Export, Made in Italy e digitalizzazione al centro del convegno sul futuro delle imprese campane

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Il grido d’allarme lanciato da Confimi Industria Campania: “Senza AI le PMI restano fuori dai mercati”

Il Made in Italy campano nel mondo: opportunità e criticità del sistema pubblico per l’export e l’internazionalizzazione” questo il titolo della conferenza tenutasi ieri pomeriggio a Napoli presso la Sala Multimediale del Consiglio Regionale della Campania al Centro Direzionale, promossa dal Consorzio Suggestioni Campane Promotion & Confimi Industria Campania.

Si è trattato di un importante momento di confronto tra istituzioni, imprese e attori del territorio per analizzare le sfide dell’internazionalizzazione, con un focus specifico sull’impiego dell’intelligenza artificiale come leva strategica per la digitalizzazione delle PMI.

Il contesto produttivo regionale, secondo le rilevazioni ISTAT 2023, resta fortemente frammentato: delle circa 500.000 imprese attive in Campania, ben il 94% è rappresentato da micro e piccole imprese (0-9 addetti). Oltre 270.000 imprese sono senza dipendenti (53%) e circa 210.000 sono microimprese (41%). Le medie e grandi imprese rappresentano rispettivamente solo lo 0,6% e lo 0,05% del totale. Una struttura imprenditoriale che, sebbene resiliente, rischia di essere penalizzata in un mercato globale sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato.

Nel 2024 l’export campano ha raggiunto i 21,7 miliardi di euro, posizionando la regione al settimo posto in Italia. I comparti trainanti restano il farmaceutico (oltre 6 miliardi) e l’agroalimentare (più di 5,5 miliardi). Dopo l’exploit del 2023 (+48,3%), il settore automotive mostra segnali di rallentamento, pur contribuendo significativamente all’export nazionale.

La rivoluzione digitale imposta dall’AI muta profondamente i nostri stili e abitudini di vita, delineando prospettive future, per certi versi, fantascientifiche, che, accanto ad enormi opportunità e vantaggi, lasciano – però – intravedere altrettanti rischi e paure ataviche che ritornano.  Sul versante economico, risulta fondamentale analizzare gli impatti e le conseguenze concrete che l’intelligenza artificiale e le sue molteplici applicazioni avranno sul mercato del lavoro e sul rapporto tra lavoro e reddito, che, probabilmente, si svilupperà secondo logiche e direttrici del tutto diverse, rispetto a quelle che finora abbiamo conosciuto. Con l’intelligenza artificiale, infatti, cambia il concetto di lavoro, il modo stesso di organizzarlo, prestarlo e remunerarlo.

Si impongono, quindi, nuovi paradigmi, che richiedono riflessioni importanti, anche di natura etica, che incidono nella sfera personale di ciascuno ed in quella più generale della vita sociale e sarà, quindi, compito della politica e delle parti sociali quello di costruire modelli organizzativi e di sviluppo adeguati, capaci di creare le condizioni, affinché il processo di innovazione possa essere di più diffusa e vasta partecipazione.

L’apertura del convegno è stata affidata a Brunella Cimadomo giornalista dell’Ufficio Stampa della Regione Campania, che ha posto l’accento sui nodi strutturali che ancora frenano il sistema produttivo: “Competitività, accesso all’innovazione e tutela dell’identità produttiva regionale sono oggi le vere sfide. L’inefficienza del sistema pubblico per l’export, l’impatto dell’AI sulle PMI, energia, burocrazia e carenza di manodopera: sono questi i temi su cui dobbiamo intervenire con urgenza. Serve una politica industriale fondata sull’autonomia strategica nazionale e sul ruolo attivo delle imprese.”

Gli interventi dei protagonisti

Numerosi sono stati gli interventi da parte dei massimi rappresentanti istituzionali, nazionali e regionali, e delle imprese.

