Cambiamento climatico: l’Onu lancia l’allarme

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Immagine di Freepik

Il cambiamento climatico sta incidendo sempre di più sulle catastrofi e sugli eventi meteorologici estremi. Il Pianeta è più caldo di 1 grado rispetto al 1860. L’Onu lancia il suo ennesimo allarme conteggiando 12.000 disastri avvenuti nel mondo dal 1970 al 2021 con perdite economiche che ammontano a circa 4 miliardi di dollari.

L’Organizzazione mondiale della Meteorologia che fa capo all’Onu, considera necessario garantire per tutti l’allarme precoce entro il 2027 poiché con quest’ultimo, si è ridotto il numero dei decessi riportati a causa di tali fenomeni estremi.

Le temperature alte preoccupano l’Onu che ribadisce i suoi obiettivi

Gli ultimi dieci anni sono stati tra i più caldi nella storia. Spaventa la possibilità che si possano superare gli 1,5 gradi prima del 2027. Tra gli obbiettivi dell’Onu sulla crisi climatica c’è proprio quello di scongiurare che le temperature superino gli 1,5 gradi riducendo la metà delle emissioni entro il 2030 (uno degli obbiettivi presenti nell’ Agenda 2030) e raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.
Ma questa possibilità sembra essere sempre più lontana e il raggiungimento di tali obbiettivi sta diventando difficoltoso a causa delle emissioni che continuano ad aumentare.
Per l’Omm, bisogna dunque agire il prima possibile.

Cosa sta accadendo nel mondo tra ondate di caldo, siccità e scioglimento dei ghiacciai

La situazione climatica globale manifesta avvenimenti sempre più insoliti. Asia e Cina sono i due continenti più colpiti dalle ondate di caldo e da temperature ben oltre sopra la media. Nel mese di aprile sono stati raggiunti picchi di 50 gradi in India e Thailandia sciogliendo addirittura l’asfalto.

Ma la sofferenza climatica della Terra non si manifesta solo attraverso il caldo da record ma anche con il fenomeno della siccità, di cui l’Africa Orientale è la più colpita. Drammatica è la situazione dello scioglimento dei ghiacciai che ha raggiunto il suo record nel 2022.

Il maltempo in Italia e le conseguenze subite

Anche la situazione climatica in Italia è critica ed il suo territorio sembra essere il più danneggiato dal cambiamento climatico. A verificarsi sempre più frequentemente sono le alluvioni. Quanto accaduto in Emilia Romagna in questi giorni ne è la prova. Nella regione, migliaia le famiglie sfollate a causa della pioggia incessante provocando l’esondazione del fiume. Il fango ha così travolto qualsiasi cosa creando danni ingenti alle abitazioni e agli effetti personali.

Solo a maggio 2023 sono state già registrate 89 tempeste sul territorio italiano. Fenomeni insoliti essendo prossimi alla stagione estiva. Tutto ciò ha comportato conseguenze irreparabili per il settore agricolo con la perdita delle coltivazioni. Mentre il 2022, per l’Italia è stato l’anno più caldo dal 1961.

Proteggere la biodiversità per contrastare il cambiamento climatico

Ieri, 22 maggio, è stata celebrata la Giornata Mondiale della biodiversità. L’Unione Europea ha ritenuto fondamentale la tutela e la difesa della biodiversità per contrastare i cambiamenti climatici.
Un esempio di più alta concentrazione di biodiversità è presente nella Grande barriera corallina ed il riscaldamento globale rappresenta una vera e propria minaccia per la sua intera esistenza. Di questo passo, infatti, i coralli potrebbero subire un eccessivo sbiancamento ed è previsto che solo lo 0,2% della barriera sopravviverà.

Al momento, l’obbiettivo dell’ UE è quello di adottare misure che promuovono un’economia circolare e sostenibile entro il 2050 con un consumo ridotto di risorse ed una diminuzione dell’emissione di gas serra.

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