A Roma il I° Simposio Pontificio sull’Intelligenza Artificiale e la firma del Manifesto per la Pace

0

“Intelligenza artificiale nell’economia del nuovo Umanesimo: l’impatto sul mondo del lavoro, le implicazioni etiche e la governance”, questo il titolo del I° Simposio Pontificio sull’Intelligenza Artificiale che si terrà il prossimo  24 giugno a Roma, dalle ore 9,00 alle ore 13,30, presso la sede della Pontificia Academia Theologica di Palazzo Maffei Marescotti.

All’evento, promosso dall’Accademia Teologica Pontificia, dall’ENIA(Ente Nazionale Intelligenza Artificiale) e dalla rivista scientifica JPE (Journal of Pluralism in Economics), interverranno i massimi esperti nazionali ed internazionali del campo, tra cui economisti, sociologi, filosofi, CFO e rappresentanti di importanti imprese che operano nel settore dell’innovazione tecnologica.

I lavori del I° Simposio Pontificio sulla AI saranno introdotti da S.E.R. Monsignor. Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Academia Theologica, a cui, dopo le relazioni dei numerosi esperti invitati al confronto, saranno affidate anche le conclusioni. A moderare il dibattitto, interverrà Santo Strati, giornalista ed editore, mentre a presiedere la conferenza Mauro Alvisi accademico pontificio.

Molto fitta la scaletta degli interventi che, per tutta la mattinata del 24, si articolerà in tre distinti panel.

Il I° panel: “L’intelligenza artificiale nell’economia: l’impatto sul mercato del lavoro e le implicazioni etiche”

Il I° panel, dal titolo “L’intelligenza artificiale nell’economia: l’impatto sul mercato del lavoro e le implicazioni etiche”, registrerà gli interventi di: Valeria Lazzaroli, Presidente di ENIA (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale) uno degli enti organizzatori dell’evento, con una relazione su “La nuova economia dell’AI – Etica umana o Etica dell’AI?”; Fabrizio Abbate, scrittore, Presidente Assodiritti e Presidente Salotto dell’AI dell’ENIA, con “Intelligenza artificiale, creatività e valori spirituali”, Luca Antonio Pepe, scrittore e  condirettore della testata CentroSud24, che patrocina l’evento, con “Il giornalismo e l’informazione nell’era della rivoluzione digitale”; Mauro Alvisi, accademico Pontificio – Direttore editoriale rivista JPE promotrice dell’evento, con “Intelligenza artificiale e Intelligenza Sociale: il sistema binario nella nuova era dell’Antropocene”; Antonio Castiello, Console onorario Repubblica del Kirghizistan – direttore Associazione Kairos e rivista JPE, con “Rapporti tra AI ed etica nel mondo del lavoro; Guido Tortorella Esposito, professore di Storia del pensiero economico dell’ Unisannio e direttore della rivista JPE, con “Intelligenza Artificiale e mercato del lavoro. Alcune implicazioni etiche”; Giovanni Barretta, economista – Ufficio Presidenza Intergruppo Parl.re Sviluppo Sud e coord. pool economisti Sviluppo Sud Salotto AI Enia, con una relazione su “Il rapporto tra lavoro, reddito e tecnologia – l’impatto dell’AI sull’occupazione e la prospettiva del reddito base universale”.

Il II° panel: “L’intelligenza artificiale e il potere degli algoritmi: tra sfide, criticità e governance”

Il II° panel, dal titolo “L’intelligenza artificiale e il potere degli algoritmi: tra sfide, criticità e governance”, registrerà gli interventi di: Marco Palombi, economista politico e direttore di AIconomics (Pool economico Salotto AI ENIA), con una relazione dal titolo “Veritas et Machina: una riflessione epistemologica e teologica sulla conoscenza nell’era dell’AI”; Rita Mascolo, lecturer in Storia economica presso la Luiss University, con “Razionalità e intelligenza artificiale. Un’ analisi comparativa tra Oriente e Occidente”; Vittoria Ferrandino, ordinario di Storia economica presso DEMM – UniSannio, con “Dalla fabbrica ottocentesca alla governance della tecnologia: etica e intelligenza artificiale”; Filomena Maggino, ordinario statistica sociale – Università La Sapienza, con “Algoritmi, etica, diritto: sfide e criticità”; Fabrizio Bonanni Saraceno, avvocato, giornalista, con “Legge “Aurora”: l’AI e la protezione necessaria dei minori”.

