Formaggi d’estate: i migliori abbinamenti col vino nel Centro Sud

0
72

In un’epoca in cui la narrazione enogastronomica è spesso rivolta al turista, rischiamo di dimenticare il pubblico più importante: chi quei territori li abita ogni giorno. Far conoscere – e soprattutto far riapprezzare – i formaggi, i vini e i prodotti locali alle comunità stesse è forse la sfida più grande per chi lavora nella valorizzazione del cibo del Sud. Perché è nella quotidianità, nei mercati rionali e nelle cucine delle nonne, che si custodisce il valore più profondo di ciò che ci rende unici.

L’estate è una stagione preziosa per riscoprire formaggi freschi e semifreschi, capaci di raccontare storie antiche e profumi di pascoli assolati. E accanto a loro, non può mancare un calice: il vino giusto può esaltare le caratteristiche di un latticino locale, trasformando una semplice degustazione in un’esperienza sensoriale e culturale completa.

In questo piccolo viaggio tra Campania, Lazio, Molise, Puglia e Basilicata, ti porto a scoprire alcuni degli abbinamenti più suggestivi tra formaggi del territorio e vini autoctoni, con uno sguardo curioso ma mai troppo tecnico. Perché, in fondo, il buon cibo va soprattutto raccontato bene.

Pecorino di Laticauda e Pallagrello bianco – Sannio, Campania

Nel cuore del Sannio beneventano, tra colline verdi e silenzi rurali, si produce uno dei pecorini più particolari del Centro Sud: il Pecorino di Laticauda, ottenuto dal latte di una pecora rara, autoctona, dalla coda larga (da cui il nome). È un formaggio deciso ma non aggressivo, dalla pasta compatta e un sapore che richiama erbe di campo e fieno.

Con cosa abbinarlo? Con un calice di Pallagrello Bianco, vino raffinato e quasi aristocratico, tornato in auge negli ultimi anni dopo un lungo oblio. I suoi profumi floreali e la freschezza in bocca si armonizzano perfettamente con la grassezza del pecorino stagionato, creando un equilibrio elegante.

Cacioricotta cilentana e Fiano cilentano – Cilento, Campania

Il Cacioricotta è il formaggio dell’estate per eccellenza: prodotto tra maggio e luglio, ha una consistenza unica che unisce la freschezza della ricotta alla pasta soda del cacio. Quello del Cilento, in particolare, ha il sapore della tradizione pastorale più autentica e viene spesso servito a scaglie sulle melanzane ‘mbuttunate o sulla pasta con i pomodorini.

Il compagno ideale? Un Fiano del Cilento, meno noto del fratello irpino ma straordinariamente espressivo. I sentori di frutta secca, camomilla e agrumi si fondono con la delicatezza del cacioricotta, regalando una beva fresca e territoriale. Ideale al tramonto, con vista sul mare di Palinuro.

Canestrato di Moliterno IGP e Aglianico del Vulture – Basilicata

Quando si parla di formaggi lucani, il Canestrato di Moliterno IGP è il primo nome che viene in mente. Stagionato nei fondaci di Moliterno, presenta aromi intensi, sapidità decisa e un cuore che racconta transumanze e mani contadine. È un formaggio che ha bisogno di tempo, come il territorio da cui proviene.

Il suo abbinamento perfetto è con un rosso che abbia spalla e personalità: l’Aglianico del Vulture. Questo vino, tra i più importanti del Sud, ha tannini vibranti e note di prugna, cuoio, spezie. Insieme formano una coppia di carattere, per palati curiosi che non temono la profondità.

Ricotta di bufala campana DOP e Asprinio di Aversa – Caserta e Agro

La ricotta di bufala, cremosa, delicata e saporita, è un piccolo miracolo del nostro Sud. Perfetta da mangiare fresca, magari con un filo d’olio EVO o una punta di miele, diventa sublime se abbinata con un calice di Asprinio di Aversa, vino bianco frizzante o fermo, dal profilo acido e verticale, quasi “tagliente”.

L’Asprinio, coltivato ad alberata tra pioppi altissimi, ha una storia agricola unica. Ed è proprio la sua vivacità acida a contrastare la morbidezza della ricotta, esaltandone la dolcezza naturale. È l’abbinamento che non ti aspetti, perfetto per un aperitivo d’estate fuori dagli schemi.

Mozzarella di bufala & bollicine del Sud

Chi l’ha detto che la mozzarella non si abbina col vino? Con qualche accorgimento, anche lei può diventare protagonista di una degustazione. Scegli una Mozzarella di bufala DOP freschissima, servila a temperatura ambiente e prova ad accostarla con uno spumante metodo Martinotti di Falanghina o Greco: sapidità e freschezza si rincorrono in un gioco estivo irresistibile.

Il vero lusso oggi è conoscere ciò che si ha sotto casa. Valorizzare i piccoli produttori, chiedere informazioni dal banco del mercato, abbinare con curiosità, senza paura di sbagliare. I formaggi e i vini del Centro Sud non sono solo eccellenze: sono storie da raccontare, bocconi di identità che aspettano solo di essere riscoperti. Da turisti, certo. Ma prima ancora, da abitanti consapevoli.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui