Le nuove sfide dell’IA: in un dibattito alla Camera nella giornata internazionale dell’intelligenza artificiale

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Ieri mattina a Roma, presso la Sala Giacomo Matteotti della Camera dei Deputati, si è svolto un interessante convegno sull’intelligenza artificiale, dal titolo” Le nuove sfide dell’Educazione e del Lavoro nell’era dell’IA”; un evento di rilevanza internazionale che ha unito riflessione teologica, visione accademica e prospettive politiche sui rischi e   sulle opportunità della tecnologia digitale e sul futuro della nostra società. 

Promosso dall’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”, presieduto dall’on.le Alessandro Caramiello, l’incontro, a carattere seminariale, ha rappresentato un importante momento di confronto tra mondo accademico, istituzioni e società civile, con un focus particolare, dedicato al ruolo dell’educazione e della formazione delle nuove generazioni, all’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro  e alle sfide etiche e sociali da raccogliere nell’era digitale che stiamo vivendo.

Alessandro Caramiello, Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”

La scelta del 4 luglio non è stata affatto casuale, in quanto in questo giorno l’ONU ha deciso di istituire e celebrare la giornata internazionale dell’intelligenza artificiale; l’occasione è stata colta al volo dall’ Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori” che, nel dicembre dello scorso anno, ha istituito nel suo seno un’apposita Commissione (la XIII°)  “AI Innovazione tecnologica”, presieduta da Maurizio Sibilio, prorettore dell’Università di Salerno.

I saluti istituzionali sono stati rivolti dal presidente dell’Intergruppo, Alessandro Caramiello (deputato M5S), al quale è seguito l’intervento di Simona Loizzo (deputata della Lega).

L’evento alla Camera si è articolato attraverso due distinte sessioni di lavoro nelle quali si è discusso delle implicazioni dell’AI nel mondo del lavoro, della governance algoritmica, del rapporto tra impresa e innovazione tecnologica e delle nuove frontiere dell’educazione.

La prima sessione: ”L’impatto nel mondo del lavoro dell’IA”

La prima sessione, moderata dal giornalista e scrittore Luca Antonio Pepe, è stata dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro.

Da sinistra: Maurizio Sibilio e Luca Antonio Pepe

Ad aprire i lavori, S.E.R. Monsignor Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Academia Theologica, che nel suo intervento, richiamando le parole di Leone XIV ai vescovi italiani, ha sottolineato che  nel dibattito pubblico sull’intelligenza artificiale l’appello all’etica non è sufficiente: “Da qui l’auspicio che sia l’antropologia cristiana lo “strumento essenziale per i discernimento pastorale”. Da qui l’importanza di una “teologia sapienziale dell’IA” che aiuti tutti gli esseri umani, resilienti alle devastazioni dell’umano nelle tante forme di barbarie esistenti: l’essere umano è “irriducibile” all’androide perché vive di una “dignitas infinita”, in quanto creato nell’immagine e nella somiglianza dell’umanità di Cristo, sempre presente nell’intimità di Dio, nel generarsi eterno del Figlio dal Padre, nell’amore”.

A seguire, l’intervento di Mario Caligiuri, coordinatore del Laboratorio Eurispes sulle politiche educative – ACN, che,  citando l’aforisma di Oscar Wilde (“Se quando si parla non si dicono cose scomode, non si è detto nulla”), ha  voluto essere franco e determinato, svolgendo  una relazione scientifica davvero illuminante e apprezzata,  analizzando – anche da un punto di vista geopolitico – le prospettive radicali che la rivoluzione digitale produce a tutti i livelli: “Oggi l’intelligenza artificiale è il tema dei temi, per cui nel dibattito pubblico più che le analisi competenti prevalgono quelle banali e imprecise. Eppure è necessaria una profonda riflessione perché siamo di fronte a un salto di specie, in una guerra tra intelligenze in atto, con quella umana da un lato e quelle artificiali dall’altro. Non c’è infatti una consapevolezza sulle conseguenze dell’intelligenza artificiale e quello che sicuramente accadrà non lo sa praticamente nessuno. Le conseguenze sul lavoro e sull’educazione saranno sconvolgenti”.

La parola è poi passata a Massimiliano Gattoni, CEO di NeuroMind AGI – esperto in AI e resilienza cognitiva, che, forte della esperienza maturata sul campo, negli Stati Uniti (direttamente nella Silicon Valley) ha anch’egli portato al tavolo un interessante contributo d’analisi, a livello geopolitico, sugli impatti rivoluzionari che l’intelligenza artificiale avrà e sta già avendo nell’economia e nel mercato del lavoro.

E’ stata, quindi, la volta di Mauro Alvisi, accademico pontificio – saggista e direttore della rivista JPE, che nella sua relazione ha sottolineato come noi non viviamo semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca, un cambiamento radicale: “si parla, spesso senza cognizione di causa, di intelligenza artificiale che prende sempre più piede, perché è lo senario cogente in cui viviamo, ed ha conquistato spazi incredibili sul mercato. Il mercato stesso, tra l’altro, si muove con una deregulation abbastanza simile a quella che s’impose con l’avvento della rete, del web, di Internet. Tant’è che oggi ormai i computer hanno cominciato a parlare tra loro: è il cosiddetto Internet of Things — la rete degli oggetti connessi — che sa ascoltare, vedere, e a cui sono state aggiunte gambe per camminare, ali per volare e ruote per muoversi liberamente nello spazio”.

A chiudere la prima sessione dei lavori, è intervenuto Giovanni Barretta, economista – coordinatore dell’Ufficio di Presidenza  del tavolo tecnico dell’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud”, tra i promotori dell’iniziativa scientifica alla Camera che, ha – invece – posto l’accento sui rilevanti impatti e sulle conseguenze concrete che l’intelligenza artificiale e le sue molteplici applicazioni avranno sul mercato del lavoro e sul rapporto tra lavoro e reddito, che, probabilmente, si svilupperà secondo logiche e direttrici del tutto diverse, rispetto a quelle che finora abbiamo conosciuto. Con l’intelligenza artificiale, ha aggiunto l’economista campano, cambia profondamente il concetto di lavoro, il modo stesso di organizzarlo, prestarlo e remunerarlo: “Rispetto a queste nuove sfide, i Governi dovranno compiere, ine­vitabilmente, delle scelte di campo. Le possibilità che si intravedono, con effetti radicalmente diversi sul rapporto di convivenza tra comunità e individui, sono sostanzialmente due: uno scenario di crescente iniquità sociale e distributiva, in cui il profitto aggiuntivo generato dall’AI andrebbe retrocesso tutto all’imprenditore; un secondo scenario, di eguaglianza sociale, in cui tale profitto aggiuntivo verrebbe distribuito in modo da contribuire al finanziamento di un reddito base universale. La possibilità maggiormente auspicabile, è quella che si potrebbe definire di coesione e di eguaglianza sociale, in cui il profitto aggiuntivo generato dall’AI venga distribuito in modo da contribuire, ove necessario, al finanziamento di un reddito base universale, anche indirizzandosi progressivamente verso la tassazione del capitale, piuttosto che del lavoro;  una prospettiva, che del resto, considera possibile anche lo stesso Sam Altman (CEO e cofondatore, con Elon Musk, di OpenAI). Naturalmente, questo impone un evidente cambio di paradigma”.

La seconda sessione:  ”Le nuove Frontiere dell’educazione nell’era dell’IA”

La seconda sessione è stata, magistralmente, introdotta e moderata da Maurizio Sibilio, Prorettore dell’Università di Salerno e Presidente della 13° Commissione “Intelligenza artificiale, blockchain e cybersecurity”  dell’Intergruppo parlamentare Sviluppo Sud.