Il III° panel: “L’impresa e l’intelligenza artificiale: un nuovo paradigma da esplorare”

Il III° panel, dal titolo “L’impresa e l’intelligenza artificiale: un nuovo paradigma da esplorare”,registrerà gli interventi di: Paolo Poletti, docente di Information Security Management e cofondatore di “HAL”, Human Artificial Intelligence Laboratory,    presso l’Università degli Studi Link di Roma, con una relazione dal titolo: “Dati, profitti e difese: dal capitalismo della sorveglianza alla cyber-resilience dell’intelligenza artificiale”; Domenico Di Conza, direttore Agenzia PNRR Università Popolare Luce, con  “Intelligenza artificiale tra etica, pensiero critico e sviluppo per le imprese cooperanti”; Alessandra Torrisi, designer e product owner, con “Il design nella stanza dell’algoritmo: chi disegna ciò che ci disegnerà?”; Valerio Lemma, ordinario di diritto dell’economia Università G. Marconi – Roma, con “Intelligenza artificiale e governance bancaria tra responsabilità ed efficienza”; Massimiliano Gattoni, Founder & CEO NeuroMind AGI, con  “Mente, salute e impresa: l’intelligenza artificiale come strumento di cura e sviluppo umano”; Paolo Gep Cucco, owner e direttore creativo D-work – Gruppo Prodea,  con “Quando l’intelligenza artificiale dà spettacolo – AI per l’opera lirica e le scenografie virtuali”.

Le conclusioni saranno tratte da   S.E.R.  Mons.  Antonio Staglianò, Presidente Pontificia Academia Theologica.

La parola ai protagonisti del Simposio

La nostra testata (CentroSud24), che patrocina l’evento pontificio, ha avuto, in anteprima, l’opportunità di raccogliere dai protagonisti del I° Simposio Pontificio sulla AI alcune dichiarazioni sul significato e gli obiettivi dell’iniziativa.

Le dichiarazioni di S.E.R. Monsignor Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Academia Theologica

Evidentemente, siamo partiti dal padrone di casa, S.E.R. Monsignor Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Academia Theologica, il quale ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Leone XIV ha richiamato i vescovi italiani, dichiarando senza mezzi termini che nel dibattito pubblico sull’Intelligenza artificiale l’appello all’etica non è sufficiente: “senza una riflessione viva sull’umano – nella sua corporeità, nella sua vulnerabilità, nella sua sete d’infinito e capacità di legame- l’etica si riduce a codice e la fede rischia di diventare disincarnata”. Da qui l’auspicio che sia l’antropologia cristiana lo “strumento essenziale per i discernimento pastorale”. Da qui l’importanza di una “teologia sapienziale dell’IA” che aiuti tutti gli esseri umani, resilienti alle devastazioni dell’umano nelle tante forme di barbarie esistenti: l’essere umano è “irriducibile” all’androide perché vive di una “dignitas infinita”, in quanto creato nell’immagine e nella somiglianza dell’umanità di Cristo, sempre presente nell’intimità di Dio, nel generarsi eterno del Figlio dal Padre, nell’amore”.

S.E.R. Monsignor Antonio Staglianò

Le dichiarazioni di Mauro Alvisi, accademico pontificio e chairman del simposio

Mauro Alvisi, accademico pontificio e chairman del simposio, ha introdotto i temi che saranno approfonditi nel corso della conferenza, spiegando la portata e le finalità dell’evento organizzato a Roma: “Come sosteneva Papa Francesco — e non può assolutamente negarlo o rinnegarlo nemmeno l’attuale pontefice Leone XIV — noi non viviamo semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca, un cambiamento radicale. È un tema che torna spesso: è il focus in ogni discussione, nelle famiglie, nelle università, nelle istituzioni, nei luoghi d’incontro e persino nei bar. Si parla, spesso senza cognizione di causa, di intelligenza artificiale che prende sempre più piede, perché è lo senario cogente in cui viviamo, ed ha conquistato spazi incredibili sul mercato. Il mercato stesso, tra l’altro, si muove con una deregulation abbastanza simile a quella che s’impose con l’avvento della rete, del web, di Internet. Tant’è che oggi ormai i computer hanno cominciato a parlare tra loro: è il cosiddetto Internet of Things — la rete degli oggetti connessi — che sa ascoltare, vedere, e a cui sono state aggiunte gambe per camminare, ali per volare e ruote per muoversi liberamente nello spazio. Questa nuova tecnologia, che promette e che anzi sta già entrando totalmente nella nostra quotidianità, in qualche modo interpella profondamente la coscienza e l’etica profonda, anche del pensiero teologico e religioso, così come del pensiero applicativo. In effetti, stiamo iniziando a muoverci liberamente in un mondo dove l’intelligenza artificiale è già presente, per esempio, sugli scaffali dei supermercati. Si pensi che in California questo tipo di tecnologia è già realtà: ci sono dispositivi che si muovono tra le corsie dei supermercati e consigliano gli acquisti ai clienti“.

