Festa della Repubblica alla Biblioteca Casa Museo Gullo. Donazione delle opere di Cerra e Mollo

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Di Eva Giuliani

Il 2 giugno 2025 alle ore 18.00 negli splendidi ambienti della Biblioteca Casa Museo Gullo si festeggerà la Festa della Repubblica Italiana.

La Giornata sarà dedicata alla celebrazione dei valori democratici e all’importanza della nostra Costituzione, con un focus particolare sull’inclusione e l’accessibilità.

Sarà presentata  una copia della Costituzione nella lingua Braille, un progetto editoriale realizzato dal Senato della Repubblica.

Il codice Braille è stato inventato, nel 1829, dal francese Luis Braille,  è un sistema di scrittura e lettura tattile utilizzato dalle persone non vedenti,  basato su sei punti in rilevo. Una copia della Costituzione in Braille è stata donata, in occasione del Salone del Libro di Torino 2025, alla Biblioteca Casa Museo Gullo dalla Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini”.

L’evento rappresenta un’importante opportunità per riflettere sul significato di uguaglianza e inclusione, tema delle opere della Cerra e della Mollo

Sono questi i valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione. La presentazione della copia in Braille non è solo un gesto simbolico ma un passo concreto verso una società  più inclusiva. E sono questi i temi delle due donazioni che le artiste calabresi Rosella Cerra e Assunta Mollo lasceranno alla Casa Museo. Durante la manifestazione verranno presentate  al pubblico le loro importanti opere: “21Madri” di Rosella Cerra e “Inclusività” di Assunta Mollo.

Il Diario di Salerno di Fausto Gullo

Verrà altresì esposto il cosiddetto “Diario di Salerno” di Fausto Gullo; a lui si deve, infatti, l’istituzione dell’Assemblea Costituzionale. Nello zibaldone il Padre Costituente alla data del 24 aprile 1944 annota «Badoglio ci da il saluto di prammatica. Si avvisa subito la necessità di pubblicare un proclama e Badoglio espone quale, secondo lui debba esserne il contenuto, e parla del popolo italiano il quale, finita la guerra, dovrà eleggere una camera, che avrà il compito  di fissare l’ordinamento istituzionale dello Stato. Chiedo la parola e faccio osservare che nel proclama non si deve parlare di camera, bensì di Assemblea Costituente potendo l’omissione, di un così netto significato, far pensare legittimamente ad una restrizione della sovranità popolare».

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