Nella sua introduzione, Maurizio Sibilio ha voluto sottolineare il lavoro svolto sul tema in seno alla XIII° Commissione, anche con riguardo all’attività d’analisi del ddl sull’intelligenza artificiale (AC 2316), venuto in discussione alla Camera nella scorsa settimana e ritornato adesso al Senato in seconda lettura, per il  quale lo stesso prorettore è stato audito nella Commissione competente, proponendo alcuni emendamenti sui delicati temi della consapevolezza e tutela dei minori e delle persone fragili. Sibilio ha posto l’accento e la preoccupazione dal lato educativo, rispetto alla rivoluzione digitale in atto; per questo motivo nella sua sessione di lavori ha invitato alla discussione e confronto le massime rappresentanze e i più grandi esperti della pedagogia italiana.

Maurizio Sibilio

Molto apprezzati sono stati gli interventi di accademici e pedagogisti italiani che si sono alternati nella discussione e che hanno offerto una prospettiva di lettura diversa del fenomeno, troppo spesso e velocemente analizzato soltanto sotto il profilo dell’innovazione tecnologica e delle implicazioni economiche.

Gli esperti ed accademici, relatori di questa sessione di lavori, sono stati: Renata Viganò, presidente della SIRD (Società italiana di ricerca didattica), Catia Giaconi, Presidente SIPES (Società italiana di pedagogia speciale), Gianni Fenu, Presidente SIREM (Società italiana di ricerca sull’educazione mediale), Marisa Iavarone, Presidente CIRPED (Centro italiano ricerca pedagogica), Anna Ascenzi, Presidente SIPSE (Società italiana per lo studio del patrimonio storico educativo), Gabriella Agrusti, Presidente SIPED (Società italiana di pedagogia),  Caterina Sindoni, Presidente CIRSE (Centro italiano per la ricerca storico-educativa), Livia Cadei, Presidente SIPEGES (Società italiana di pedagogia generale e sociale), Anita Gramigna, presidente società pedagogica (SIREF), Simonetta Polenghi, Rappresentante società scientifiche pedagogiche dell’area XI.

La chiusura dei lavori con l’intervento dell’ex premier Giuseppe Conte

Dopo un’intensa giornata di confronto e discussione,  ad Alessandro Caramiello, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Sviluppo Sud, è toccato il compito di fare il punto della situazione, ricevendo l’impegno della XIII° Commissione AI a continuare la sua attività di proposta al Parlamento, affinché  il ddl in esame possa effettivamente rispondere alle esigenze del Paese, salvaguardando gli interessi generali e, in particolare, quelli della tutela dei minori e delle persone fragili, evitando il generarsi di ulteriori diseguaglianze, oltre che sociali ed economiche, anche di tipo territoriale e intergenerazionale.

Da sinistra: Giuseppe Conte, Alessandro Caramiello, Maurizio Sibilio, Luca Antonio Pepe

A chiudere i lavori, è intervenuto l’ex premier Giuseppe Conte, che, al di là delle appartenenze politiche, con un profilo da vero statista, toccando i principali temi trattati nel corso della discussione, ha richiamato tutti all’impegno comune, affinché questa formidabile e velocissima rivoluzione digitale possa essere correttamente interpretata e governata e sempre più partecipata, evitando rischi e la generazione di nuove  diseguaglianze.    

Da sinistra: Giuseppe Conte, Alessandro Caramiello, Maurizio Sibilio, Luca Antonio Pepe

Si è trattato di un intervento, davvero apprezzato da tutti i numerosi partecipanti all’evento, che sicuramente individua percorsi e impegni che dovrebbero tracciare l’agenda del Parlamento e del Governo. Nell’occasione, l’ex premier, considerati i numerosi conflitti in corso e le tensioni internazionali, non si è sottratto ad una  valutazione delle iniziative del Governo italiano e della Commissione europea sul c.d. “piano di riarmo”, esprimendo tutta la sua contrarietà, argomentando che, in ogni caso,  quando ci si riarma – sottraendo, peraltro, ingenti risorse a sanità, istruzione e ricerca –  prima o poi, quando prevalgono gli egoismi degli Stati, è facile che  queste armi vengano in qualche modo utilizzate.

Al termine dei lavori, Giovanni Barretta e Mauro Alvisi, hanno presentato ed illustrato  all’ex premier Giuseppe Conte  la rivista scientifica Journal of Pluralism in Economics – JPE il cui primo numero è stato dedicato proprio all’intelligenza artificiale nell’economia.

Da sinistra: Mauro Alvisi, Giuseppe Conte e Giovanni Barretta
Nella foto Giovanni Barretta (a destra) mentre illustra la rivista JPE a Giuseppe Conte
Da sinistra: Giuseppe Conte, Giovanni Barretta e Massimiliano Gattoni

Le dichiarazioni dei protagonisti: Alessandro Caramiello e Maurizio Sibilio

Al termine dei lavori, abbiamo raccolto le dichiarazioni di due dei principali protagonisti dell’evento: Alessandro Caramiello e Maurizio Sibilio.

Queste le dichiarazioni del Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”, Alessandro Caramiello, alla nostra testata: “Se vogliamo davvero costruire un’Italia forte, innovativa e capace di affrontare le sfide del futuro, non possiamo limitarci a parlare di investimenti economici, ma dobbiamo mettere al centro della nostra agenda l’educazione e la formazione delle giovani generazioni. Perché, come abbiamo ascoltato oggi, la pedagogia è il vero pilastro su cui si costruisce il progresso di una nazione, e senza una scuola di qualità, senza professionisti ascoltati e valorizzati, rischiamo di lasciare il nostro futuro nelle mani di un’incertezza che potremmo facilmente evitare. È arrivato il momento di tradurre le parole in azioni concrete, di ascoltare con attenzione le istanze di insegnanti, pedagogisti, educatori e ricercatori, e di mettere in campo politiche che siano realmente capaci di fare la differenza. Solo così potremo creare un’Italia che investe non solo in infrastrutture o tecnologia, ma soprattutto nel capitale umano, perché il vero patrimonio di un Paese sono le menti e i cuori delle sue giovani generazioni. Ricordiamoci che, alla fine, la rivoluzione educativa di cui abbiamo bisogno non si fa con le promesse, ma con la volontà di cambiare passo, di mettere la pedagogia al centro di ogni decisione, e di lavorare insieme, senza colore politico, per un futuro in cui ogni bambino e ogni ragazzo possa avere il diritto di una formazione di qualità, capace di trasformare sogni in realtà e speranze in successi”.

Queste, invece, le dichiarazioni di Maurizio Sibilio, Prorettore dell’Università di Salerno e Presidente della 13° Commissione “Intelligenza artificiale, blockchain e cybersecurity”  dell’Intergruppo parlamentare Sviluppo Sud”, rilasciate nella giornata di oggi:” Ieri tutte le società scientifiche di area pedagogica hanno animato un confronto parlamentare attraverso l’intergruppo sud e sviluppo aree interne sulla funzione strategica dell’educazione nell’era di IA. La volontà, largamente manifestata dai  presenti in forma quasi unanime, è di definire un decalogo di principi e valori che aiutino il Parlamento a costruire provvedimenti legislativi capaci di  tutelare il primato della persona e dei diritti umani, partendo dai più fragili e favorendo il pensiero critico e la cultura democratica nelle nuove generazioni. Il presidente Conte, presente nella fase conclusiva dell’evento, ha  mostrato sensibilità e interesse nei confronti delle istanze del mondo pedagogico, condividendo la necessità di fronteggiare i possibili  rischi di IA e di garantire il primato della persona e dei  diritti umani”.

La foto finale di gruppo dei relatori con Giuseppe Conte

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