Con il conflitto tra Iran e Israele arrivano le prime conseguenze con la prima impennata dei prezzi della benzina che sale a 1,7 euro al litro.
La guerra in atto ha provocato i primi impatti sul mercato del petrolio soprattutto con il rialzo delle quotazioni del greggio; difatti il Brent è salito al di sopra dei 70 dollari a barile.
A destare maggior preoccupazione sono le transazioni di forniture di petrolio in territorio iraniano qualora arrivasse la comunicazione di un eventuale blocco dello Stretto di Hormuz attraverso il quale viene trasportato la maggior parte del gas e del carburante liquefatto.
Guerra Iran-Israele: gli eventuali rischi per l’economia mondiale e italiana
L’escalation avvenuta negli scorsi giorni in Medio Oriente dopo i diversi attacchi con missili e droni in Iran anche ai siti nucleari, potrebbe comportare diverse ripercussioni sull’economia mondiale oltre al rialzo dei prezzi del carburante, si potrebbero verificare rialzi anche sui prezzi del gas mentre quello dell’oro ha già subito il primo aumento (oltre l’1%). C’è timore anche per gli accessi ad altre vie del commercio mondiale come l’accesso al Mar Rosso.
Secondo un report del centro studi di Unimpresa, a subire le conseguenze saranno anche le piccole e medie imprese italiane con un significativo aumento dei costi di produzione che generebbero automaticamente delle ricadute sulle famiglie italiane.
Inoltre l’aumento dei prezzi di gas e petrolio riflette anche sui costi dell’elettricità con un possibile impatto anche sulle bollette delle imprese ma anche sui comparti di trasporti e logistica e diversi settori dell’industria italiana