World Press Photo 2025: “vince” la tragedia di Gaza

0
113

Il più importante concorso fotografico dedicato al fotogiornalismo quest’anno vede vincere, nella categoria World Press Photo of the Year, una fotografia scattata dalla fotoreporter palestinese Samar Abu Elouf per il New York Times che ritrae Mahmoud Ajjour, 9 anni, amputato di entrambe le braccia dopo essere stato gravemente ferito a seguito di un raid israeliano a Gaza nel marzo 2024. Mahmoud è poi riuscito a trovare rifugio a Doha, in Qatar, stesso luogo nel quale ha trovato rifugio la stessa Elouf.

La giuria ha motivato la scelta sostenendo che il ritratto realizzato a Mahmoud, caratterizzato da una composizione forte e una luce particolarmente interessante, affronta senza filtri la tragedia della guerra a Gaza, fa luce sui traumi sia psicologici che fisici che i civili sono costretti a sopportare da quando il conflitto è iniziato e sottolinea quanto sia importante il ruolo che il fotogiornalismo assume nell’offrire un punto d’accesso stratificato a storie molto complesse. Inoltre, secondo la giuria, il ritratto spinge chiunque lo osservi ad interrogarsi sulla disumanizzazione di un’intera regione e su quale potrà essere la vita e le esperienze che il giovane si troverà ad affrontare d’ora in poi.

World Press Photo 2025: in primo piano la tragedia di Gaza

La tragedia del duro conflitto ancora in corso a Gaza non risparmia i bambini che sono tra coloro i quali pagano il prezzo più alto della guerra, anche a causa del fatto che la popolazione palestinese è molto giovane: l’età media è 19 anni. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNWRA) a fine marzo 2025 sono stati registrati almeno 15.000 bambini uccisi e quasi 34.000 feriti dall’inizio del conflitto, numeri davvero impressionanti. Va inoltre ricordato che il sistema sanitario, decimato durante la guerra, è mal equipaggiato per curare i feriti: secondo l’OMS, a marzo 2025 solo 21 dei 36 ospedali di Gaza erano parzialmente funzionanti.

Le altre due fotografie finaliste

Le altre due fotografie selezionate come finaliste per la categoria World Press Photo of the Year sono Night Crossing di John Moore e Droughts in the Amazon di Musuk Nolte. La prima affronta il tema delle migrazioni e la seconda quello della crisi climatica.

La foto di John Moore, fotoreporter per Getty Images, ritrae un gruppo di migranti cinesi si scaldano sotto la pioggia fredda dopo aver attraversato il confine tra Stati Uniti e Messico, a Campo, in California. Questa immagine, secondo la giuria, collega in modo potente regioni lontane attraverso una complessa storia di migrazione, ritraendo i migranti provenienti dalla Cina che attraversano l’America meridionale e centrale nel loro viaggio verso il Nord America. La composizione ricercata, unita alla tenerezza dell’abbraccio tra genitore e figlio, invita a porsi domande sulla complessa realtà delle migrazioni lungo il confine statunitense.

Musuk Nolte, fotoreporter messicano, con il suo lavoro Droughts in the Amazon indaga gli effetti che il cambiamento climatico ha sulle nostre vite. La foto selezionata dalla giuria ritrae un giovane che porta del cibo alla madre che vive nel villaggio brasiliano di Manacapuru. Un tempo il villaggio era raggiungibile in barca, ma a causa della siccità, oggi l’uomo deve camminare per due chilometri lungo il letto asciutto del fiume Solimões per raggiungerla. La giuria ha ritenuto che la fotografia affrontasse in maniera concreta il difficile tema del cambiamento climatico, portando lo spettatore ad interrogarsi su quanto questo impatti sulla vita quotidiana delle comunità locali ed indigene in Brasile.

World Press Photo Exhibition

L’edizione di quest’anno del concorso ha registrato una partecipazione record, con 59.320 foto presentate da quasi 4mila fotografi provenienti da 141 Paesi. Tutte le immagini premiate sono ora al centro della mostra itinerante World Press Photo Exhibition che, dopo l’inaugurazione nei Paesi Bassi, arriverà in oltre sessanta città in tutto il mondo. Sono previste due tappe in Italia: a Roma, dal 6 maggio all’8 giugno, e a Lodi, in occasione del Festival della Fotografia Etica, in programma dal 27 settembre al 26 ottobre.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui