norme igieniche.  E a differenza dei ristoratori non hanno nessun obbligo da rispettare: non devono per forza portar via gli avanzi in nome dell’anti spreco.

I punti deboli della proposta di legge

E’ stato pensato un contributo che il ristoratore può chiedere per recuperare i costi dei contenitori ceduti al cliente. Alcuni saranno d’accordo, ma saranno molti di più coloro che, sentendo di un sovrapprezzo, rinunceranno per partito preso all’iniziativa anti-spreco. Dunque per non pagare in più, si rinuncerà alla doggy bag e il cibo verrà comunque buttato. Un altro possibile problema è nel disegno di legge stesso, in cui non ci sono direttive sul sovrapprezzo, su quanto dovrebbe essere e chi lo dovrebbe stabilire, se il ristoratore o lo stato e già il fatto che il ristoratore debba fare per forza un investimento (ulteriore) che potrebbe non recuperare, bloccherà molti.

Si prevede di portare, come già sottolineato, il proprio contenitore da casa. Anche questa opzione ha dei lati negativi, poiché non tutti, forse quasi nessuno, se la sentirebbe di portare e dare i propri contenitori al personale di sala che successivamente lo passerà alla cucina che infine, dopo vari passaggi, lo riporterò al tavolo. Il tutto in pieno servizio, magari presi dallo stress di una serata particolarmente difficile. Il tutto sembrerebbe davvero irrealistico.

Insomma, quello della doggy bag è un buon modo per contrastare gli sprechi alimentari, ma forse in un mondo dove tutto funziona come dovrebbe, senza intoppi, senza burocrazia e senza troppi “inghippi”. Nella realtà le cose sono sempre ben diverse dall’immaginario e talvolta, molto più complicate da mettere in pratica.

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