L’accademico pontificio Mauro Alvisi

Mauro Alvisi, infine, principale promotore dell’evento, spiega le ragioni che lo hanno spinto ad organizzare in una sede così prestigiosa, come quella della Pontificia Academia Theologica, questo importante simposio: “L’interesse per l’intelligenza artificiale e la robotica, in un crescendo davvero “rossiniano”, ci ha portati ad ideare con la collaborazione di grandi Istituzioni  come l’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, la Pontificia Academia Theologica e la rivista Journal of Pluralism in Economics – JPE, a organizzare questo primo, importantissimo Simposio Pontificio sull’intelligenza artificiale. Il 24 giugno a Roma.  Sono stati convocate le migliori menti, i migliori pensatori, i principali operatori e player nazionali e internazionali, in quello che promette di essere un vero e proprio “Stato Generale” ospitato dalla Santa di questo mondo”.

Le dichiarazioni dell’economista Giovanni Barretta

Giovanni Barretta, economista dell’Ufficio di presidenza dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e isole minori” e del pool Sviluppo sud del Salotto AI di Enia, nonché autore di un saggio sull’impatto dell’AI nel mondo del lavoro, pubblicato sulla rivista scientifica JPE, si è soffermato sull’impatto dell’AI sul mercato del lavoro e sulle prospettive del reddito base universale: “Risulta fondamentale valutare gli impatti e le conseguenze concrete che l’intelligenza artificiale e le sue molteplici applicazioni avranno sul mercato del lavoro e sul rapporto tra lavoro e reddito, che, probabilmente, si svilupperà secondo logiche e direttrici del tutto diverse, rispetto a quelle che finora abbiamo conosciuto. Con l’intelligenza artificiale, infatti, cambia profondamente il concetto di lavoro, il modo stesso di organizzarlo, prestarlo e remunerarlo. Tuttavia, sull’impatto che l’AI avrà sul mercato del lavoro, non c’è piena convergenza tra gli economisti e i principali Istituti di ricerca. Secondo i più, l’AI distruggerà più posti di lavoro, rispetto a quanti ne riuscirà a creare; altri ritengono – invece –  che ciò non avverrà. Neppure le stime dell’OCSE, del WEF (World Economic Forum), di Istituti di ricerca e società private, come McKinsey, risultano allineate in tal senso.  Rispetto a queste nuove sfide, i Governi dovranno compiere, ine­vitabilmente, delle scelte di campo, che incideranno profondamente sul modo stesso di organizzare la convivenza sociale, garantendo pace e benessere. Infatti, qualora dovesse accadere che con l’avvento  dell’AI  – per produrre – sarebbe richiesto sempre meno l’intervento umano, sarà legittimo chiedersi dove andrà a finire la remunerazione finora spettata ai lavoratori. Le possibilità che si intravedono, con effetti radicalmente diversi sul rapporto di convivenza tra comunità e individui, sono sostanzialmente due: uno scenario di crescente iniquità sociale e distributiva, in cui il profitto aggiuntivo generato dall’AI andrebbe retrocesso tutto all’imprenditore; un secondo scenario, di eguaglianza sociale, in cui tale profitto aggiuntivo verrebbe distribuito in modo da contribuire al finanziamento di un reddito base universale”.

