Il tema della corretta certificazione medica per l’attività sportiva agonistica solleva gravi preoccupazioni tra i professionisti della salute. A denunciarlo è il dottor Pasqualino De Martino, medico-chirurgo, specialista in Medicina dello Sport e presidente dei Medici dello Sport della provincia di Caserta, che richiama l’attenzione su pratiche sempre più diffuse e potenzialmente pericolose per gli atleti.

Le regole da rispettare
La normativa stabilisce che la visita agonistica debba essere effettuata esclusivamente nello studio in cui lo specialista, regolarmente iscritto in un elenco regionale, è autorizzato da Asl e Regione. Ogni medico dispone di un codice identificativo con indirizzo e contatti, e i certificati devono riportare luogo, data, dati anagrafici del medico e dell’atleta. Le visite svolte altrove – in palestre, piscine o campi sportivi – non hanno validità legale. “La visita non deve valutare solo l’apparato cardiorespiratorio – ricorda De Martino – ma anche quello neurologico, osteoarticolare, oculare, uditivo, oltre alla postura e alla nutrizione”.
Il fenomeno delle visite irregolari
Negli ultimi anni, la carenza di controlli ha favorito l’aumento di certificazioni rilasciate in contesti privi di requisiti. Emblematico il caso di una piscina comunale, dove – dopo un intervento dei Carabinieri – persone senza ruolo definito si sono allontanate lasciando atleti in attesa di visite non autorizzate. “Ci sono medici che inviano altri a effettuare le visite senza alcuna competenza e titoli”, denuncia De Martino, segnalando che in Campania si arriva a percentuali vicine al 60% di atleti sottoposti a controlli in sedi non conformi. Episodi di malesseri, talvolta con conseguenze drammatiche, confermano i rischi legati a queste pratiche.
Il manuale dell’AMS Caserta
Già nel 2024, per offrire uno strumento chiaro a professionisti e strutture, l’Associazione Medico Sportiva di Caserta, in collaborazione con l’Ordine dei Medici e l’Asl Caserta, ha presentato l’opuscolo “Apertura studi professionali e ambulatori”. Il testo illustra nel dettaglio le normative nazionali e regionali, con particolare attenzione alla Medicina dello Sport. Tra i punti principali: le visite agonistiche possono essere rilasciate solo da specialisti operanti in studi e ambulatori autorizzati; gli studi devono rispettare requisiti strutturali (sale dedicate, spazi d’attesa, percorsi separati), tecnologici (strumentazioni certificate, presidi di emergenza), organizzativi (responsabile sanitario e registri clinici); la certificazione deve avvenire in sedi conformi agli standard fissati dal decreto ministeriale 18 febbraio 1982 e dalle successive norme regionali.
Tutela degli atleti
L’iniziativa editoriale ha voluto colmare un vuoto di informazioni e responsabilizzare medici e società sportive. Ma, avverte De Martino, senza controlli efficaci le regole restano lettera morta: “Purtroppo, mancando controlli, sono sempre più frequenti visite fatte in maniera approssimativa, in strutture non autorizzate, mettendo a rischio la salute degli atleti”.




