Napoli, adesso non è il tempo dei processi: sei punti separano gli azzurri da uno scudetto storico

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Il pareggio maturato ieri sera allo Stadio Maradona ha generato un certo malumore, condito da quella tipica preoccupazione di un ambiente umorale, capace di oscillare bruscamente nei giudizi a seconda del risultato. Antonio Conte dovrà essere abile a isolare la squadra e mantenere alta la concentrazione.

Niente disfattismo: il Napoli è ancora sulla strada giusta

La rete del Genoa nel finale, firmata di testa da Vasquez, ha gelato tutto il Maradona e ridimensionato notevolmente l’entusiasmo della tifoseria partenopea, passata nel giro di poche ore da un eccesso di euforia a un clima quasi depressivo. Eppure, nonostante il mezzo passo falso, il Napoli resta al comando della classifica: il vantaggio sull’Inter si è ridotto da tre a un solo punto, ma il destino è ancora tutto nelle mani degli azzurri. Servono sei punti nelle ultime due giornate per cucirsi sul petto il quarto scudetto della propria storia, il secondo in tre anni.

A sorprendere, almeno per chi non conosce a fondo l’ambiente napoletano, è proprio il ribaltamento repentino dell’umore collettivo. Fino a ieri, tanti tra quelli che oggi si mostrano pessimisti, davano lo scudetto ormai praticamente conquistato, ed erano già proiettati a fantasticare sui possibili colpi del prossimo mercato estivo: dal sogno De Bruyne alla trattativa, considerata ben avviata, per Jonathan David del Lille, con i suoi agenti già a Napoli per discutere con il club.

La corsa scudetto sembrava chiusa, archiviata. E invece, oggi, Napoli si è svegliata frastornata, forse dimenticando che in Serie A nessuna squadra ti regala nulla.

Ma i fatti raccontano un’altra storia: questo Napoli ha dimostrato solidità, personalità, e una qualità importante per chi vuole vincere – ossia la resilienza. La squadra ha saputo difendere con ordine e ha spesso mostrato grande lucidità nei finali di partita. La beffa contro il Genoa non cancella quanto di buono costruito fin qui.

I dettagli hanno fatto la differenza. Ieri, gli azzurri sono stati sfortunati. In altre occasioni, come nella vittoria a Monza, il Napoli ha offerto prestazioni inferiori, ma è stato premiato da episodi favorevoli, come l’errore di Turati in uscita. Il calcio, si sa, vive anche di episodi.

La rete subita ieri è la prima concessa da gioco aereo in tutto il campionato: un dato che testimonia l’attenzione e la compattezza difensiva costruita da Conte.

È facile, il giorno dopo, commentare e sentenziare sulle scelte tecniche, come il cambio di Raspadori per Billing. Ma va detto che non è la prima volta che Conte opta per una maggiore copertura nei minuti finali. Stavolta, semplicemente, l’esito non è stato favorevole.

Proprio adesso, però, servirà tutta l’esperienza di un allenatore navigato come Antonio Conte. Sarà una settimana lunga, tesa, ma il disfattismo è l’ultima cosa che serve. Sei punti separano il Napoli da un traguardo storico. L’appuntamento con la storia è lì, a portata di mano. Fallire ora sarebbe una delusione enorme.

Conte lo sa, De Laurentiis pure. E la speranza è che anche i tifosi lo capiscano.

Contributo esterno.

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