Il senatore Gianluca Cantalamessa, sempre attento ai temi dell’impresa e del made in Italy, ha sottolineato il valore del lavoro manuale, troppo spesso sottovalutato rispetto alla narrazione tecnologica: “Le parole Made in nel mondo hanno senso solo se seguite da *Italy – e questo, purtroppo, noi italiani lo diamo troppo spesso per scontato. Il Made in Italy nasce soprattutto dal lavoro fatto con le mani, un valore che la nostra generazione ha finito col trascurare. Dobbiamo restituire dignità al lavoro manuale: si parla tanto di intelligenza artificiale, ma nessuno parla di ‘mani artificiali’. È proprio la nobiltà del lavoro fatto con le mani ad aver reso grande il nostro Paese nel mondo. Dobbiamo tornare a valorizzarlo.”

Il Senatore Gianluca Cantalamessa

L’on. Marco Cerreto, deputato campano e capogruppo FdI in Commissione Agricoltura, ha evidenziato il ruolo cruciale dei territori: “La Campania ha le potenzialità per competere a livello internazionale, ma servono visione, infrastrutture efficienti e strumenti concreti per l’internazionalizzazione delle PMI. Il governo Meloni è impegnato nel rafforzare il sistema Paese sull’export: ora tocca ai territori sostenere le imprese con una strategia condivisa pubblico-privato.”

Il tavolo dei relatori

Il consigliere regionale on. Alfonso Piscitelli ha ribadito il dovere istituzionale di supportare le PMI esportatrici: “Le amministrazioni devono creare un quadro normativo che consenta la nascita di un vero sistema territoriale a sostegno dell’export, attraverso poli di servizi condivisi. Occorre promuovere un sistema Campania capace di rispondere concretamente alle esigenze del tessuto produttivo. Fondamentali saranno la formazione e l’accesso alle tecnologie più avanzate. Senza Intelligenza Artificiale non si possono offrire servizi competitivi su scala globale. In questo percorso è essenziale il coinvolgimento attivo anche delle Camere di Commercio.”

L’on. Severino Nappi, consigliere regionale, ha evidenziato l’assenza di un dialogo strutturato con le parti sociali: “La grande assente in questi dieci anni di governo regionale è stata la mancanza di un confronto reale con le parti sociali. Vogliamo promuovere, dopo le prossime elezioni regionali, un Patto per la Campania per costruire finalmente una politica industriale seria, capace di rafforzare le nostre imprese e creare occupazione stabile e di qualità.”

Gennaro Demetrio Paipais, consigliere comunale di Napoli, ha messo in luce il valore dell’identità produttiva partenopea: “Le nostre realtà, riconosciute nel mondo, sono fondamentali per l’economia cittadina e per promuovere all’estero tradizioni e innovazione. Stiamo costruendo un percorso integrato che valorizza l’identità storica, artistica e produttiva di Napoli, mettendo al centro le imprese, gli artigiani e i professionisti locali.”

Denis Bilo, CEO di Fluence Group, ha presentato un’innovazione concreta al servizio delle PMI: “Portare l’Intelligenza Artificiale al cuore operativo delle PMI italiane non è più un’opzione, ma una necessità. Grazie alla partnership con Confimi Industria Campania, metteremo a disposizione uno dei nostri strumenti più avanzati – il Venditore AI – direttamente sul portale istituzionale del Consorzio. Un assistente virtuale capace di vendere, dialogare e gestire flussi operativi 24/7, già adottato con successo da decine di imprese.”

Francesco Franzese, CEO di Fiammante, ha posto l’accento sul rischio dell’Italian Sounding: “La concorrenza sleale non solo danneggia le imprese autentiche, ma svilisce anni di lavoro, tradizione e qualità. Proteggere il Made in Italy significa tutelare il valore vero dei nostri prodotti e garantire un futuro sostenibile per il territorio.”

Carmine Lepore, fondatore di ATB Consulting, ha evidenziato le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale nei settori del Made in Italy, del turismo e dei beni culturali. Ha sottolineato l’importanza dei fondi del PNRR e della misura Transizione 5.0 per sostenere investimenti e formazione nelle imprese. “Al centro di tutto – ha concluso – resta l’essere umano, il Deus ex Machina.”

Alessandro Tatone, presidente nazionale di Confimi Alimentare, ha richiamato la necessità di ecosistemi innovativi per il comparto agroalimentare: “Per competere davvero sui mercati internazionali, le nostre PMI devono essere accompagnate da reti collaborative solide, investimenti in formazione e accesso alle tecnologie più avanzate. È fondamentale che istituzioni e imprese lavorino insieme per creare un ecosistema che sostenga crescita, innovazione e sostenibilità del settore agroalimentare italiano.”

Nel corso del convegno, Luigi Carfora, presidente del Consorzio Suggestioni Campane Promotion e di Confimi Industria Campania, ha evidenziato il ruolo chiave dell’Intelligenza Artificiale per il futuro delle PMI:

“L’intelligenza artificiale non è un gioco né una moda passeggera. È una realtà concreta e imprescindibile per la crescita delle nostre PMI, che devono abbracciare questa tecnologia per potenziare la loro competitività sui mercati internazionali. Se l’AI sarà osteggiata o utilizzata in modo inappropriato, rischiamo di polverizzare ulteriormente un tessuto imprenditoriale già fragile, esponendolo alla concorrenza globale sempre più digitalizzata. Le nuove sfide ci impongono di aprirci alle tecnologie innovative con consapevolezza e pragmatismo, per trasformarle in strumenti reali di sviluppo e non di esclusione.”

In conclusione, Luigi Carfora ha ribadito l’impegno concreto del Consorzio e di Confimi per accompagnare le imprese in questo processo di trasformazione: “Il sistema pubblico deve tornare a essere alleato delle imprese, non un ostacolo. Come Consorzio e come Confimi siamo pronti a fare la nostra parte, costruendo alleanze, trasferendo competenze e accelerando l’adozione di tecnologie abilitanti. Le PMI campane non possono più attendere: è il momento di agire, insieme.”

Da Napoli a Roma con il I° Simposio Pontificio sull’Intelligenza Artificiale

Intanto, sempre sul tema dell’AI,  segnaliamo che la nostra testata il prossimo 24 giugno a Roma patrocinerà il I° Simposio Pontificio sull’Intelligenza Artificiale, promosso presso la Santa Sede dall’Accademia Teologica Pontificia, dall’ENIA(Ente Nazionale Intelligenza Artificiale) e dalla rivista scientifica  JPE (Journal of Pluralism in Economics) in cui interverranno i massimi esperti nazionali ed internazionali del campo, tra  cui economisti, sociologi, filosofi  e rappresentanti  di importanti imprese che operano nel settore.

In anteprima abbiamo appena appreso che, in occasione di questo  I° Simposio Pontificio sull’Intelligenza Artificiale, nella stessa giornata del 24 giugno  sarà sottoscritto con la Santa Sede un protocollo istituzionale che si tradurrà in un  Manifesto per la Pace, contenuto in un dodecalogo (che coinvolgerà il mondo della cultura, dell’arte, della scienza, dello sport, delle Istituzioni nazionali ed internazionali e, evidentemente, il dialogo religioso) per dire STOP ALLA/E GUERRA/E (come nel manifesto “Pop Peace of Art” presentato a Roma il 29 maggio a Piazza del Popolo, presso la Chiesa degli Artisti, con la grande opera per la pace dipinta su una superficie di 10 metri di lunghezza da 11 artisti dell’arte contemporanea italiana.

Il Manifesto per la Pace sarà firmato  dall’Intergruppo Sviluppo Sud Aree fragili e Isole minori (Presidente Alessandro Caramiello) , dall’Accademia Teologica Pontificia (per la Santa Sede, S.E. Monsignor Antonio Staglianò);  dall’ENIA (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale – Presidente Valeria Lazzaroli); dall’ UNAI – United Nations Academic Impact (UNAI è un’iniziativa dell’ONU – Organizzazione delle Nazioni Unite) Direttore Sud Europa, Domenico di Conza e dalla SVIMAR /Assemblea Sindaci Aree interne – Presidente Giacomo Rosa.

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