L’economista Giovanni Barretta

In ordine agli scenari futuri e alla possibilità di finanziare il c.d. reddito base universale, Giovanni Barretta ha aggiunto: “La possibilità maggiormente auspicabile, è quella che si potrebbe definire di coesione e di eguaglianza sociale, in cui il profitto aggiuntivo generato dall’AI venga distribuito in modo da contribuire, ove necessario, al finanziamento di un reddito base universale.  Il reddito base universale potrebbe, quindi, costituire la risposta alla probabile riduzione dei posti di lavoro, determinata dall’avvento dell’AI, assicurando una rete di protezione sociale adeguata per tutti i cittadini, anche non lavoratori. Tale prospettiva non si porrebbe, peraltro, neppure in contrapposizione al sistema capitalistico domi­nante, nella misura in cui si continuerebbe a premiare e retribuire, giustamente, il merito e le capacità di coloro che, intraprendendo e sviluppando le proprie competenze e professionalità, vorranno, comunque, aggiungere un ulteriore reddito a quello base universale, di cui risulterebbero già destinatari. Lo sviluppo dell’AI sarà uno dei fattori determinanti per l’im­plementazione di un reddito base universale, ovvero una misura di welfare per cui tutti i cittadini di uno Stato saranno destinatari di un reddito regolare da distribuire loro, senza condizioni, né requisiti da rispettare. Su come finanziare il reddito base universale le proposte in campo prospettate da esperti ed economisti sono molteplici. Il dibattito si incentra su due principali soluzioni che prevedono di far ricorso alla leva fiscale con l’istituzione di una tassa sui robot ed una tassazione sulla digitalizzazione”.

Sul contributo che il Simposio di Roma possa portare al dibattito in corso sulla AI, tra rischi ed opportunità, l’economista Giovanni Barretta ha, infine, precisato: “Sono certo che dal Simposio Pontificio di Roma possano venire contributi importanti al dibattito pubblico, che tengano conto di tutti gli interessi in gioco, raccogliendo la sfida che l’AI ci lancia, guidando il processo con equilibrio e lungimiranza, preservando etica, sicurezza, trasparenza, equità, responsabilità e, soprattutto, l’Uomo”.

Il Manifesto per la Pace

In occasione di questo  I° Simposio Pontificio sull’Intelligenza Artificiale, nel corso della stessa giornata sarà sottoscritto presso l’ Accademia Teologica Pontificiaun protocollo istituzionale che si tradurrà in un  “Manifesto per la Pace”, contenuto in un dodecalogo (che coinvolgerà il mondo della cultura, dell’arte, della scienza, dello sport, delle Istituzioni nazionali ed internazionali e, evidentemente, il dialogo religioso) per dire STOP ALLE GUERRE (come nel manifesto “Pop Peace of Art“, presentato a Roma il 29 maggio  scorso a Piazza del Popolo, presso la Chiesa degli Artisti, con la mostra di presentazione della grande opera per la pace, dipinta su una superficie di 10 metri di lunghezza da 11 artisti dell’arte contemporanea italiana.

Il “Manifesto per la Pace”, dall’alto valore simbolico, tanto più in un momento come quello attuale caratterizzato da molteplici conflitti e tensioni internazionali, sarà sottoscritto  dall’Intergruppo Sviluppo Sud Aree fragili e Isole minori (Presidente Alessandro Caramiello) , dall’Accademia Teologica Pontificia (S.E. Monsignor Antonio Staglianò);  dall’ENIA (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale – Presidente Valeria Lazzaroli); dall’ UNAI – United Nations Academic Impact (Direttore Sud Europa UNAI), Domenico di Conza e dalla SVIMAR con l’Assemblea dei Sindaci delle Aree Interne – Presidente Giacomo Rosa.

Il Manifesto per la Pace con il Dodecalogo

Le dichiarazioni di Alessandro Caramiello, Presidente Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree Interne e Isole Minori”

Sull’iniziativa per la pace, abbiamo raccolto le dichiarazioni di uno dei sottoscrittori del Manifesto, Alessandro Caramiello, Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree Interne e Isole Minori”: “La sottoscrizione del “Manifesto e Decalogo per la Pace nel Mondo” è un atto simbolico ma carico di significato perché testimonia un impegno condiviso nel promuovere una cultura della pace, fondata sui valori di amore, fratellanza e rispetto reciproco. Il Manifesto, articolato in un Dodecalogo, richiama l’attenzione su principi fondamentali quali il rispetto delle diversità, il disarmo progressivo, la promozione della cultura, dello sport, della scienza e delle arti come strumenti di dialogo e coesione sociale. Come presidente dell’Intergruppo parlamentare Sviluppo Sud, Aree Fragili e isole minori, desidero esprimere il mio entusiasmo e la mia gratitudine per questa occasione di riflessione e di azione comune: questa firma rappresenta un passo deciso verso un mondo in cui la pace diventi non solo un ideale, ma una realtà quotidiana, raggiunta e mantenuta attraverso il contributo di tutti, così da costruire insieme un futuro di speranza, collaborazione e prosperità condivisa. Per la pace, per il bene comune, per le future generazioni”.

Il Presidente dell’Intergruppo Alessandro Caramiello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui