Australia, vietato l’uso dei social network ai minori di 16 anni

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Immagine di freepik

Australia, vietato l’uso dei social network ai minori di 16 anni. E’ quanto previsto dalla nuova legge voluta dal Governo laburista del Primo Ministro Anthony Albanese, che entrerà in vigore tra un anno. Trattasi del primo Paese al Mondo a deliberare una decisione simile.

La nuova generazione social

Secondo l’associazione Di.Te. in collaborazione con Skuola.net, su un campione di 2.510 ragazze e ragazzi italiani tra i 10 e i 24 anni, i giovani sono sempre più isolati. Il 26,8% di loro non ha legami strutturali derivati da incontri al di fuori delle piattaforme social, mentre il 14,4% ha difficoltà ad incontrare i propri amici dal vivo. Ancora, il 49,3% dei giovani sostiene di sentirsi influenzato da ciò che vede in rete, mentre il 34,2% è spesso triste dopo un uso prolungato della stessa.

Le ragazze sembrano essere maggiormente condizionate da ciò che vedono online (65%), mentre per i ragazzi il dato si attesta al 31%. Altro aspetto rilevante sembra riguardare l’influenza che i social hanno sul proprio corpo: 47% per le ragazze ed il 18% per i ragazzi. Infine, il 47% degli intervistati è favorevole al divieto circa l’utilizzo dello smartphone per gli under 14 e dei social per gli under 16.

Australia, divieto social per gli under 16

Con la nuova legge approvata dal Parlamento austrialiano (alla Camera 102 voti favorevoli e 13 contrari, al Senato 34 voti favorevoli e 19 contrari), tutte le piattaforme social avranno un anno di tempo per adeguarsi al rispetto del divieto. Diversamente, incorreranno in sanzioni fino a 50 milioni di dollari australiani (circa 30,8 milioni di euro). D’altro canto, le piattaforme avevano già definito la legge inapplicabile, dal punto di vista tecnico. In quanto non potranno nè obbligare gli utenti a fornire documenti ufficiali, nè potranno richiedere una loro identificazione digitale.

Secondo il Primo Ministro australiano Anthony Albanese, “i social network stanno causando danni sociali. Vogliamo che i bambini australiani abbiano un’infanzia e vogliamo che i genitori sappiano che il governo è dalla loro parte. I social media possono essere un’arma per i bulli, un motore di ansia e fonte di pressione sociale, oltre che uno strumento nelle mani di truffatori. E, peggio, per i predatori online”.

In ogni caso, la decisione ha generato un acceso dibattito pubblico: chi si dice contrario al provvedimento e chi, diversamente, lo ritiene sensato e necessario.

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