Turismo: come il cibo e il vino guidano la scelta delle vacanze

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Sempre più viaggiatori scelgono la meta delle loro ferie in base all’offerta enogastronomica. Un trend in crescita per il settore del turismo che premia le regioni del Sud Italia e ridefinisce il concetto di viaggio esperienziale.

Tra voli low-cost, mappe aperte e valigie (quasi) pronte, la domanda che più ci facciamo quando si avvicina l’estate non è più solo “mare o montagna?”, ma “Cosa si mangia lì?”. Il turismo del gusto, quello che ci porta a scegliere una destinazione in base alla sua offerta enogastronomica, è oggi una realtà consolidata, e i dati lo confermano.

Secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2024 curato da Roberta Garibaldi, 7 italiani su 10 scelgono la meta delle vacanze anche — se non soprattutto — per il cibo e il vino. Un dato che sale tra i viaggiatori stranieri, spesso più attenti e curiosi di noi nel cercare esperienze autentiche, possibilmente con un calice in mano e un piatto locale davanti.

I numeri che raccontano una fame (di viaggio) nuova

Dimenticate le ferie tutte spiaggia e lettino. Oggi si viaggia per vivere esperienze. E tra le più ricercate ci sono:

degustazioni in cantina,

corsi di cucina con le nonne del posto,

mercatini contadini e tour dello street food.

Sempre secondo il report, il 64% dei turisti italiani ha partecipato almeno una volta a un’esperienza food & wine, e oltre il 40% dichiara di aver scelto una località specifica solo per il suo patrimonio gastronomico.

Il Sud Italia? È il regno del gusto

Quando si parla di vacanze “a tavola”, il Centro-Sud Italia è una miniera d’oro. Basta pensare alla Campania, con la sua pizza, la mozzarella di bufala, i vini del Vesuvio e dell’Irpinia; alla Puglia, con le orecchiette fatte a mano e i rosati del Salento; o alla Sicilia, dove ogni pasto diventa un viaggio nella storia.

In queste regioni, la cultura del cibo è parte dell’identità, non solo un richiamo turistico. Proprio per questo funzionano così bene: un pranzo vista mare a Procida con linguine alle cozze, un calice di Aglianico nel Vulture al tramonto, o una granita al limone sotto un ficodindia in fiore diventano momenti indelebili, e spesso… instagrammabili.

Il potere dei social (e delle recensioni)

A proposito di Instagram, TikTok & Co.: oggi il cibo si scopre anche — e forse soprattutto — online. Influencer, travel blogger e creator sono diventati i nuovi “tour operator” del gusto. Basta un video ben fatto di un piatto fumante per scatenare l’effetto “ci dobbiamo andare”.

Anche Google, Tripadvisor e The Fork giocano un ruolo centrale: le recensioni influenzano la percezione del luogo ancora prima della valigia fatta. E spesso il turista sceglie dove dormire o cosa visitare in base alla qualità di ciò che si può mangiare nelle vicinanze.

Non solo ristoranti: le esperienze contano

Il nuovo turismo enogastronomico non si accontenta più della buona cucina. Cerca esperienze vere, immersive. Wine resort, picnic tra i filari, cooking class e tour in vigna sono in cima alla lista dei desideri.

Nel Cilento, ad esempio, alcune aziende agricole propongono “cene contadine sotto le stelle”. Sull’Etna si cena tra le vigne vulcaniche con vista mare. In Basilicata si preparano le lagane e ceci nei cortili delle case storiche. E tutto questo… si prenota in un click.

Quando il gusto diventa identità (e motore economico)

C’è di più: scegliere una destinazione per il suo cibo non è solo una questione di gola. È una forma di turismo sostenibile, che valorizza le produzioni locali e aiuta a mantenere vive tradizioni e mestieri. Ogni piatto racconta una storia, ogni vino parla un dialetto, ogni tavola imbandita è un piccolo atto di resistenza culturale.

In un mondo che viaggia veloce, il turismo enogastronomico ci invita a rallentare. A sedersi, ad ascoltare, a gustare. E sì, anche a tornare.

Le 5 mete enogastronomiche da non perdere nel Sud per estate 2025

Irpinia (Campania) – Per gli amanti del vino e delle trattorie autentiche.

Salento (Puglia) – Tra masserie, olio d’oliva e street food.

Etna (Sicilia) – Dove il vulcano regala vini unici.

Cilento (Campania) – Per la dieta mediterranea più vera.

Sannio (Campania) – Terra di falanghina e cucina contadina da riscoprire.

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